 | Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Eterna anima”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - “Eterna anima prende il titolo dall’omonima poesia contenuta all’interno dell’opera. Si tratta di un componimento dedicato al mio amatissimo nonno, volato in cielo da ormai 15 anni, con il quale avevo un rapporto speciale.
Non ci sono argomenti più o meno ricorrenti, la mia opera è uno spaccato del mio vissuto più intenso. Parlo quindi di persone a me care, ma anche di situazioni che mi hanno fatto soffrire, che mi hanno cambiata. Racconto di Napoli, la mia amatissima città, e di temi che mi toccano nel profondo, come la guerra e le sue devastanti conseguenze”.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - “Completamente. E’ un’opera che racconta di me a 360 gradi. E’ stato strano per me, giornalista da quasi 20 anni, non raccontare di un fatto accaduto ad altri, ma parlare di me. Usare quindi uno stile personale, parlare quasi in prima persona. Ho usato la scrittura, in questo caso la Poesia, per mettere nero su bianco me stessa. E’ un aspetto che ha colto anche il Maestro Giuseppe Aletti nella prefazione che ha scritto per il mio libro”.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - “Scrivo da sempre, da quando ho preso la penna in mano per la prima volta a 5 anni. Per me scrivere è fermare l’attimo, oppure un lasso di tempo più lungo, su un foglio, e fare in modo che questo sia la testimonianza di pensieri, emozioni e sensazioni. E’ per questo che nella mia opera, ‘Eterna anima’, racconto di tutto. Di ciò che mi fa stare bene, eventi felici. Ma anche situazioni che mi hanno causato in qualche modo sofferenza, ma che mi hanno formato e fatto diventare la donna
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Eterna anima”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - “Praticamente tutti. Ogni singolo episodio della mia vita, piacevole e non, mi ha incanalato e ispirata alla Poesia. Per questo, come già spiegavo, dentro la mia opera c’è tutta me stessa. Sicuramente però ce n’è uno in particolare: l’anno scorso, durante un mio viaggio a Lisbona, ho visitato la libreria Bertrand, nota per essere la più antica al mondo. Lì, completamente in estasi, avvolta dal profumo inimitabile dei libri, ho acquistato l’unico volume in italiano. E si trattava proprio di un libro di poesia, ‘Poeti di Lisbona’. Oggi posso dire, con un impeto di orgoglio, che accanto a quel piccolo volume, nella mia libreria, giace anche la mia prima Opera”.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - “Sono da sempre un’avida lettrice. Per quanto riguarda la Poesia, spazio da autori storici, come Leopardi, ad autori più contemporanei. Poi ci sono scrittori che amo molto, spaziando da romanzi storici a gialli, come Dan Brown, John Grisham, Ken Follet, Wulf Dorn”.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - “Io amo l’arte a 360 gradi. Ex ballerina di danza classica, amo andare a vedere il Balletto, così come l’Opera. Mi pace la musica, ascolto autori contemporanei e non. Credo, come già evidenziato, che sia stato un po’ tutto il mio bagaglio di studi, di vissuto, di esperienze ad avermi fornito la chiave d’accesso e l’ispirazione alla Poesia. Mondo al quale mi sono avvicinata solo nell’ultimo anno, quantomeno come autrice”.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - “Amo la lettura in tutte le sue sfumature. Dal romanzo storico al genere giallo, dalle biografie di personaggi di spicco a romanzi di denuncia. Per me leggere, e di conseguenza scrivere, è sempre stato un atto naturale, come una delle funzioni vitali”.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - “Assolutamente il cartaceo. Toccare, sfogliare, odorare un libro è quanto di più entusiasmante ci sia durante una lettura. Sono decisamente poco ‘tecnologica’ in questo. Ho iniziato la mia carriera di giornalista in una redazione, e il nostro quotidiano si stampava. Oggi è tutto online, molto comodo, ma si è persa in parte la mia magia della lettura. Prima ci si prendeva del tempo, anche solo per sfogliare il quotidiano, oggi è tutto super veloce”.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - “Un po’ turbolento. Non è stato facile raccontarmi, non l’avevo mai fatto prima. Ma tutte le poesie del mio libro sono venute velocemente, di getto, come forse si evince anche dallo stile. La mia opera è frutto di un lavoro di un paio i mesi”.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Eterna anima” se non lo avesse scritto.
Risposta - “Lo comprerei se avessi voglia di scoprire un’anima, con le sue fragilità e insicurezze, ma con una forza nuova che deriva proprio dal passato dell’autrice. Altro non saprei dire, io in genere mi lascio ispirare dalla prima pagina di un libro. La prima poesia “Verso la fine” è stata la prima in assoluto che io abbia scritto. Magari se piace, una persona deciderà di scoprire anche le altre”.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - “Sto già lavorando a qualcosa, valuterò in seguito se proporre a pubblicazione o meno il mio materiale. Si tratta di una sorta di prosieguo nel cammino, un’Eterna anima e poi…”
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