Home Page  
Progetto Editoriale  
Poesia  
Narrativa  
Cerca  
Enciclopedia Autori  
Notizie  
Opere pubblicate: 19558

-



VII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE AL FEMMINILE

MARIA CUMANI QUASIMODO

SCADENZA
28 APRILE 2023

 

 



 

 

 

Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.

Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.

Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.

Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.


Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs

Se non hai Amazon o Ibs scrivi ad:

amministrazione@alettieditore.it

indicando nell'oggetto
"ordine libro da una feritoia osservo parole"

Riceverai tutte le istruzioni per averlo direttamente a casa.



Clicca qui per ordinarlo su Amazon

oppure

Clicca qui per ordinarlo su Ibs

****

TUTTO QUELLO CHE HAI SEMPRE VOLUTO
PER I TUOI TESTI

vai a vedere quello che ha da dirti Alessandro Quasimodo
clicca sull'immagine

Le opere più interessanti riceveranno una proposta di edizione per l’inserimento nella prestigiosa Collana I DIAMANTI
Servizi prestigiosi che solo la Aletti può garantire, la casa editrice indipendente più innovativa e dinamica del panorama culturale ed editoriale italiano


 
Info sull'Opera
Autore:
Francesco Petrarca
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

L ( Canzoniere )

di Francesco Petrarca

Ne la stagion che ’l ciel rapido inchina
verso occidente, e che ’l dì nostro vola
a gente che di là forse l’aspetta,
veggendosi in lontan paese sola
la stanca vecchiarella pellegrina
raddoppia i passi, e più e più s’affretta;
e poi così soletta,
al fin di sua giornata
talora è consolata
d’alcun breve riposo, ov’ella oblìa
la noia e ’l mal de la passata via.
Ma, lasso!, ogni dolor che ’l dì m’adduce,
cresce, qualor s’invia
per partirsi da noi l’eterna luce.
Come ’l sol volge le ’nfiammate rote
per dar luogo a la notte, onde discende
da gli altissimi monti maggior l’ombra,
l’avaro zappador l’arme riprende,
e con parole e con alpestri note
ogni gravezza del suo petto sgombra;
e poi la mensa ingombra
di povere vivande,
simili a quelle ghiande
le qua’ fuggendo tutto ’l mondo onora.
Ma chi vuol si rallegri ad ora ad ora;
ch’i’ pur non ebbi ancor, non dirò lieta,
ma riposata un’ora,
né per volger di ciel né di pianeta.
Quando vede ’l pastor calare i raggi
del gran pianeta al nido ov’egli alberga,
e ’nbrunir le contrade d’oriente,
drizzarsi in piedi, e co l’usata verga,
lassando l’erba e le fontane e i faggi,
move la schiera sua soavemente;
poi lontan da la gente
o casetta o spelunca
di verdi frondi ingiunca;
ivi senza pensier s’adagia e dorme.
Ahi, crudo Amor, ma tu allor più m’informe
a seguir d’una fera che mi strugge
la voce e i passi e l’orme,
e lei non stringi che s’appiatta e fugge.
E i naviganti in qualche chiusa valle
gettan le membra, poi che ’l sol s’asconde,
sul duro legno e sotto l’aspre gonne.
Ma io, perché s’attuffi in mezzo l’onde,
e lasci Ispagna dietro a le sue spalle
e Granata e Marrocco e le Colonne,
e gli uomini e le donne
e ’l mondo e gli animali
acquetino i lor mali,
fine non pongo al mio obstinato affanno;
e duolmi ch’ogni giorno arroge al danno:
ch’i’ son già pur crescendo in questa voglia
ben presso al decim’anno,
né poss’indovinar chi me ne scioglia.

E perché un poco nel parlar mi sfogo,
veggio la sera i buoi tornare sciolti
dalle campagne e da’ solcati colli.
I miei sospiri a me perché non tolti
quando che sia? perché no ’l grave giogo?
perché dì e notte gli occhi miei son molli?
Misero me, che volli,
quando primier sì fiso
gli tenni nel bel viso,
per iscoprirlo, imaginando, in parte
onde mai né per forza né per arte
mosso sarà, fin ch’i’ sia dato in preda
a chi tutto diparte!
Né so ben anco che di lei mi creda.
Canzon, se l’esser meco
dal mattino a la sera
t’ha fatto di mia schiera,
tu non vorrai mostrarti in ciascun loco;
e d’altrui loda curerai sì poco,
ch’assai ti fia pensar di poggio in poggio
come m’ha concio ’l foco
di questa viva petra, ov’io m’appoggio.
Segnala questa opera ad un amico

Inserisci una nuova Notizia
Notizie Presenti