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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Maria De Zio, che presenta ai lettori il libro “Pellegrini verso le antiche terre”

di Rassegna Stampa

👉Intervista a Maria De Zio, che presenta ai lettori il libro “Pellegrini verso le antiche terre”

Domanda - Come mai “Pellegrini verso le antiche terre”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Pellegrini, perché in realtà tutti, o quasi, percorriamo un viaggio alla ricerca di luoghi, persone, origini, realtà passate, rapporti personali “antichi” da far rivivere, o situazioni da riscoprire. In sintesi, tutto ciò che i pellegrini cercano in un viaggio, dopo aver lasciato, anche solo temporaneamente, i punti di riferimento stabili della propria vita.
Nel libro, uno degli argomenti ricorrenti è la ricerca di vite vissute da altri, in situazioni ed esperienze che possiamo comprendere e che forse potrebbero aiutarci a risolvere problematiche
personali. Nel viaggio si evidenziano testimonianze e si scoprono reperti, anche archeologici, dei
tempi andati, di cui il territorio percorso nel libro è ancora ricco. Tutto, ed anche la vicinanza con
chi ha “più vita” e più esperienza dei protagonisti principali, dà loro il segno di una continuità forte
con chi ha vissuto prima. Una continuità che bisogna essere in grado di comprendere, mantenere,
trasmettere alle generazioni successive.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Difficile indicare e comprendere quanto della realtà ha inciso sulla scrittura del libro. Sono una persona che ha vissuto a lungo, con varie attività e vari contatti di ogni genere. E' naturale che ogni aspetto della realtà da me vissuta si rifletta in ciò che faccio e naturalmente in ciò che scrivo.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Credo nel valore della antiche testimonianze, nel rifiuto della violenza, che non può non essere a base di quanto ancora ci resta, sia delle antiche scritture che dei reperti di ogni tipo che sono giunti fino a noi. Anche ciò che testimonia crudeltà e pratiche violente antiche (per esempio strumenti di tortura) sono appunto “mostrate” ed “isolate”, con tutto il carico ripugnante che evidenziano, e vengono rifiutate senza dubbi. Contemporaneamente vediamo luoghi, ambienti considerati sacri e
spazi vari che testimoniano della capacità di aggregazione e di coesione nei momenti di pace e di incontro fra persone. Ritengo fondamentale l'attenzione ai rapporti interpersonali, alle amicizie, al
consolidamento delle situazioni familiari, che sono un valore dato, essenziale, fondamentale, che bisogna mantenere anche in presenza di eventuali temporanee difficoltà, un valore che testimonia della nostra capacità di trovare certezze e dare solidarietà agli altri anche in situazioni difficili.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Pellegrini verso le antiche terre”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Il libro è complesso, gli episodi che potrei citare sono molti. Mi piace ricordare per prima la vicenda di Benevento, che testimonia delle violenze di cui possono essere vittime le donne, per semplice pregiudizio o perché consueto bersaglio di modi di pensare “anomali” e detestabili.
Altro episodio che vorrei citare è quello che si trova al capitolo 20 della seconda parte, dove si evidenziano le situazioni orribili in cui si trovano tutti, in questo caso dei bambini, nei periodi di guerra e carestia. Ne abbiamo tuttora esempi visibili ed insopportabili che “nessuna ragion di stato” può in alcun modo legittimare.
Ritengo anche importante quanto scritto al capitolo 6 della seconda parte, quando il Papa Ubano II si accorge di qualcosa di strano che accade nella chiesa che sta consacrando e chiede a tutti un atteggiamento di riflessione e pentimento per azioni e pensieri lontani da precetti cristiani.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Ho letto molto, ma certamente non tutto quello che avrei voluto. Avrei fatto di più, ma, come per tutti, gli impegni sono stati tanti. Ho particolarmente apprezzato classici della letteratura russa, in particolare Tolstoj. Naturalmente ho letto ed apprezzato classici della letteratura italiana, fra cui i libri di Elsa Morante.
Ho letto i libri di Federico De Roberto ed anche i suoi pezzi di teatro. Ho messo in scena e trattato nella mia tesi di laurea il dramma “Il rosario”, che ritengo significativo sia per l'attenzione alla psicologia dei personaggi in scena che per il riferimento a rapporti di potere che si desumono dalla posizione sociale dei protagonisti.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Ritengo tutto quanto è stato prodotto nel corso dei secoli degno di attenzione. Personalmente sono molto colpita dalle emergenze archeologiche, artistiche e monumentali dei vari territori, che siano ancora leggibili e significative di civiltà passate e per questo in grado dei dirci qualcosa.
Penso agli antichi edifici, alle illustrazioni di chiese, alle sculture, agli ori ed agli intarsi, che indicano abilità manuali di gente che forse aveva anche difficoltà a vivere. Apprezzo molto quanto si trova nella cappella Sansevero a Napoli, che trovo sorprendente ed emozionante.
Naturalmente tutte le produzioni artistiche delle varie epoche mi interessano, ed in particolare anche i lavori fatti dagli impressionisti, che ci sono più vicini nel tempo.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Mi sono molto occupata di teatro, ho fondato una Compagnia teatrale amatoriale, ho messo in scena diverse opere per oltre 20 anni, su varie piazze della provincia di Terni. Ho scritto alcuni testi, poi ho rappresentato opere classiche, fra cui le fiabe tragicomiche di Carlo Gozzi (Turandot) e molto altro (vedi su Facebook Compagnia Teatrale Olympus”).

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Preferisco il cartaceo.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Il mio rapporto con la scrittura è stato molto buono. Sono stata incoraggiata da mio marito, a cui ho dedicato il libro, a continuare a studiare, a leggere, a scrivere, a fare sostanzialmente quello che mi piaceva fare.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Pellegrini verso le antiche terre”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Nel libro si percorre una strada (la via Francigena o “di Sigerico”), in Francia ed in Italia, e spesso si parla dei vari luoghi che vengono attraversati. Ho personalmente verificato l'interesse che c'è, nelle varie località, a vedere cosa si dice dei luoghi citati, ed anche quale era la situazione nel medioevo in quei territori. Naturalmente credo che ci sia interesse a vedere cosa ho scritto di Trani e del suo Santo Patrono, un Nicola diverso da quello di Bari, preveniente dalla Grecia, giovane, povero, morto fuori dal suo territorio di provenienza e lontano dai suoi affetti. Il Santo è stato
considerato tale proprio a seguito di decisione del Papa Urbano II di cui si parla nel libro.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Difficile scrivere un altro romanzo storico, che richiederebbe altri anni di studio come il primo.
Vorrei invece scrivere nuovamente i pezzi di teatro, che erano estremamente semplificati in quanto destinati alle piazze e spesso rappresentati in situazioni con molto “rumore”, diversamente da quello che può essere un testo destinato ad un ambiente al chiuso.

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