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Info sull'Opera
Autore:
San Francesco
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Regola non Bollata. Capitolo XVII

di San Francesco

Dei predicatori




Nessun frate predichi contro la forma e le pre­scrizioni della santa Chiesa e senza il permesso del suo ministro. E il ministro si guardi dal concederlo senza discernimento. Tutti i frati, tuttavia, predichino con le opere. E nessun ministro o predicatore consideri sua proprietà il ministero dei frati o l'ufficio della predi­cazione, ma in qualunque ora gli fosse ordinato, lasci, senza alcuna contestazione, il suo incarico.

Per cui scongiuro, nella carità che è Dio, tut­ti i miei frati occupati nella predicazione, nell'orazione, nel lavoro, sia chierici che laici, che cerchino di umiliar­si in tutte le cose, di non gloriarsi, né godere tra sé, né esaltarsi dentro di sé delle buone parole e delle opere anzi di nessun bene che Dio dice, o fa o opera talora in loro e per mezzo di loro, secondo quello che dice il Si­gnore: «Non rallegratevi però in questo, perché vi stanno soggetti gli spiriti».

E siamo fermamente convinti che non appar­tengono a noi se non i vizi e i peccati. E dobbiamo anzi godere quando siamo esposti a diverse prove, e quando sosteniamo qualsiasi angustia o afflizione di ani­ma o di corpo in questo mondo in vista della vita eter­na. Quindi tutti noi frati guardiamoci da ogni super­bia e vana gloria; e difendiamoci dalla sapienza di questo mondo e dalla prudenza della carne . Lo spirito della carne, infatti, vuole e si preoccupa molto di possedere parole, ma poco di attuarle, e cerca non la religiosità e la santità interiore dello spirito, ma vuo­le e desidera avere una religiosità e una santità che ap­paia al di fuori agli uomini.

È di questi che il Signore dice: "In verità vi di­co, hanno ricevuto la loro ricompensa". Lo spiri­to del Signore invece vuole che la carne sia mortificata e disprezzata, vile e abbietta, e ricerca l'umiltà e la pazienza e la pura e semplice e vera pace dello spirito; e sempre desidera soprattutto il divino timore e la divina sapienza e il divino amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

E restituiamo al Signore Dio altissimo e sommo tutti i beni e riconosciamo che tutti i beni sono suoi e di tutti rendiamogli grazie, perché procedono tutti da Lui. E lo stesso altissimo e sommo, solo vero Dio abbia, e gli siano resi ed Egli stesso riceva tutti gli onori e la reverenza, tutte le lodi e tutte le benedizioni, ogni rendi­mento di grazia e ogni gloria, poiché suo è ogni bene ed Egli solo è buono.

E quando vediamo o sentiamo maledire o fare del male o bestemmiare Dio, noi benediciamo e faccia­mo del bene e lodiamo il Signore che è benedetto nei se­coli. Amen.

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