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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
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Intervista a Santa Sidoti che presenta ai lettori il libro di poesie “Č silenzio, č rumore che sento” ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

👉Intervista a Santa Sidoti che presenta ai lettori il libro di poesie “È silenzio, è rumore che sento” (Aletti Editore)

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “È silenzio, è rumore che sento”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Ho sempre amato il silenzio. È un vuoto che non è mai mancanza. È pieno di suoni magnifici. È ricco di colori, di luci, di forme meravigliose. In esso mi ritrovo, mi ascolto, mi riposo, ricevo la vita. Dalla prefazione del libro “È silenzio, è rumore che sento” scritta per me dal maestro Giuseppe Aletti: “… La mancanza di parole non è semplicemente un’assenza di suoni, ma un’intercapedine personale di meditazione”.
E poi c’è l’altro aspetto del silenzio, attraverso il quale può insorgere il rumore disturbante. Anch’esso va ospitato, ascoltato, capito, a volte urlato. Il silenzio non è solo pausa rasserenante, tregua muta. Nella poesia “Silenzio” lo accolgo così com’è: “È colmo di tanto / È riposo rotondo / È agiato di suoni / riverberi / ressa / Distesa sbranante / che attacca le sponde / In me ti eclissi / silenzioso Universo / Silenzio. Silenzio”.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La scrittura è vita. Se c’è la sua presenza, chi legge se ne accorge.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Ho voluto salvare la vita che è magnifica, qualunque sia la sua manifestazione: nel silenzio e nel rumore, nella gioia e nelle difficoltà.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “È silenzio, è rumore che sento”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Viscerali. Tutto quello che ho scritto è nato dal profondo più profondo, dall’introspezione, dalla ricerca di sé e dal significato dell’esistenza.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - La mia principale fonte di ispirazione è l’essenza stessa della vita nella sua forma più elevata e che nelle sue origini umane declino così: mia madre Vincenza e Madre Terra.
Ho un ricordo, però: ero adolescente e lessi “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio. Ne rimasi affascinata pur non afferrandone davvero il motivo. In seguito capii che furono le note che si alzavano dalla pagina a rimanermi dentro. Le parole mi aleggiavano intorno avvolgendomi di bellezza e le immagini mi trasportavano nella pineta dove tutto avveniva. Erano musica, pittura, scultura che tramite “innumerevoli dita” davano corso alla vita sotto la pioggia. Le parole fluivano dal libro come danza, fluttuavano nell’etere e inondavano il mio essere.
Tutto rimase lì. Non scrissi poesie, ma ne restai avvolta. Quello fu il principio che mi stupì. Poi altri autori mi colpirono, fra i tanti Eugenio Montale, ma, più che i nomi, mi rimangono impresse le emozioni che i componimenti lasciano in me, anche se di autori sconosciuti.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Amo ogni forma d’arte. In ognuna riesco a coglierne la poesia.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Qualsiasi testo stimoli la riflessione e che esplori l’origine e il senso della vita.

Domanda - Preferisce il libro cartaceo o quello digitale?
Risposta - Certamente amo il libro cartaceo. Lo preferisco perché i miei sensi ne sono coinvolti. Posso toccarlo mentre sulla cellulosa animata si snodano strade di parole che il mio sguardo può sfiorare; ne sento il profumo; ascolto il suono della pagina che cerco di trattenere agitata da una folata di vento. Il libro tradizionale mi permette di arricchirmi di esperienza sia a livello cognitivo, sia a livello emozionale.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - È stato un rapporto passionale. Ancora più caparbiamente che con altre forme di scrittura o di arte, ho esplorato e incontrato parti di realtà e di me in un percorso di indagine emozionale, di turbamento, di trepidazione ed anche di grande infatuazione della vita. Ho incontrato fragilità e vigore, silenzio e rumore, energie sottili che mi nutrivano persino a mia insaputa. Ho accolto tutto, nonostante la complessità.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “È silenzio, è rumore che sento”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Lo comprerei per la verità e la vita che contiene, per l’itinerario che lo sostiene.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Sicuramente scriverò poesie. Al momento, invece ho pronto un manoscritto che attende il mio consenso emotivo alla pubblicazione.

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