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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Gabriele Di Francesco, che presenta ai lettori il libro "Sulle Rime"

di Rassegna Stampa

✔️ Intervista a Gabriele Di Francesco, che presenta ai lettori il libro "Sulle Rime"

Domanda - Come mai la scelta del titolo "Sulle Rime"?
Risposta - Sicuramente una domanda più che giustificata, data la curiosità e particolarità che il titolo può suscitare: Sulle Rime, un qualcosa più di evocativo, perché agglomera in sé tutte le varianti della vita prettamente malinconica, forme di amore (volontariamente rappresentate in modo minore, per rendere l’idea che il sentimento positivo è effimero), rime in rapporto di Disperazione e Tristezza, le due entità presenti e più forti durante l’esistenza umana.
Diverse tematiche, oltre alla Malinconia, sono inserite nella raccolta che si incentra sulla composizione poetica in versi, in particolare sui doni che chiamiamo “Rime”.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Direi che nell’effettivo la realtà è rappresentata e ha contribuito perfettamente all’opera, essendo questa piena d’amari e crude verità che chiunque, per vari motivi e per analogia alla “cruda dimensione”, ha dovuto provare sulla propria sensibilità. Azzarderei che il reale non ha inciso, bensì ispirato, come spiego anche all’interno della mia introduzione, nell’ultima frase: “la malinconica indole del creato”.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall'oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Parto dal presupposto che la letteratura è la forma, oserei dire “aulica”, di espressione di qualsiasi nostra sensazione. In una società come la contemporanea, ove nessuno più legge, ma tutti scrivono, dà l’idea d’incapacità nel capire queste tematiche sempre più isolate (se non un disinteresse verso queste).
La realtà è che tutti, compreso me, abbiamo ben perso il valore potenziale ed unico della poesia, della prosa, del fantasticare e di qualsiasi attività legata alla scrittura: per questo ho deciso di pubblicare l’opera "Sulle Rime", per poter riportare (per quanto io ne possa essere in grado ed influente) questo nostro lato “più umano” dimenticato dal Tempo alla più chiara luce che merita davvero, illustrando la beatitudine del classico a cui sono completamente rivolto per passione ed inclinazione.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "Sulle Rime", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Devo confessare che ogni episodio partecipe alla costituzione dell’opera è stato peculiare, dalla scrittura dei componimenti alla redazione delle note di testo per fini di chiarezza, dall’idealizzazione della copertina simbolica (rappresentante in modo evidente la decadenza) alla contemplazione del proprio lavoro classico. Descriverei questi episodi, sebbene isolati, dei momenti di ambizione in cui sentirsi vivo, perché (come nel mio caso) si sta lavorando per un vero e proprio sogno: la nascita di responsabilità e soprattutto della carriera letteraria.

Domanda - Quali sono le sue fonti d'ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Le mie fonti d'ispirazione principali sono Dante e Petrarca, Due delle ben Tre Corone medievali, autori classici completamente dediti alla perfezione della letteratura, ove l’Uno innamorato in eterno d’una donna-angelo, e l’Altro alla ricerca d’una cura per il suo dissidio interiore.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Sinceramente no, non ho trovato diverse discipline o artisti che mi hanno in qualche modo influenzato nel mio modus operandi di creatività ed ispirazione.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - I generi letterari che prediligo sono: poemi epici, raccolte filosofiche e romanzi horror, anche se questi ultimi sono da me molto meno letti rispetto ai primi.

Domanda - Libro cartaceo o digitale?
Risposta - Preferisco di gran lunga il libro cartaceo, perché sebbene può essere sgombro e scomodo da portare (a differenza di quello digitale che letteralmente si può leggere ovunque), da me è comunque ritenuto molto più estetico, nonché una più attenta lettura che invece su uno schermo è più leggera, data la facilità con cui ci si può distrarre.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura durante la composizione del libro?
Risposta - Principalmente a me la scrittura è sempre piaciuta, già all’età di 15 anni, infatti, iniziai a scrivere ciò che il cuore mi ordinava, e nacque la prima poesia d’amore, chiamata “La ragazza dal cuore d’oro” (non presente nella raccolta).
Come questa, continuai a produrne tante altre, di cui alcune, fino ad oggi, potete osservare illustrate nell’opera.
Durante la composizione di questa ancora di più mi sono affezionato alla scrittura, cercando di renderla quanto più chiara potessi (dato lo stile trecentesco del lessico).

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Sulle Rime", se non lo avesse scritto?
Risposta - Per il titolo.
Il motivo unico e principale per cui comprerei il libro, senza che l’abbia scritto io personalmente, è di per sé il tema, che, sebbene “vario”, date le diverse poesie a sé stanti, è rappresentato su una diversità di versi in armonia con lo stile classico, nonché con la purezza e delicatezza che ogni argomento necessita; questa è ciò che chiamo “poesia”: un intreccio di favole, d’amore, del nero più intenso nei nostri cuori, il tutto esternato dai versi in rime (come rappresenterà la raccolta).

Domanda - Progetti futuri?
Risposta - In modo parallelo alla pubblicazione di questa, sto scrivendo molte altre opere, tra cui: un libro di fantascienza incentrata sull’evoluzione dei Sentimenti, una raccolta di aforismi (simile allo Zibaldone di Leopardi), una raccolta composta da testi in prosa, di tema particolarmente filosofico, un’opera letteraria incentrata sui dialoghi tra determinati Sentimenti, infine (da me considerata il mio capolavoro) un poema simile a La Divina Commedia che avrà come titolo “La Natural Comedìa”, tuttavia su questa non voglio accennare il contenuto.
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