 | Intervista a Barbara Fasoli, che presenta ai lettori il libro “Il Giardino dei celati sussurri”
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Il Giardino dei celati sussurri”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Ho scelto per titolo “Il Giardino dei celati sussurri”, ipotetico luogo tranquillo e sereno come quello di un giardino, con i suoi profumi, colori avvolgenti; da erborista mi è più emblematico, rammentando il “Giardino dei semplici” ad uso dei monaci in epoca medievale a scopo medicamentoso. Vi è poi un aspetto più introspettivo, ossia il posto ove ognuno di noi custodisce il proprio Sé interiore. Celati sussurri per via di un contesto intimo ove si esprime con delicatezza e sentimento ciò che si prova innanzi a situazioni che la vita reale ci presenta. Gli argomenti spaziano da ricordi di fanciullezza, che catapultano in una parte dell’esistenza ove sogni e speranze per il futuro erano vivide, tutto pareva velato di calda luce. Altresì momenti di vita reale centellinati nel corso degli anni, peculiari luoghi piacevolmente impressi nella mente, tracce di vissuto. Ciascuno ha un percorso da seguire in questa esistenza e non sempre gli eventi a cui si è sottoposti sono lieti e scevri da complessità, a volte ci si trova ad affrontare significative prove di vita, dolori, malesseri, inadeguatezze sociali e quant’altro metta a repentaglio la stabilità psico-fisica, in sé fragile della natura umana, offuscando così, reali bellezze e valori autentici insiti nell’animo antropico. La vita offre variegate opportunità, sta a noi farle sbocciare, se nel silenzio ascoltiamo il cuore, celati sussurri arriveran all’orecchio come un canto che s’eleva verso alte sfere.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La realtà ha inciso per la maggior parte del testo anche se talvolta espongo in terza persona, è sempre e comunque un pensiero che scaturisce dalla mia anima che grida a gran voce, soprattutto quando vorrebbe far riflettere su determinate questioni e cogliere che la vita è un cammino dove malesseri e gioie si amalgamano per forgiare ogni giorno il nostro essere unici e speciali.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro
Risposta - Credo nel valore di sentirsi bene da ogni punto di vista, per vivere ogni giorno avvolti da energia positiva, vitalità, scortati dal sorriso, punti nevralgici per un’esistenza serena ed appagante, rimovendo gran parte dei nodi dissonanti. Pertanto ho voluto salvare e custodire dall’oblio, il valore nell’ascoltare sensazioni che si mesciano nel di noi profondo e accoglierle senza dover dare un senso a tutto, bensì farne dottrina e con gratitudine affrontare i giorni a venire. Esorto ad abbracciare valori autentici, nonostante il tempo passi e le generazioni cambino in maniera repentina ed esponenziale, siano sempre le fondamenta su cui erigere un sano vivere come l'amore, l'amicizia, la solidarietà, il rispetto, che non devono essere smarriti nonostante la vita spesso ci pone di fronte ad ardue prove. E soprattutto ho scritto per non dimenticare perché il tempo sfuma i ricordi ma anche per ricordare che la via d’uscita è dentro noi stessi, come sostiene un proverbio Zen. Penso sia capitato a molti di rimanere intrappolati nel dolore, per qualsivoglia motivo e poi col tempo dopo aver metabolizzato ed accettato si riesce a riassaporar, quasi attraverso una metamorfosi, il vero valore dei giorni.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Il Giardino dei celati sussurri”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Potrei ricordare i momenti trascorsi con mio il malfermo padre, quando, nel passeggiar immersi dal verde intenso del nostro giardino anche solo con poche parole, tutto si riempiva di magica energia: quella dell’amore tra padre e figlia, che il tempo non potrà cancellare. Rammento il verde, in quanto colore simbolo di vita, naturalezza e armonia che circondava quegli istanti. “Nell’increspar lievemente labbra con gl’occhi di ciel tersi, sei a biascicar parole che ancor son a imperlar dottrina e colgo preziosamente nel mio profondo.” (Attimi d’eternità) Mi prodigo camminare sul sentiero della Natura come insegna la filosofia che abbraccio ormai da tempo e che mi accompagna nei giorni; vi sono luoghi, ove, proprio Lei, è la mera protagonista, e, attraverso la semplicità di uno sguardo, ha elargito attimi d’eternità dove mi sono riscoperta amalgamata in un sodalizio senza pari.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Le fonti di ispirazione potrebbero ricercarsi fra molteplici esperienze che ho raccolto nel mio bagaglio, per riuscire oggi, alla luce dei miei anni, a discernere, per quanto possibile, il giusto dall’iniquo con più lucidità e consapevolezza. Tuttavia ci sono stati periodi di sofferenza, di insicurezze che hanno plasmato il mio Sé, come un vaso d’argilla sul tornio della vita, a mano a mano che il tempo passa assume forme differenti e si forgia. Mi sono avvalsa degli insegnamenti fondamentali di Platone sull'importanza della conoscenza di Sé. Comprendere la propria reale natura e le motivazioni delle nostre azioni è imprescindibile per vivere una vita autentica e gratificante, ho citato il mito dell’auriga. Ritengo che la vita possa essere paragonabile ad una scuola dove a qualunque età si è un po’ allievi e un po’ insegnanti, fino alla fine dei giorni.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Amo la musica, disegnare e scrivere per il piacere di miscelare e dar vita ad un elisir armonico, di parole e colori, apprezzo l’arte in tutte le sue sfaccettature. La musica ha sempre accompagnato i miei momenti soprattutto quelli di sconforto, in special modo quella classica. I componimenti di Chopin spesso han dato voce ai miei silenzi, la sua arte sovrumana, triste e appassionata, suscitava emozioni intense che mi catapultavano in una dimensione parallela, e lì scaturiva il desiderio alla scrittura. Come altra faccia della medaglia, un artista che ho sempre apprezzato per i suoi testi è “Vasco Rossi”, l’elemento comune, pur nella grande diversità, è un ricorso alla poetica dei sentimenti personali, così come Lucio Battisti, i quali raccontano la realtà, ma senza stigmatizzare. Mi ritrovo in una strofa del brano di Caruso quando dice “Sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte” la musica scava dentro l’anima e fa emergere le sensazioni più recondite, questo conduce il poeta a scrivere per esternare il vortice emotivo che come un magma brama eruttare, per divenir olio lenitivo.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Sono una donna dall’animo sensibile, direi quasi fanciullesco ovverosia senza filtri, come per i bambini che vivono le emozioni in maniera amplificata. Amo i generi letterari dove l’avventura spadroneggia, fra luoghi dagli scenari mozzafiato, e la lettura cattura catapultandoti in storie avvincenti. Se questa è frammischiata a personaggi fantastici, dove in ogni caso le storie donano un concreto insegnamento e hanno sempre un lieto fine, allora si può affermare che sono i generi che prediligo. Altresì tutti i testi che riguardano la mia professione inerente la materia erboristica e di sostegno alla salute.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Amo l’odore dei libri e passeggiare nelle librerie, perdermi fra le copertine assaporare l’anima che aleggia tra uno scaffale e l’altro: “Magia aleggia ogni qualvolta nello scorrer pagine, libro concede sapor di buono, d’avventure, di poesie, di storie fantastiche, ove planar coi sensi vien dolce.” (Odor di libri)
Dovendo dare una preferenza, questa va al libro tradizionale, posso soffermarmi a rileggere, inserire segnacolo tra le pagine, ed eventualmente annotare le frasi che mi han maggiormente colpito. Tuttavia ritengo un’ottima alternativa, per chi voglia essere accompagnato da un buon amico, in un viaggio, o abbia difficoltà con l’azione del leggere, concedersi momenti propri attraverso un’opera digitale con l’ascolto di una voce che carpisca e trasmetta all’uditor il senso del dire, a seconda della trama, personaggi, il tono e lo stile propri dello scrittore, un vero e proprio valore aggiunto all’opera.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Risposta - Ho sempre amato scrivere #poesie già dalla tenera età, ricordo ancora la mia maestra Albina delle elementari, sui miei scritti mi apostrofava “poetessa”. In realtà non ho mai esternato i miei pensieri, sono sempre stata molto timida e lo #scrivere era un modo per dare voce a ciò che sfarfalleggiava nell’anima e mi rendeva più leggera, dopo aver tramutato in parole ciò che dentro me esalava emozione. Oggi alla luce della mia seconda giovinezza nulla è cambiato, scrivo per alleggerire il cuore. Momenti di pura evasione dove gestire le emozioni diviene un rituale magico, una coccola, una carezza, un’estasi di piacere. A volte, se riuscissimo a vedere le cose attraverso la meraviglia del cuore, troveremmo bellezza in ogni dove anche nel quotidiano e scopriremmo che le cose più scontate possono celare grandi ricchezze.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Il Giardino dei celati sussurri”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Per prima cosa, immaginerei di ritagliare qualche minuto nella giornata da dedicare a me, un piccolo spazio, ove staccare per un momento e lasciarmi avvolgere dalle pagine di versi sparsi, magari accompagnata da un infuso, o mentre ascolto della musica, seduta in giardino o in un luogo dove poter raccogliermi in intimità, ed immergermi ne “il Giardino dei celati sussurri”. Navigare fra le parole e ritrovare un po' di me nei testi, così come accade nelle canzoni dove quella frase detta a metà fa riemergere istanti di un vissuto, o non vissuto che sentiamo nostri. Come il pensiero crea, anche i versi possono generare emozioni intense capaci di erigere templi meravigliosi dentro noi stessi. I temi sono i più svariati: dall’amicizia, all’amore, affetti, speranze, profonde riflessioni, verità tangibili come il tempo che transita e lascia un’impronta gaia o amara e invita a soffermarci e ponderar la mera essenza della vita. Sono stati elaborati estratti di vita dove l’amore è un sentimento che padroneggia. Oggigiorno la #poesia è un tema meno seguito, rispetto alla narrativa romanzesca, ma “Il Giardino dei celati sussurri” è musica per i cuori che desiderano ancora assaporare il tocco delle parole sull’anima.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Uscirà quest’anno una raccolta di poesie che segue “I racconti dell’anima” pubblicato nel febbraio 2024, dal titolo “L’alchimia del cuore e sue chimere” corredata di illustrazioni da me prodotte. Momenti di passioni, pensieri, grida silenziose, ove il #lettore si ritroverà complice in un cammino chiamato esistenza. Come Naturopata, mi trovo ad interfacciarmi talvolta con i bambini e le loro bellissime anime, alcune timidamente stentano a rimanere al passo in una società troppo esigente, facendo emergere le loro fragilità.
Pertanto, per alleggerirne il peso, credo che la lettura possa essere un bel rifugio ed una buona alleata. Sicché sto imbastendo un disegno dedicato ai bambini, fra poesie, filastrocche e illustrazioni, per catapultarli in un mondo reale ma ove lo sguardo alle cose che li circondano ha una prospettiva più leggera, delicata, da declamare attraverso la voce del cuore.
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