 | 👉Intervista a Mirko Rovina che presenta ai lettori il libro "Sei il mio Posto" (Aletti Editore)
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Sei il mio Posto”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - "Sei il mio Posto" nasce dalla necessità di identificare quei luoghi, oggi meglio classificati, come comfort zone. Luoghi dell'anima, luoghi di pace oppure qualsiasi posto frequentato insieme a quell'amore impossibile, irraggiungibile, che, però, trasforma ogni anfratto in uno spazio magico, indefinibile e ripetibile. Questo breve #racconto parla di coraggio, che manca, per cercare la felicità, la paura di affrontare l'ultimo passo, che non dà certezze, non garantisce nulla e soprattutto rimane ignota qualsiasi pragmatica definizione.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Le mie esperienze sono state il corollario di questa #storia, ovviamente romanzata, raccontano, in qualche modo, gli ultimi quattro anni della mia vita... in qualche modo.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluti salvare e custodire dall'oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Vorrei chiudere dentro un baule o una scatola del tempo l'importanza del #coraggio di amare qualsiasi forma di vita e ogni struttura atta a fortificare il nostro essere.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "Sei il mio Posto", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - La #scrittura come terapia liberatoria, mettersi in discussione e tentare di trovare la libertà di essere noi stessi con i nostri pregi e difetti e, sfruttando una vecchia macchina da scrivere, sigillare i ricordi, fermare il tempo, per non dimenticare.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Ho sempre ammirato, su tutti, Neruda e Sepulveda. Devo però riconoscer che nell'ultimo periodo sono stato catturato da scrittrici italiane come la Ardone, Giannone, Terranova e non per ultima Cecilia Lavatore, poetessa, scrittrice, giornalista che ha occupato con i suoi libri, le poesie, gli spettacoli teatrali e la sua forza catturatrice, la mia attenzione, tipo "Mia sorella è figlia unica" e "Libera" (unitamente all'esordiente cantautrice e chitarrista Marta la Noce).
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Nasco artisticamente come batterista e percussionista alla mercè del maestro e filosofo Marco Ariano, che, con i suoi testi e la sua visionaria sperimentazione che tocca la danza, la poesia e la musica, mi ha trascinato in un mondo eclettico e affascinante dal quale non sono più riuscito a scappare, nonostante il suo ironico (spero) suggerimento di arrendermi. Ho, inoltre, la passione della pittura e i miei quadri, definiti osceni da mia figlia, per me, invece, sono semplicemente astratti (ir)reali e hanno trovato casa in pareti, spesso bianche, di amici sparsi in ogni dove.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Mi piacciono i libri di poesie, tra l'altro ricordo una vostra pubblicazione "Tra un fiore colto e l'altro donato - poesie d'amore 2024" dove è presente la mia "Mediterraneo". Neruda rimane il mio poeta fonte d'ispirazione.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Riposta - Cartaceo. L'epidermica sensazione di sfiorare la carta non è paragonabile al formato digitale.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Lo definirei vorace, orgasmico, fisicamente e mentalmente liberatorio.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Sei il mio Posto”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Rimango umile, ma spero di essere fonte di ispirazione per chi ha paura e timore di trovare il coraggio di ricercare la felicità, di combattere il tempo, maledetto tempo, che, inesorabilmente, scorre senza pietà. Io l'ho capito tardi, o forse no. Vedremo...
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro?
Risposta - Continuare la storia di "Se il mio Posto", con degli sbalzi temporali, iperbolici, affrontando il tema della memoria persa a causa della demenza senile, che mi tocca in primo piano, a volte, ironizzandoci su, come bisognerebbe comportarsi con chi ne è affetto per alleggerire un po' la morsa dell'indefinibile e sfocata fotografia, che con il tempo (maledetto tempo) tende a sgranarsi, cancellando i ricordi.
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