 | 👉Intervista a Luca Paolicchi, che presenta ai lettori il libro “Le più belle canzoni della musica leggera italiana” (Aletti Editore)
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Le più belle canzoni della musica leggera italiana”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - «In principio era il Verbo, ma il Verbo era un suono» disse una sera un noto #cantautore italiano durante un suo concerto. La musica ci proietta in un baleno alle porte di Tannhäuser, nell’istante supremo della creazione del mondo. Questo #libro parla di tutti noi. Ogni aspetto della nostra vita è un’onda che si muove in risonanza con le onde sonore della #musica.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Tanto quanto sono connesse alla realtà le #canzoni che ho scelto. Sono venticinque brani di successo, scritti fra il 1964 e il 1995. Se milioni di persone li hanno amati e poi conservati nei loro cuori per tanti anni, significa che essi riverberano nelle loro vite come oggetti, emozioni, ricordi, desideri fra i loro più cari. In ognuno di essi c’è «qualcosa» di importante per noi che per sempre «rimane, fra le pagine chiare e le pagine scure».
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - La poesia non ha bisogno di essere salvata dall’oblio del tempo, è essa stessa un’energia eternatrice, come cantava Ugo Foscolo nei Sepolcri: «Il sacro vate, placando quelle afflitte alme col canto, i prenci argivi eternerà per quante abbraccia terre il gran padre Oceàno». Il mio libro ha un valore celebrativo e questa celebrazione sarà tanto più grande e gioiosa, quanti più saranno i #lettori che vorranno condividere con me degli spruzzi di eternità, surfando sull’onda magica e imperitura di queste belle #canzoni.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Le più belle canzoni della musica leggera italiana”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Ho iniziato a scrivere questo libro sei anni fa, nel 2019, per poi riprenderlo e terminarlo nel 2023. Un lungo periodo di tempo in cui mi è capitato di risentire diverse volte le canzoni che avevo scelto, alla radio e nei concerti, e mi sono reso conto di quanto la sensazione di appartenenza di questi #brani alla mia sfera emotiva fosse diventata più forte. Questo è il bello della scrittura, ciò che metti nero su bianco sulla carta ti appartiene.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Per restare in Italia, i grandi poeti del Trecento, primo fra tutti il sommo vate Dante Alighieri e i grandi poeti dell’Ottocento. A seguire, i grandi romanzieri del Novecento, in primis Luigi Pirandello.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Il fumetto, la pittura, la scultura, il cinema, l’artigianato. Da buon naturopata apprezzo e mi nutro di ogni forma di arte attraverso cui l’uomo cerca di imitare la bellezza armoniosa di Madre Natura, che è figlia di Dio.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Quando entro in libreria mi dirigo inesorabilmente verso lo scaffale dei grandi classici della letteratura, ma non è detto che nel tragitto non possa essere sedotto da una biografia, un saggio o una raccolta di poesie.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Di gran lunga il libro tradizionale cartaceo. Tuttavia, grazie alla Aletti Editore, gli amanti della tecnologia potranno acquistare il mio libro anche in formato e-book.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Utilizzando un termine musicale, direi ritmico. Mi sono occupato di una canzone per volta e dopo aver concluso il lavoro su di essa, ho atteso ritualmente che una nuova canzone scendesse «dal cielo dove si trova» per posarsi nel mio corpo lunare, come ci ha rivelato Claudio Baglioni nella canzone "Notte di note, note di notte".
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Le più belle canzoni della musica leggera italiana”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Ogni mattino un contadino si sveglia con il canto del gallo, ogni sera un bambino si addormenta con una ninna nanna. L’essere umano desidera volare leggero sull’esistenza come una farfalla e uno dei modi privilegiati che ha trovato per esaudire questo forte desiderio è connettersi alla leggiadria della musica. Comprare un libro sulla #musica è come salire su un tappeto volante.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Se la mia squadra del cuore si salverà, scriverò con piacere il seguito del mio romanzo "Carrarese in B", ovvero: "La Carrarese è salva!"
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