  | Pur tu copia versavi alma di canto  
su le mie labbra un tempo, Aonia Diva,  
quando de' miei fiorenti anni fuggiva  
la stagion prima, e dietro erale intanto   
 
questa, che meco per la via del pianto  
scende di Lete ver la muta riva:  
non udito or t'invoco; ohimè! soltanto  
una favilla del tuo spirto è viva.   
 
E tu fuggisti in compagnia dell'ore,  
o Dea! tu pur mi lasci alle pensose  
membranze, e del futuro al timor cieco.   
 
Però mi accorgo, e mel ridice amore,  
che mal ponno sfogar rade, operose  
rime il dolor che deve albergar meco.   
 
 
Sonetto: ABBA, ABAB, CDE, CDE 
 
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