  | Non, Vita, perché tu sei nella notte 
la rapida fiammata, e non per questi 
aspetti della terra e il cielo in cui 
la mia tristezza orribile si placa:  
ma, Vita, per le tue rose le quali 
o non sono sbocciate ancora o già 
disfannosi, pel tuo Desiderio 
che lascia come al bimbo della favola 
nella man ratta solo delle mosche, 
per l'odio che portiamo ognuno al noi 
del giorno prima, per l'indifferenza 
di tutto ai nostri sogni più divini, 
per non potere vivere che l'attimo 
al modo della pecora che bruca 
pel mondo questo o quello cespo d'erba 
e ad esso s'interessa unicamente, 
pel rimorso che sta in fondo ad ogni 
vita, d'averla inutilmente spesa, 
come la feccia in fondo del bicchiere, 
per la felicità grande di piangere, 
per la tristezza eterna dell'Amore, 
per non sapere e l'infinito buio... 
 
per tutto questo amaro t'amo, Vita.  
  
 
 
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