 | Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Riflessi di luna”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
«Potrei semplicemente riassumere i temi principali in cinque o sei punti, parlando di libertà, armonia, conoscenza, amore, confronto, rispetto e tanto altro ancora, in questo non c’è molta difficoltà ma, pronunciare una parola non spiega il concetto e non può realmente “definire” un “Pensiero”. Non basterebbe nemmeno la mia “Riflessi di luna” per questo, però è stato piacevole giocare sul titolo, e non solo per ribadire di andare oltre le apparenze, senza lasciarsi trasportare dai giudizi, trascurando e facendo passare di moda un valore, quale il rispetto. Inoltre, spiegando nei dettagli le parole racchiuse nelle mie poesie, minimizzerei quei concetti, sarebbe un po’ come svelare l’assassino già dal secondo capitolo in un romanzo poliziesco, toglierei il mistero, ma soprattutto priverei il lettore della possibilità di vedere oltre questa magia e di poter interpretare in modo autonomo la poesia da cui è stato colpito maggiormente: dietro le mie parole si apre un mondo fatto di gentilezza e armonia, dove i cuori si incontrano senza giudizio e occhi severi, dove guardare il cielo limpido non significa perdersi nelle nuvole e cadere, dove sognare è amare, è esistere, e chiunque ha il diritto di farlo, rispettando il mondo in cui cammina e coloro che lo circondano.»
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
«Se con “Emozioni Silenziose”, la mia prima raccolta, ho voluto portare il conforto nel cuore dei lettori, parlando di “Orgoglio” e “Inverni” freddi, di “Affetti” e cuori rotti che osservano le “Ombre” come “Deserti” che brillano nella la notte più luminosa e con “Impronte sulla sabbia”, la seconda, ho continuato su questa scia di “aria fresca”, aprendo in silenzio nuove porte, se pur con “Incertezze”, facendo dei ricordi “Esperienze” che permettono di superare quei “Limiti” che eguaglierebbero esseri umani e “Pietre”, con “Riflessi di luna” si chiude un percorso “Libero”, dedito all’osservazione e alla cattura di quel susseguirsi di colori che è la “Vita”. I “Magneti” si respingono e si attraggono, non hanno “Segreti” e non si odiano, percorrono “Strade” assolate o sotto la “Pioggia”, cullate dal “Soffio” del vento, inciampando su “rami complici” e risvegliando l’“Eco” al suono lucido del “Flauto” che, come “Amore celato”, entra in “Contatto” con quello che è “Oggi”. Come si possono trasmettere emozioni così intense e profonde, vere, se prima queste non hanno accarezzato delicatamente la nostra pelle e non si sono fatte strada fino alle nostre “Radici”? Le parole possono diventare lo strumento con cui timidamente si vive iniziando a respirare la “Neve” nel nostro cuore, lasciando che un “Volto” ci abbracci e ci segua in quella che è la nostra strada; così la poesia, che non è l’unica ad aver bisogno di followers, troppi sono i valori quasi sconosciuti o che si stanno perdendo, e la causa non sono la tecnologia e l’innovazione: passiamo dal non esprimersi, probabilmente per paura, al farlo a discapito del prossimo in semplici battiti di ciglia, senza valutare situazioni e conseguenze; questo è certamente molto rischioso per un adulto, ma diventa assai pericoloso quando si tratta di adolescenza, quando idee, concetti e opinioni non sono ancora formati completamente. Le mie parole non hanno titolo per insegnare, non sono state scritte con quell’intento, desidero solo che conoscenza, libertà e rispetto vivano con più armonia. Ricordiamoci sempre che non siamo nessuno per cambiare le cose e che, tutti, siamo qualcuno, quindi perché non iniziare ad “abbellire” il giardino in cui respiriamo?»
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
«Quando il verbo rimane impresso sulla carta ha un significato e una destinazione, è impensabile lasciare ai posteri solo odio e/o ignoranza. Questa potrebbe essere una frase tremendamente discutibile, ma proprio per questo apre una riflessione importante: poesie, prose, testimonianze o altre forme d’arte non servono separatamente se fatte da una singola persona, non servono unite se non riponiamo la nostra fiducia nel futuro. L’unione armonica degli elementi rende più vivo il paesaggio. Non solo parole servono per mantenere attiva la testimonianza vivida, un po’ dolce un po’ amara, di quella che è la vita nella società oggi: quando ancora la guerra invade le strade e i pregiudizi mobilitano ancora le labbra delle masse, non si può ignorare l’amore e l’esigenza urgente di approfondire vasti scenari non minori, ancora eccessivamente opachi e oggettivamente molto tristi. Non serve fantasia per vedere la realtà, ma serve coraggio per viverla e non possiamo più attendere sia qualcun altro a farlo per noi. Se questi miei versi possono in qualche modo “alleggerire”, nel senso di far capire in modo più leggero possibile, concetti “basici” che troppo spesso vengono denaturalizzati, allora il mio intento sarà parzialmente arrivato al traguardo. Se invece, con mia profonda tristezza, non verranno capiti, spero solo di ottenere ulteriori opportunità per approfondire versi e riflessioni.»
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Riflessi di luna”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
«Prendendo spunto dalla poesia “Alba”, che malinconica attende il riflesso di un cielo splendente, ho atteso e valutato con pazienza i momenti che mi avrebbero portato ad un singolo genuino sorriso, fuggito dalle catene del cuore e lasciatosi dietro un’impronta indelebile, perché anche le emozioni più impavide possono lasciare “Senza respiro”. Un ricordo è come la fotografia di una “Scheggia”, che attraverso “occhi disarmanti” fa propagare la nera “pioggia che cade leggera” e il profumo ambrato del “Miele” che dona intensità alla ventosa notte.»
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
«Quando ho iniziato a scrivere #poesie frequentavo ancora il liceo e questo ha fatto in modo che molti poeti e scrittori diventassero fondamentali per la mia formazione culturale, ad altri invece ho guardato per quella sentimentale ma, le mie vere fonti di ispirazione, rimangono le emozioni e tutti quei momenti di quotidianità che arricchiscono e fanno parte della vita stessa.»
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
«Le note e qualsiasi strumento musicale, le voci degli artisti e le parole in qualsiasi loro forma, dipinti, disegni, sculture o raffigurazioni varie, la fotografia e ogni arte esistente mi affascinano, mi attraggono e in qualche modo riescono a colmare e accarezzare il mio cuore.»
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
«Leggo molto quando mi è possibile, adoro storie fantasy, manga ricchi di avventura e libri gialli, anche se di tristi realtà ce ne sono fin troppe, oggi abbiamo bisogno anche di sogni e speranze in termini di rispetto e armonia reciproci.»
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
«Un tempo avrei detto cartaceo senza nemmeno pensarci troppo, però, mi rendo conto che la digitalizzazione delle informazioni, se usata bene, sta facendo la differenza, non solo in ambito di istruzione, ma anche di educazione.»
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
«La scrittura mi ha permesso di vedere e apprezzare emozioni che non conoscevo o che avevo dimenticato. Riuscire ad esprimerle e farle adagiare bene sulla carta è come un miraggio ma, al tempo stesso, ti sa scaldare il cuore, come un tortino al cioccolato in pieno inverno.»
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Riflessi di luna”, se non lo avesse scritto.
«Il mondo ha bisogno di più parole dolci.»
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
«Scrivere è come respirare e quello non può fermarsi mai.»
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