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Le riflessioni del libero mondo del volontariato e del privato sociale
Sociale Made in Italy : altro che sussidiarietà Prodi e Berlusconi snobbano nei loro programmi il mondo del volontariato ed il privato sociale di Alessandro Maria Fucili Roma: La notizia ha fatto il giro d’Italia in breve tempo, negli ambienti del Welfare vissuto, del sociale applicato al territorio: sia Prodi che Berlusconi non hanno affrontato seriamente ed organicamente , nei loro rispettivi programmi, il complesso pianeta del Sociale. A parte alcune macchie, nelle quali confusamente si fa riferimento al genere “sociale” e ad alcune sue “categorie” (gli anziani, i portatori di handicap, gli immigrati, le famiglie disagiate) nessuno dei due schieramenti pare voler gettare i dadi su quel tavolo così sdruccioloso e scarsamente remunerativo politicamente del volontariato e del privato sociale. L’eclettico, poliedrico ed anche “anarchico” mondo del sociale non rappresenta un solido contenitore di voti, una categoria che massicciamente si sbilancerebbe a sinistra o destra in maniera solidamente monolitica. No. Per nulla. E questo i politici di rango l’hanno capito da tempo. Il mondo del sociale, del volontariato e del professionismo applicato al disagio, alle categorie disgraziate di questa nostra società, non rispondono ad un unico richiamo, ma mantengono l’autonoma libera scelta , dettata soprattutto dall’assoluta e totale disaggregazione gli uni dagli altri. Ogni realtà ha un proprio cuore, ed anche in una medesima città, ogni singola espressione del volontariato o dell’impegno sociale mantengono ben salda la strategia della libertà e della propria peculiare originalità. Gente senza padroni , insomma, almeno in questa esperienza così libera e così liberatoria. D’altro canto donare il proprio tempo, il proprio ingegno e competenza liberamente agli altri conduce la persona ad una maggiore autodeterminazione, ad una maggiore stima di se stesso e degli altri. Da quando poi, ciò che viene definito “ sussidiarietà ” del volontariato e del Welfare ( perché poi questo nome inglese ? ) è da sempre “sostituzione” del privato sociale e del volontariato alla assoluta latitanza dell’istituzione appare ancora più deludente la mancanza di programmi politici seri che siano destinati specificatamente al sociale ed alle sue urgenti necessità. L’incompetenza degli Enti Locali, in particolare dei Comuni, Province e Regioni , e la disattenzione cronica dello Stato verso le crescenti categorie deboli in Italia avrebbero visto una strage d’innocenti se non avesse sempre funzionato egregiamente questa armata brancaleone del gratuito volontariato e del privato sociale. Una enorme varietà di cittadini legati al proprio territorio ed al rispetto della dignità umana. Pensandoci bene l’antitesi dei parlamentari italiani : lontani dal territorio ed ancor più lontani dal senso civico del rispetto delle emergenze e dei drammi umani. Riprova ne è la mancanza , per Prodi e Berlusconi, di un programma che almeno minimamente articoli qualche pensiero che non sia banale e retorico in difesa ed aiuto delle tante povertà italiane. Minori in grave difficoltà, anziani indigenti, giovani coppie nell’impossibilità di progettare un futuro in autonomia per la mancanza di lavoro e di casa, pensionati nell’impossibilità di arrivare alla fine del mese con serenità, una sanità sempre meno competente ed alla portata di tutti. Un’Italia così vicina ai parametri Argentini da far pensare ad un sogno finito in incubo. Due teste, quella di Prodi e di Berlusconi, che non la pensano per nulla come i tanti semplici cittadini che, pur nelle proprie ristrettezze si dedicano agli altri e regalano a questi il capitale più prezioso a loro disposizione: il proprio tempo. Per questo il volontariato ed il privato sociale , in Italia non moriranno mai: ed anche per questo restano così impalpabilmente liberi dagli interessi politici. E quindi dimenticati da Prodi e Berlusconi. Viva l’Italia Service Press Per informazioni mobile: 3483340603 www.LoretoBambino.it
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