|  | Ho conosciuto Mario Pallotta qualche anno fa, di lui mi colpì subito la ‘‘curiositas’’, la capacità di esprimere considerazioni profonde, che denotavano sensibilità e ricchezza interiore non comuni. ...Egli appare subito degno erede (forse inconsapevole e quindi genuino) della poesia italiana del primo ‘900; si colgono evidenti richiami a Montale e Ungaretti da un lato, a Saba dall’altro. Dei primi due ricalca in molti componimenti aspetti formali e motivi esistenziali... la denuncia di una drammatica condizione di aridità, la solitudine disperata dell’uomo che non ha più) certezze, immagini desolate dell’esistente. Ma accanto a questa visione negativa si aprono spiragli di luce che riconducono al poeta triestino... I temi riguardano gli affetti, l’amore, la famiglia, la contemplazione della natura e delle piccole cose, aspetti riconducibili ad una sorta di ‘‘verismo lirico’’.
 
 (dalla prefazione di Angelo Roberti)
 
 Mario Pallotta è nato a Ferrandina (MT) nel 1943.
 Ha collaborato, nel passato, con il settimanale ‘‘Il Resto’’, con il mensile ‘‘La Mia Salute’’ e attualmente scrive per il giornale dell’Associazione ‘‘La Cupola Verde’’ di Ferrandina.
 Inoltre, la maggior parte dei suoi articoli e racconti sono inseriti nel libro edito dall’Associazione ‘‘La Cupola Verde’’: ‘‘A Ckίëdë Tίëmbë’’ (a quei tempi).
 
 
 Collana "Gli Emersi" - Poesia
 pp.64
 ISBN 978-88-591-1769-8
 Il libro è disponibile in versione e-book a Euro 5,49
 
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