 | 👉Intervista a Chiara Longo, che presenta ai lettori il libro "In-Versa Domina"
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “In-Versa Domina”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - "In-Versa Domina" è metafora dell'azione del vertere o versare parola per condurre indagini confacenti alla realtà interpretando anche voci dell'invisibile, financo della sfera onirica. Ad argomenti e personaggi ricondotti al Mito, alla Letteratura, alla Storia, trasferiti nell'astrattezza di concetti fondanti, fanno da controcanto immagini di realtà duale: vita/morte, guerra/pace, oblio/riviviscenza, prigionia/libertà, riflesse in stati di limitazione, dolenza, illusione, assenza, potere, libertà, riviviscenza, vittoria. Tematiche ricorrenti che considero fondamentali anche perché “molto sentite nella società post-moderna”.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - È indubbio che la realtà incide nella scrittura in maniera significativa e trasversale; rimane legata ai fili della tessitura connessa all'ampiezza temporale delle azioni. Così anche per me. Una realtà a volte privata di visione dell’oltre, a volte amplificata, ambigua e controversa, perimetrata da certo provincialismo ma sensibile ai segni di un sempre valido “credo sociale”. La parola ora taciuta ora urlata, il vissuto dell'Io e del Noi rimangono come moltiplicatori segni di cetra e di stilo per frantumare schegge d'orbato pensiero, per vincere violenze cinte da spine di rose e di rovi cucite a trame di pelle.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Per sua natura, la scrittura è custode del “valore testimoniale del me” in cui tutto è o deve giungere ad essere Armonia, elemento di equilibrio per vincere Caos. Il crogiuolo di vie lastricate dal tempo, però, corrompe Armonia e la corrode (Armonia io credo d'umana colpa radice...), motiva equivoci causati da stati di Solitudine e di Silenzio intesi come Enti creativi, Pensieri riflessivi e generativi. La poesia – considerata scienza intuitiva della condizione liminare di “corale solitudine” in ascolto di vaniloquio di animi soli che ignorano canto d’intesa duale, strumento politico della parola visto come guizzo sonoro che esplode in albe di poi... – va sottratta alla dimenticanza per riparare Assenza e nei tiretti della memoria ri-trovare Riviviscenza. Ecco “cosa” prioritariamente custodire e salvare dall'oblio del tempo: un sistema di pensiero che, nella funzione simbolizzante della poesia, ha il “potere” di appianare conflitti e implementare “filosofia di pace per l’educazione dell’anima”.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "In-Versa Domina", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Episodi gioiosi e dolorosi, gli uni e gli altri motivo di indagine introspettiva e di svelamento. Distinguerei episodi ed esperienze personali da quelli sociali laddove Cultura somma Colture di custodia. Tra i primi lascia segno doloroso la morte per incidente stradale di un mio studente. Quel dolore ha generato mutamento: possibilità di “vedere” oltre la materia, dis-velare aristoteliche Entelechie ed indagare relazione vita-morte-rinascita. Memoria rimane nello scritto Sicano canopo in volo di colibrì (2022) Etabeta Edizioni. Parallele corrono esperienze di confronto, anche di scrittura a quattro mani con la scrittrice Angela Laudani, e l’inserimento di miei scritti in opere collettanee. Esperienze di rilievo rimangono legate ad importanti eventi editoriali: a Messina, nel 2002, con testi di narrativa per ragazzi (Europa con fantasia; Gli orsi dai capelli dritti da “I racconti di Nonna Fortuna”; Grazie, Mamma; La Strada: un libro da leggere); a Roma per l'edizione 2024 di “Più Libri più Liberi” con il mio saggio Elena Marano. Pedagogista, Filantropa, Scrittrice, Arnaldo Mondadori editore; ad Augusta con il Federiciano 2024, per Aletti editore, esperienza generativa per il corrente mio percorso di poeta.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Il mondo classico, il Mito, la Storia. Ma, Simbolismo ed Ermetismo, correnti storico-artistico-letterarie che considero di privilegio, indirizzano emotivamente mie simpatie poetiche per autori come Guido Ballo, Cristina Campo, Maura Della Serra che, per certi aspetti, guidano sequenzialità semantica e scelte linguistiche per esprimere laicità del sacro, entità duale che fa dono dell’essere Noi a scena di Re, per dire di Kabul patria di musici, di indicibili sogni di Pace sperata d'Amore donato d'Eterno esplorato...
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Nell'ampiezza temporale (1999- 2024) che fa da cornice alla composizione delle poesie inserite nella raccolta In-Versa Domina, influenza indiretta è stata data dalla straordinaria potenza primordiale del “Mito dell'Eterno Ritorno” espresso nell'Arte pittorica-paesaggistica di Francesco Longo. L'esplorazione di forme ed espressioni di Arte Concettuale mi ha coinvolto anche nella cura – con le artiste Adriana Tomasello e Danila Narcisi – di eventi di “Attivismo Artistico”: Concordanza (2024) ed Elaion (2024).7.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - La saggistica è uno dei generi letterari che prediligo e di cui ho anche prodotto. Un saggio storico di genere, inconsapevole costruttore di modernità ed emancipazione: Adranite ... leggière come veli, adamantine come cristalli, tenaci come cobalti (2021), e un saggio storico-pedagogico costruito sul pensiero e sulle opere, edite e inedite, di una studiosa adranita vissuta tra il XIX e il XX secolo: Elena Marano. Pedagogista, Filantropa, Scrittrice (2023)
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Il cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Prevalentemente conflittuale e, nel contempo, consolatorio, quasi di affidamento (in fioriti giardini sgomenti trovano terre sicure), di carezzevole rifugio, conforto della parola riflesso dell'anima, dell'idea di cui l’una e l’altra sono segno: ali di donna librano su liberi spazi. Con voluto e cercato nascondimento, dico di una scrittura vissuta in “stanza/fortezza, teatro del sogno” in cui spazio azzerato cerca prossimità, e lì maturare esperienza di rivisita di valori universali a motivo dell’oltre la soglia del vivere. Volto truccato di donna ritesse sipario risana teatro ricuce trame di testo… tela di testo scavalca quarta parete…
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "In-Versa Domina", se non lo avesse scritto.
Risposta - Sarei incuriosita dal titolo che valuterei indagatore di una voce poetica originale e difforme soprattutto rispetto alla generica visione dell'identità femminile. Una voce che affiora dalla sempre potente azione di donna (considerata nell'accezione latina di Signora, Padrona, Domina) e del rivisitato suo ruolo familiare, sociale, culturale che allontana da consueti stereotipi e li contraddice, e… Antigone conquista legittimità.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Sì. In lavorazione: Un Saggio biografico su una figura femminile di rilievo politico e filantropico vissuta nella Sicilia del secondo dopoguerra; un Saggio biografico “il pittore dei campi che amava le marine: Francesco Longo”; un'“Antologica” delle mie opere poetiche.
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