 | ✔️ Intervista a NATALIA DI MEO che presenta ai lettori il libro "GASSA D'AMANTE (Aletti Editore)
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Gassa d'Amante". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Il titolo "Gassa d'Amante” è un'immagine potente per me, simbolo di quei legami umani che si stringono con forza, senza mai diventare prigioni. Quel nodo, così apparentemente fragile ma saldo, racchiude in sé l'essenza dei legami più veri. L'ho scelto pensando a una persona precisa, che ha attraversato la mia vita come una corrente gentile e irruenta insieme. È il legame che lascia spazio, che non impone, che sa restare anche quando il vento cambia. È la maturità dell'amore consapevole. Ci vuole tempo per imparare ad amare così. Ci vogliono stagioni intere per comprendere che l'amore non è possesso, ma coincidenza di respiri, perché esistono tempi giusti, e gli incastri tra due vite sono fatti di delicatezze, non di forza. L’amore anche se sembra che sia perduto, resta, si annida in un gesto piccolo, in una parola detta all'alba, e diventa casa. Nel libro parlo proprio di questo, dell'amore che arriva quando è pronto, della pazienza che serve per riconoscerlo, dell'arte di saperlo vivere. Ma anche dell'amicizia, che spesso salva quando tutto sembra cedere. Della memoria, che non è mai solo ricordo ma materia viva, che ci modella e ci sorregge. E della perdita, luminosa, quando sappiamo trasformarla in insegnamento. È un libro fatto della fratellanza, di nodi e di mani.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - In ogni pagina si sente il battito della realtà, anche quando sconfina nella dimensione del ricordo o del sogno. Scrivere, per me, è sempre stato un modo per dare forma a ciò che spesso mi sfugge: le emozioni che non sappiamo dire, le sfumature dei giorni che sembrano uguali e invece contengono tutto. La realtà ha inciso profondamente, non solo come ispirazione, ma come trama invisibile sottesa a ogni parola. È un libro dedicato ad un periodo preciso e a luoghi vissuti con profondità, la potenza delle immagini e della bellezza di quei luoghi appartiene adesso alla scrittura, è impresso sulla carta. Così ha un valore aggiunto.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall'oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Ho voluto salvare i dettagli. Quelli che spesso si dimenticano, eppure sono l'anima delle storie vere: un odore, una frase detta sottovoce, una finestra aperta in un pomeriggio d'estate in un piccolo paese di provincia, in un’afosa giornata. "Gassa d'Amante" è un piccolo scrigno di ciò che rischiava di perdersi, di ciò che non fa notizia ma costruisce un'esistenza. Volevo dare voce a quei silenzi che dicono più di mille parole. Soprattutto volevo dare voce alle molteplici sfumature di un rapporto amoroso.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "Gassa d'Amante", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Eravamo a Cefalù, una passeggiata in un porto semi deserto, in una serata estiva: lì ho capito forse anche il senso dell'amore. Ci sono momenti cui la scrittura diventa respiro, diventa preghiera, quando torni a casa e provi ad isolarti, ma poi di getto scrivi e non ti accorgi di averlo fatto, e ti senti più umana e più vera. Il cielo era limpido, l'aria sapeva di sale e promesse. Era un luogo che non conoscevo, eppure mi sembrava di tornarci da sempre. Lì, su quella battigia silenziosa, ho capito che il titolo era già scritto nel mio cuore: Gassa d'Amante. Perché anche quell'istante era un nodo, un legame improvviso con un luogo, con una memoria, con un sentire profondo. E forse, in quell'abbraccio tra una terra in parte già mia e il mio adorato mare, ho intuito anche il senso del libro: riconoscere i legami che ci cambiano senza rumore, e saperli nominare con gratitudine, per tutta la vita.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Tra le mie fonti di ispirazione più profonde c'è Italo Calvino, per la sua capacità di unire rigore e leggerezza, logica e immaginazione. Amo anche la poesia francese, Paul Éluard, con la sua surrealtà affettiva, la sua scrittura è per me un modo di abitare il mondo con occhi sempre aperti alla meraviglia, ma senza mai dimenticare il dolore, e Jacques Prévert, per la tenerezza nascosta dietro la semplicità apparente delle sue immagini. Emily Dickinson con la sua capacità di trattenere l'infinito in poche righe, di sfiorare l'assoluto stando immobile in una stanza, è qualcosa che ancora oggi mi emoziona. Infine, una figura meno conosciuta che porto nel cuore è Alejandra Pizarnik, poetessa argentina: la sua scrittura tagliente e intima sembra nascere da un dialogo notturno con il silenzio.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Ci sono fotografie di autori come Vivian Maier che mi hanno profondamente ispirata per la loro capacità di raccontare storie senza bisogno di parole, e credo che questa sensibilità abbia influenzato il ritmo e la precisione delle mie parole. La fotografia è per me un modo di fermare il tempo, come fa la poesia con le emozioni. Uno scatto rubato alla luce può accendere una memoria, un volto, un dettaglio che diventa verso. In quel silenzio visivo, comincia il mio bisogno di parole, il bisogno comune a tante persone, la fotografia resta e dà lo spessore del momento vissuto, la parola nella poesia ne dà la profondità.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Amo i racconti brevi, quelli che in poche pagine sanno spalancare un mondo. E poi la poesia, la leggo, come una preghiera laica.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Il cartaceo, senza esitazione. Amo il suono delle pagine sfogliate, l'odore della carta, la possibilità di sottolineare, di piegare un angolo. Un libro è un oggetto intimo, vivo. Il digitale è comodo, ma non sa custodire la memoria delle mani.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Risposta - Un rapporto viscerale, a tratti febbrile. Ogni parola è passata dal cuore, prima che dalla mente.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Gassa d'Amante" se non lo avesse scritto.
Risposta - Perché parla di cose semplici con verità. Perché non urla i sentimenti, ma è seduto, è il libro che trovi poggiato sul comodino, su una panchina di un parco, sul telo da mare in spiaggia, lo apri e sogni. L'unica cosa che chiedo, ai miei gentili lettori, è di dare una possibilità di apertura al proprio modo di vedere le cose, i luoghi, le persone, attraverso le mie poesie, potrebbero ritrovarsi. Perché in ogni pagina c'è uno spazio vuoto in cui il lettore può entrare con la propria storia, senza sentirsi escluso. Perché è un libro che ascolta.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Sì, sto lavorando a un nuovo progetto, ancora senza titolo. Dipende dalla vita che vivrò.
> GASSA D'AMANTE è acquistabile, previa ordinazione, presso qualsiasi libreria.
Ordinalo su Amazon:
https://www.amazon.it/Gassa-damante-Natalia-Meo/dp/B0FFWWHLCT
#GassadAmante #poesia #nataliadimeo #alettieditore #book #reading #poetry |