|  | 👉Intervista a Gianni Attilio Ferrari che presenta il libro "Il Vento e il Filo" 
 Domanda - Perché questo titolo?
 Risposta -  Il titolo dell'opera "II Vento e il Filo" nasce da due elementi collegati: l'ispirazione e l'osservazione. Il primo è il Vento che nasce improvviso, istintivo e dirompente, il secondo è l'osservazione cioè il Filo che funge da conduttore e catalizzatore di tutti gli elementi visibili e non, che danno luogo alla nascita del vento poetico.
 Ognuno di essi è inscindibile dall'altro. In questo libro, si intrecciano argomenti a me cari, l'ambiente e la natura, la terra e le distorsioni generate dall'uomo, la scienza e l'arte, le guerre senza senso e le discriminazioni umane, la quotidianità, le domande senza risposta, il piccolo e il grande nel divenire dell'essere umano.
 
 Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
 Risposta - Molto, poiché scrivere il reale è frutto di osservazione del presente, ma non solo, anche se in via indiretta il passato concorre a formare un reale che giunge a noi e diventa pilastro di quel che siamo stati e quel che siamo oggi.
 
 Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
 Risposta - La scrittura, attraverso la visione e l'interpretazione degli autori, testimonia l'essenza dell'essere umano posto nel suo
 habitat dove lo stesso è un connubio di amore e morte, dannazione e resurrezione, Jekill e Hyde, disperazione e speranza, distruzione e ricostruzione, odio e bontà.
 Lasciare ai posteri tracce di azioni e errori conseguenti, permette alle generazioni future di cogliere il senso del giusto e dello sbagliato, così come nella descrizione dei sentimenti che elevano l'uomo da una condizione ancora oggi oserei dire selvaggia e materiale, a una più spirituale intrisa di vera pietas.
 
 Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Il Vento e il Filo”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
 Risposta - Due in particolar modo, entrambi Flash osservativi e istintivi. Il primo ha dato origine alla poesia "Grano". Anni fa, mi
 trovavo in Sicilia su una collina digradante, un mare di frumento biondo accarezzato dal vento, le spighe oscillavano incessantemente; il colpo d'occhio di quel quadro mi ha portato a immaginare un passato rurale intriso di fatiche e sudore.
 Il secondo, al tempo del Covid, ha generato il testo "Campanella" dove le immagini dei morti, le notizie e i comportamenti mi hanno fatto precipitare in periodi bui di Manzoniane memorie.
 
 Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
 Risposta - Gli antichi filosofi, e poi Dante, Petrarcа, Manzoni, Leopardi, Foscolo, Carducci. Pascoli, Montale, Quasimodo, Merini, Tagore, Bukowski, Dannunzio, Dikinson, Bronte, Neruda, Garcia Lorca, Prevert, Fallaci, Asimov e tanti altri scrittori contemporanei.
 
 Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
 Risposta - Sì, la pittura e la scultura. Dal Caravaggio a Leonardo, Giotto, Hieronymus Bosch, Rubens e Renoir, Van Gogh, Michelangelo Buonarroti, Cellini.
 
 Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
 Risposta - Romanzi storici, Fantascienza, Thriller e Tecno e le varie contaminazioni, Fantasy.
 
 Domanda - Libro cartaceo o digitale?
 Risposta - Sono nato nell'epoca della carta, quindi le sensazioni tattili, olfattive e visive per me sono importanti, ma il digitale è il futuro perché porta con sé pregi e vantaggi, non ultimo e importante quello di eliminare l'abbattimento di alberi per la produzione di carta. Allo stato attuale penso che possano coesistere per un certo periodo, dopodiché il digitale è destinato a essere il vincitore.
 
 Domanda - Per terminare, quale è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
 Risposta - Assolutamente non conflittuale e nevrotico, ma abbastanza idilliaco anche se, ispirazione, istinto e osservazione non sono sempre presenti nello stesso istante di una giornata, in ogni caso alcune difficoltà non sono mancate.
 
 Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Il Vento e il Filo", se non lo avesse scritto.
 Risposta - Per curiosità, capire ciò che vuole trasmettere l'autore per poter entrare in sintonia con la sua mente e i suoi stati d'animo.
 
 Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
 Risposta - Sì, una raccolta poetica in fase di revisione, il cui tema è il tradimento dell'amicizia.
 E un romanzo fantasy mistery con diverse contaminazioni di genere principalmente carattere religioso, dove l'interrogativo portante è la veridicità e fattibilità di un determinato evento. Il romanzo è strutturato a trilogia e sto ultimando la stesura del primo volume.
 
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