|
Opere pubblicate: 19862
|
Info sull'Opera
Lo sfruttamento di bambini extracomunitari immigrati
Martedì 31 gennaio (ore 10,30 e ore 20,30) e mercoledì 1 febbraio (ore 10,30) al Teatro Area Nord (Via Dietro la Vigna, 20 - Centro Polifunzionale di Piscinola-Marianella), nell’ambito della rassegna di teatro per ragazzi “PROMOSSI A TEATRO” organizzata da Liberascenaensemble, I Teatrini presentano Piccoli Fiammiferai uno spettacolo di Giovanna Facciolo e Mariachiara Raviola liberamente ispirato a “La piccola fiammiferaia” di H. C. Andersen. Con Chiara Sicoli, Simone Spirito, Alessandro Esposito. Drammaturgia e regia di Giovanna Facciolo. Una favola che parla di povertà, di infanzia e di strada. Di un mondo fuori, ricco e indifferente, e di un mondo dentro, fatto di solitudine, sogni e sentimenti laceranti. E di una nonna in cielo che salva la piccola richiamandola a sé. “Ci siamo chiesti chi sono oggi i piccoli fiammiferai che attraversano le strade delle nostre città, scintillanti di illusioni, quali sono le loro storie e i loro sogni, quali le loro speranze – spiegano le autrici del lavoro - Abbiamo tentato così di riscrivere una favola contemporanea che, pur dialogando con quella nota, raccontasse di piccoli stranieri protagonisti di nuove migrazioni e di antichi nomadismi. Storie che spesso nascondono anche tristi sfruttamenti.” Ecco allora che accanto a Rachid e ad Alì, giovani marocchini lavavetri, appare Sladiza, ragazza-bambina “ … rapita da piccola nelle terre di Romania e arrivata in Italia travestita da maschio” e sottomessa alle dure leggi degli zingari. Il filo sottile su cui corrono sogni, evasioni e amarezze di queste tre giovani vite tesse una trama sempre in bilico tra fiaba e realtà. L’incontro fondamentale con un gruppo di ragazzini marocchini, a Napoli, in attesa di regolarizzazione, ha dato la chiave con cui tradurre sogni e umiliazioni di chi, inseguendo un futuro migliore, spesso trova nell’immediatezza del lavoro ai semafori una forma di sopravvivenza. E questa chiave è stata la dolcezza, improvvisa e inaspettata, che contrasta e vince su pregiudizi e stereotipi troppo radicati nella realtà di tutti i giorni. E con la dolcezza dei loro sguardi abbassati e dei sorrisi generosi ci hanno faticosamente messo a parte di passati interrotti da un mare da attraversare, di separazioni che fanno ancora male al cuore, di nostalgie a denti stretti, di speranze. Storie nella storia che si ripetono uguali nei secoli, storie di povertà e di umiliazioni, di scaltrezze obbligate e dignità ferite. Storie di umani sentimenti: la nostalgia dell’abbraccio della madre, un fratello che nasce mentre si è lontano, un nonno che muore e non si viene a saperlo. LIBERA SCENA ENSEMBLE / TEATRO AREA NORD
|