 | 👉 Intervista a Dino Marino, che presenta ai lettori il libro di poesie "A PIEDI NUDI tra neve e deserto" (Aletti Editore)
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “A PIEDI NUDI tra neve e deserto”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Ecco, mentre cercavo un titolo per questo libro, all’improvviso ritrovai tra i miei ricordi le mie passeggiate solitarie e a piedi nudi attraverso i gelidi pendii innevati delle Dolomiti e tra le bollenti e sabbiose dune del deserto del Marocco. Emozioni contrastanti che desideravo condividere con voi…il bene e il male, amore e odio, serenità e tristezza, felicità o sofferenza, neve e deserto, due ma non due perché dove esiste l’uno immancabilmente esisterà l’altro in un’eterna contrapposizione, unione e compenetrazione dove i confini alle nostre sensazioni lo mettiamo solo noi umani influenzati dalla nostra percezione sensoriale. Ma pensate a quanto può essere bruciante un pezzo di ghiaccio freddo tra le dita..., ecco la poesia per me è anche questo, andare oltre e non temere la contraddittoria verità che si manifesta. Il mio desiderio è, con questo libro, condurvi in un mondo dove noi, e solo noi, siamo i protagonisti del nostro palcoscenico e dove le differenze, i contrasti, le apparenze, diversità si annullano difronte al nostro desiderar essere felici!
Il mettersi a piedi nudi ha il sapore, per me, del disarmo di fronte alle ovvietà della cosiddetta “realtà” e il gusto della inevitabile rinascita.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Tutte le mie #poesie traggono ispirazione dalla realtà e molte mie poesie si possono considerare autobiografiche, emozioni, pensieri, sconfitte e vittorie, ogni aspetto della mia vita può essere cercato e si ritrova nei miei versi. Allo stesso tempo sono un attento osservatore di ogni anime che incontro e con cui mi relaziono e spesso parto da loro per viaggiare nei miei mondi fatti di parole, di musica, di poesia. Sicuramente chi leggerà il mio libro si accorgerà del mio profondo amore per la natura che è spesso presente tra i miei versi.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Questo libro rappresenta il mio viaggio su questa terra, un viaggio ricco di montagne da scalare, di ripidi pendii da cui discendere e in cui raramente ho conosciuto dolci pianure, ma, nonostante ciò, non mi sono mai arreso anzi ho sempre continuato a rilanciare e a costruire la mia felicità nonostante tutto e tutti. Questo mio libro rappresenta il mio messaggio, per me universale di non arrendersi mai difronte alle difficoltà, testimonianza che vorrei lasciare a mia figlia e a tutti coloro che hanno camminato e cammineranno insieme a me a piedi nudi.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “A PIEDI NUDI tra neve e deserto”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Forse a questa domanda non saprei rispondere perché, se penso ad ogni mia poesia, mi rendo conto come ognuna di essa sia un magnifico episodio che ha arricchito la mia vita e mi ha donato consapevolezza nel vivere. L’unico pensiero che posso raccontarvi è proprio la decisione di pubblicare il mio libro. In realtà io scrivo da quando sono adolescente e non ho mai preso in considerazione il pubblicare le mie poesie o altro, ma davanti ai miei sessant’anni è nato in me il desiderio di far conoscere il mio pensiero e la mia filosofia di vita. Ecco quando Aletti Editore mi ha proposto la pubblicazione del mio libro mi sono reso conto che grazie a loro coronavo il sogno della mia vita, il sogno di poter emozionare attraverso le mie emozioni, i miei versi. Forse ancora oggi non mi rendo conto e ancora non comprendo dove mi porterà questo libro, ma per adesso mi accontento di vivere questa bellissima emozione che per il momento custodisco nella mia anima, ma sono sicuro che presto esploderà dando vita a qualcosa di altrettanto magnifico.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Questa domanda mi suscita una pirandelliana memoria e risponderei con un “uno nessuno centomila”, ma in realtà la risposta giusta è centomila. Sono un divoratore seriale di poesie, amo moltissimo leggere qualsiasi poeta mi capiti. Potrei citare giusto qualche nome a rappresentanza dei numerosi poeti da cui traggo quotidianamente ispirazione: sicuramente non può mancare Leopardi, ma anche Pasolini e Sandro Penna, posso benissimo citare Tagore, Gibran, Garcia Lorca, Neruda, Alda Merini o Ada Negri e ancora Ungaretti, Saba, Quasimodo, Emily Dickinson, Bukowski, Pessoa, Whitman. Potrei continuare ed arrivare benissimo a centomila, ma forse è meglio che mi fermi qui.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - In realtà sono anche un musicista, forse dilettante perché non ne faccio una professione, ma la musica vive in ogni mia cellula, quindi, inevitabilmente influenza ogni mio pensiero e ogni mia emozione. In particolare, forse il jazz è la musica che più mi rappresenta e da cui traggo giornalmente ispirazione.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Sicuramente amo molto la letteratura classica a cominciare da quella russa, quella americana o inglese e sicuramente quella italiana o francese. In ogni caso, essendo un avido lettore, prediligo anche autobiografie, romanzi storici, gialli e umoristici, ma amo scoprire nuovi scrittori sia moderni che contemporanei. In sintesi, amo leggere, quindi, come si suol dire, un libro non manca mai sul mio comodino, ma purtroppo ce n'è sempre più di uno e rimane poco spazio per il resto.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Essendo un vecchio lettore sicuramente sono affezionato al libro cartaceo, ma in questi ultimi tempi ho sperimentato i libri digitali e li ho ritrovati interessanti e in alcuni casi molto utili come il poter condividere un momento magico con un autore di un libro in nuovi contesti di tempo e di spazio.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - A questa domanda credo che in qualche modo abbia già risposto, ma ribadisco che amo molto scrivere quindi quasi ogni giorno mi ritrovo a scrivere piccoli pensieri che poi un po' alla volta si materializzano davanti ai miei occhi fino a venir da loro rapito diventando un tutt’uno con loro. Solo in questi momenti la scrittura diventa sofferenza o come dice una mia amica scrittrice un bagno di sangue o, come lo definisco io, anche se per ovvia realtà maschili non so cosa realmente si provi, un parto. E come in un parto la mia sofferenza si placa solo quando i versi prendono luce e vita.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe questo libro, se non lo avesse scritto.
Risposta - Sicuramente è un libro ricco di emozioni che potrebbero emozionare il lettore e oggi tutti noi abbiamo bisogno di emozioni e di luoghi dove poterle vivere positivamente. Un libro è un bellissimo luogo dove potersi emozionare e il mio libro potrebbe essere una magnifica esperienza emozionale. Le mie poesie sono quasi tutte a lieto fine perché considero che nella vita dovremmo sempre cercare un lieto fine ad ogni cosa perché ogni aspetto della vita ha sempre le due classiche facce di una medaglia e a noi il compito di cercare e cogliere quella positiva. Il mio libro parla di questo, di non arrendersi mai e che la felicità è il nostro destino. In conclusione, chi comprerà il libro potrebbe anche ritrovare insegnamenti di vita e di felicità
Domanda - Progetti futuri?
Risposta - Ho già pronto un altro libro di poesie e quindi posso fare anche un appello a chi fosse tanto coraggioso nel pubblicarlo. Da cosa si differenzierà il mio nuovo libro da “camminare a piedi nudi? Semplicemente nel fatto che sono nuove e inedite poesie e dove la mia scrittura si trasforma e forse è ancor più visionaria, in realtà ovviamente essa cambia con me e con le mie emozioni. Sicuramente i temi a me cari saranno ancora maggiormente amplificati e anche la morte troverà la giusta collocazione; infatti, l’unica certezza che abbiamo nella vita è che un giorno non saremo più su questa terra e dato che nessuno di noi sa quando ciò accadrà ecco come anche la morte diventa nostra alleata nel vivere bene in quanto sviluppare la capacità di vivere come se fosse il nostro ultimo istante di vita sicuramente ci permetterà di godere a pieno ogni attimo della nostra vita. Ecco il mio nuovo libro parlerà anche di questo e di tanto altro. Forse vi posso anche anticipare il titolo o quanto meno quello che fino ad oggi considero tale: “Parole in bianco e nero (tra ombre blu e luci blu)“.
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