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Opere pubblicate: 20023

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Info sull'Opera
Autore:
Narrativa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
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L'EREDE DEL PODESTA' - Giovanni Casaura

di Narrativa

L’erede del Podestà è ambientato nel 1985 tra Como, la Toscana e la Campania. Protagonista del romanzo è Onofrio Domusuro, professore di liceo trapiantato a Como, che vive la sua vita tra la scuola ed effimere relazioni sentimentali. Onofrio fin dalla giovinezza ha rotto i ponti con la sua terra cancellandola quasi dalla mente. Quando un notaio lo convoca nel suo studio di Caserta per la lettura del testamento di un certo Antonio Chiavuto, il professore inizia il viaggio di ritorno a Ruviano, suo paese natale, che lo porta prima a Firenze dove incontra una sua vecchia amica degli anni universitari con cui condivide i ricordi degli anni milanesi, poi a Caserta. Il testamento lo nomina erede di tutti i beni di Antonio Chiavuto. Una lettera allegata al testamento spiega i motivi della scelta. In essa Antonio ripercorre gli anni della sua giovinezza e i rapporti di amicizia con il padre di Onofrio, di idee politiche socialiste. L’amicizia si incrina quando Antonio Chiavuto diventa attivista del movimento fascista. Il padre di Onofrio, in un concitato colloquio con l’amico, pur se con grande dolore si sente costretto a rompere il rapporto. Iniziano da quel momento i suoi guai che culmineranno prima con un pestaggio e poi con l’arresto e la condanna al confino per attività antifascista. Quando Antonio Chiavuto diventa Podestà deve collaborare con l’occupazione nazista e nulla può o sa fare per impedire un eccidio perpetrato dai tedeschi a Ruviano con l’esecuzione di alcuni giovani del Casertano, che avevano attaccato una colonna di blindati, e di contadini durante la ritirata.
Appena il paese è libero, gli abitanti, che avevano precedentemente abbracciato per qualunquismo il fascismo, arrivano sul punto di impiccare Antonio. Sarà il padre di Onofrio a salvare l’antico amico con un discorso molto duro ai suoi concittadini, senza per questo dimenticare i torti subiti. Con l’eredità Antonio vuole fare una sorta di ammenda agli errori commessi e chiede ad Onofrio di rimanere per condurre l’azienda, pena la perdita dell’eredità, che passerebbe alla Chiesa.
Il professore viene accolto dai maggiorenti del paese con una festa alla masseria, durante la quale conosce l’avvenente moglie del farmacista che mostra subito il suo interesse per il nuovo proprietario. Onofrio deve far fronte agli atteggiamenti di ipocrita amicizia delle persone ragguardevoli del paese e all’ostilità del prete. Un’altra fonte di inquietudine è il fattore, che è una persona dal passato misterioso e che in più di un colloquio sembra fare un panegirico della camorra e della sua utilità sociale. Le uniche consolazioni per Onofrio sono i suoi rapporti con le persone umili che gravitano intorno alla masseria e la riscoperta, lenta ma costante, dei valori di una civiltà, quella contadina, povera, ma sana, capace di dare forza e serenità. Si aprono così squarci di ricordi dell’infanzia che a poco a poco portano il professore a comprendere e ad apprezzare la diversità di questo microcosmo rispetto alla vita frenetica di Como.
La vicenda si complica quando Onofrio inizia una relazione amorosa con la giovane moglie del farmacista. Si susseguono momenti di passione e scenate di gelosia della donna fino a che Onofrio non riceve una videocassetta con i suoi momenti di intimità con lei e la richiesta di una forte somma di danaro, pena lo scandalo. Il professore non sa cosa fare, consapevole che il ricatto può essere un mezzo per costringerlo a rinunciare all’eredità. Alla fine di un crescendo di avvenimenti drammatici il professore, combattuto tra il suo amore per la scuola e la tentazione di rimanere in paese soprattutto per onorare la memoria del padre e resistere alle pressioni di stampo camorristico, farà la sua scelta, consapevole.
L’opera si presenta ardita e complessa, coerente con lo spirito del tempo, credibile e convincente. Importante è la caratterizzazione dei personaggi che si rivelano a poco a poco, mostrando tutte le loro peculiarità psicologiche, a volte inconsapevoli. Il romanzo si fa apprezzare anche per la scrittura agevole, fluida, arricchita di rimandi e riflessioni, per la prosa connotata e matura, capace di utilizzare diversi registri linguistici.
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