 | ✔️Stabile, fluido o imperfetto. “Le forme dell’amore” tra le pagine di un romanzo.
A volte è un quadrato, stabile e rigido; altre un cerchio, fluido e imperfetto; a volte è un triangolo, simbolo del cambiamento. Si tratta dell’amore, anzi dell’opera “Le forme dell’amore. Infiniti come il mare”, scritta da Ezio Granese e pubblicata nella collana “Gli Emersi della Narrativa” dell’Aletti editore. Un romanzo nato dal desiderio di esplorare tutte le sfaccettature del sentimento più nobile, quelle che non si trovano nei manuali ma che esistono nella realtà, fatte di contraddizioni, desideri, limiti e libertà. E’ la storia di Marzio e Marilena che, intrappolati in vite che non sentono più loro, trovano l’uno nell’altra una via di fuga, un rifugio, ma anche una sfida. Tra momenti rubati, confessioni taciute e passioni travolgenti, il loro legame evolve, rivelando quanto l’amore possa essere complesso, mutevole e sorprendentemente umano. «Sono stato ispirato dai conflitti interiori – confessa lo scrittore, nato a Napoli ma che vive a Sesto Calende (Varese), – dalle relazioni non convenzionali e dalla necessità di riscoprirsi. Stilisticamente, gli espedienti narrativi come il “diario” o il “flusso di coscienza” dei due personaggi danno un tocco intimo e realistico alla storia». Il romanzo alterna, infatti, un registro intimo e riflessivo a dialoghi vivaci, con incursioni in dialetto e linguaggio quotidiano che rendono i personaggi autentici e vicini al lettore.
Una storia d’amore totalizzante, fatta di coraggio e paura, introspezione e passione, in cui i pensieri dei protagonisti diventano voce, conforto e terapia. Proprio come la scrittura per Ezio Granese: «un canale per lasciar uscire quello che si muove sotto traccia nella testa e nel cuore». Pagina dopo pagina, il lettore viene trasportato in un turbinio di emozioni, passioni, fughe, dubbi, coraggio e scelte. E nella bellezza che nasce anche dove l’amore non vince ma si riesce, comunque, a ritrovare sé stessi. «La forma più alta dell’amore è quella che lascia liberi. Amare senza possedere, senza chiedere all’altro di riempire i nostri vuoti. Un amore che accoglie, che comprende, che accompagna…anche se non può restare».
La realtà è il cuore pulsante della narrazione. I luoghi, i dialoghi, le emozioni sono reali, ispirati da esperienze vissute o osservate. La fantasia entra per dare coerenza narrativa e intensità emotiva, ma il sentimento, quello, è tutto vero. «Avevo un’idea chiara dei due personaggi e del loro incontro – spiega l’autore, ingegnere e pianista – ma la storia si è sviluppata seguendo i loro passi, i loro dialoghi, le loro esitazioni. È stata una scrittura molto istintiva e autentica». Un romanzo intenso, sincero, che racconta un amore bello e impossibile. Il viaggio di due anime che si incontrano per caso e cambiano per sempre. «Vorrei che ogni lettore si sentisse meno solo nei propri dubbi – conclude Ezio Granese – e nelle proprie contraddizioni. Vorrei che si sentisse compreso, ascoltato, riconosciuto. Che capisse che l’amore, anche quando non è perfetto, è comunque prezioso se ci insegna qualcosa su di noi».
- Federica Grisolia
(Vincenzo La Camera - Addetto Stampa Aletti Editore)
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