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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista ad Alessandra Cerioli, che presenta ai lettori il libro di poesie “L'Abisso allo specchio”

di Rassegna Stampa

📍Intervista ad Alessandra Cerioli, che presenta ai lettori il libro di poesie “L'Abisso allo specchio”

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “L'Abisso allo specchio”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Il titolo "L'Abisso allo specchio" è stato concepito e l'ho immaginato dopo aver parlato con il Maestro Haidar, sulla profondità delle tematiche ricorrenti trattate nel volume, caratteristica che ho voluto sottolineare nel titolo stesso. L'abisso richiama l'infinito, l'ignoto, l'oscurità, la profondità, il vuoto. Lo specchio è simbolo dell'autocoscienza e dell'auto-riflessione, in cui l'abisso si guarda e si racconta, cercando di dare un senso e una concretezza all'impalpabilità e al mistero dei pensieri. Non bisogna sottrarsi alla vertigine e alla paura del nascosto, ma affrontarlo.
I miei pensieri ricorrenti, quindi, in questo volume, ruotano attorno a temi come la dualità dell'esistenza, l'inconscio e la coscienza, gli opposti che coesistono nel loro punto di fusione, i limiti e i confini che sfumano nell'amalgama del loro superamento, la continua ricerca di un significato che non si esaurisce mai, ma che si complica e si arricchisce man mano che ci avviciniamo a una comprensione più profonda di noi stessi e del mondo, l'alienazione, l'inquietudine, la solitudine, l'identità, l'auto-riflessione.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La realtà è sempre lo spunto concreto da cui emergono riflessioni, immagini, sensazioni da evocare con le parole e di conseguenza le emozioni da raccontare. Un ricordo, un paesaggio, una situazione, o momenti non vissuti direttamente, ma elaborati come miei.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - La mia tesina di maturità trattava il trascendere e la trascendenza. Probabilmente anche lo studio dei meravigliosi uomini che hanno reso grande l'umanità, mi ha influenzata nel tentativo di fermare - nel mio piccolo - il flusso incessante degli eventi e dei sentimenti che, altrimenti, si dissolverebbero nella macera del tempo e dell'oblio. Non registro ciò che è accaduto, ma provo ad elevare l'esperienza dal contesto immediato. La mia scrittura non è completamente ancorata al suo tempo, ma una chiave che consente di accedere a una dimensione atemporale, una sorta di archivio universale dove si conserva la mia voce e quella di chi si specchierà nelle mie parole.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Come sono adesso”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Il parto del libro "L' Abisso allo specchio" ha avuto una gestazione inconsapevole di svariati anni. Ricordo in particolare un recente periodo in cui la mia attività lavorativa di chirurgo, che amo e in cui mi identifico, ha subito un blocco forzato e ho ricominciato a pensare e ad avere tempo per me. In quel frangente, ho scritto molto, senza vivere o aver vissuto nulla, solo immaginandolo. Il tutto corrisponde ad una rivoluzione nella mia vita di donna e di chirurgo. Amo i cambiamenti, amo la crescita, l'evoluzione. Almeno ci provo...

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale? Altre discipline artistiche?
Risposta - Vivo di passioni e di viscere. Il mio lavoro è una passione e studio costantemente nel pochissimo tempo a disposizione, anche storia dell'arte, storia, le vite meravigliose degli artisti, di alcuni personaggi storici, capitani di ventura, scrittori, imperatori romani, papi, di grandi donne che si sono imposte e affermate in periodi che le rifiutavano a priori, in quanto tali. I miei pazienti e le loro fragilità mi coinvolgono sempre e me ne distacco in un momento successivo con un'elaborazione ormai automatica, quel tanto che basta. I miei gatti, il mio cane, l'incidenza di un raggio di luce su un vaso, il vento che muove una tenda, passeggiare su un sentiero nel verde, i cinque sensi... tutto è una fonte di ispirazione, che viene sempre da un moto interno.
Sicuramente Nietzsche è uno dei filosofi emblematico nella trattazione dei dualismi. In lui sono costanti temi come caos e ordine, solitudine e follia, superamento dell'abisso esistenziale, confronto con l'inquietudine che scaturisce dalla consapevolezza della nostra finitezza, l’esplorazione del "dionisiaco" come principio che abbraccia la follia e la passione. Edgar Allan Poe, tra ragione e follia quando esplora la mente umana schiacciata dall'angoscia e dalla solitudine, il suo legame con l'oscuro e l'inquietudine. Kafka e la sua inquietudine esistenziale, il senso di impotenza, della perdita di controllo e dell’assurdità della condizione umana. Herman Hesse e il dualismo dentro l’individuo, l’essere umano diviso tra pulsioni primordiali e aspirazioni spirituali elevate e il bisogno di trovare un significato attraverso la conoscenza di sé, la solitudine non fisica, ma spirituale e l’oscurità che diventano in molti casi, un cammino di crescita e trasformazione. William Blake, che esplora la dualità dell’esistenza umana, la coesistenza del bene e del male, del cielo e dell’inferno, irrazionale e razionale. Baudelaire, maestro della decadenza, del piacere e del tormento che vanno di pari passo, il viaggio nell’oscurità dell'anima, alla ricerca della bellezza e della passione. Sartre, con il suo esistenzialismo, solitudine, angoscia, inquietudine. Ce ne sono davvero troppi, anche pittori, poeti, scultori, architetti, geni assoluti che hanno fermato il tempo e la bellezza nelle loro opere e nelle loro vite, spesso rocambolesche, entusiasmanti, dolorose, inquiete, angoscianti, contraddittorie.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Non c'è un genere letterario che preferisco. Tutto ciò che mi suscita curiosità, che tocca le corde interne, le viscere, le passioni, ma anche i gialli, gli enigmi, fino alle scienze e manuali più tecnici. Dipende dalle pulsioni del momento, dallo stato d'animo, dal periodo di crescita personale e di argomenti di studio a cui mi dedico.

Domanda - Preferisce il libro cartaceo o digitale?
Risposta - Preferisco il libro cartaceo, questa è una risposta piuttosto lapidaria e, nella sua essenza, racchiude innumerevoli parole, ma il mondo cambia e, se non cambiamo con lui, non esistiamo. Siamo figli del nostro tempo. Apprezzo l'odore e la consistenza della carta, il suono della pagina che si sfoglia, ma anche la praticità e possibilità di avere sempre, a portata di lettura, miriadi di libri in forma digitale.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Il mio rapporto con la scrittura ha origine adolescenziale, quando ero una famelica lettrice e vivevo nella mia dimensione riservata, introspettiva e patologicamente timida delle mie riflessioni e degli studi liceali. Iniziai a scrivere perché parlavo pochissimo, un bisogno espressivo non verbale. All'età di 26 anni, durante la specializzazione in chirurgia generale, nel tentativo di aiutare e confortare con le parole i pazienti, ho cominciato a verbalizzare i pensieri e mi sono resa conto di saper parlare con una buona proprietà di linguaggio e capacità di sostegno, fino ad allora, mai esplorata. Questo volume è una raccolta di immagini - ricordi, eventi, sensazioni, emozioni, riflessioni, desideri - custodite e fissate negli anni su agende e pagine volanti, quando si presentavano, senza sforzi compositivi. Ho sempre e solo scritto per me, senza il bisogno di dover far leggere a qualcuno il mio riflesso allo specchio: evidentemente i cambiamenti avvenuti nella mia vita, hanno creato la necessità di condividere i miei pensieri.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “L'Abisso allo specchio”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Comprerei "L'Abisso allo specchio" perché sono attratta dagli argomenti trattati e dal titolo, che mi trasmette ciò che ho scritto nella prima domanda. Spero che il contenuto sia apprezzato dai lettori che trovano un pezzo della loro anima, del loro cuore o del loro cervello, nelle mie parole.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Non ho alcun progetto, come non ne avevo gli anni passati, in cui ho trasferito nell'inchiostro e su una pagina i miei pensieri. Per lunghi periodi non scrivo nulla. La frenesia della vita, la concitazione delle attività, la mancanza di tempo e la completa dedizione ai pazienti e al mio lavoro sette giorni su sette, pongono il flusso delle riflessioni in modalità stand by. Ogni tanto si risveglia dal letargo un brandello di me e lo cucio su un foglio.

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https://www.ibs.it/abisso-allo-specchio-ebook-alessandra-cerioli/e/9791224102694

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