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Opere pubblicate: 19862
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Palazzo CHIGI SARACINI- Dall'8 Dicembre 2006 all'11 Marzo 2007
A Siena anche l’Accademia Musicale Chigiana omaggia Cesare Brandi e Luigi Magnani con un particolare evento espositivo LA COLLEZIONE CHIGI SARACINI FRA ARTE E MUSICA Strumenti musicali antichi, opere d’arte e altre curiosità in una mostra ispirata ai due illustri studiosi “La Collezione Chigi Saracini fra Arte e Musica”, è questa la mostra che l’Accademia Musicale Chigiana apre nelle sale al piano terreno del Palazzo di via di Città a Siena, in occasione della concomitante mostra “La passione e l’arte. Cesare Brandi e Luigi Magnani collezionisti” allestita al Santa Maria della Scala. I due illustri studiosi infatti, entrambi appassionati di musica, sono stati assidui frequentatori dei concerti dell’Accademia Chigiana: Brandi come senese colto e raffinato, Magnani, suo ospite nella villa di Vignano, anche come scrittore importante di cose musicali. Il collegamento fra il collezionismo di arte figurativa e la musica fornisce il filo conduttore che guida la mostra all’Accademia Chigiana, nella quale sono esposti oggetti preziosi e rari provenienti dallo stesso Palazzo Chigi Saracini. L’esposizione, curata da Guido Burchi, si articola in quattro sezioni: strumenti musicali, spartiti, oggetti, dipinti. Fra gli strumenti musicali sono esposti tre clavicembali storici. Il primo è quello datato 1515 e costruito a Roma da Vincentius che la tradizione vuole che sia appartenuto al Papa Leone X. Attualmente è il più antico clavicembalo esistente. Il secondo è quello costruito a Roma dal fiammingo Mattia di Gand nel 1702 e normalmente utilizzato, dopo un accurato restauro, nell’attività dell’Accademia Chigiana; il terzo è un interessante strumento costruito dalla ditta Pleyel di Parigi nel 1912. Fra gli strumenti ad arco, viene esposto uno dei pezzi più pregiati della collezione chigiana, il violoncello costruito da Antonio Stradivari a Cremona nel 1682. Sarà inoltre possibile ammirare il gruppo di archi “d’amore” costruiti a Milano da Leandro Bisiach su commissione di Guido Chigi Saracini che costituiscono il nucleo iniziale della sua collezione. In esposizione anche un fortepiano dell’inizio dell’Ottocento, un contrabbasso fiorentino del 1791, un’arpa Erard della seconda metà dell’Ottocento, un mandolino, un corno e diversi altri strumenti. Fra gli spartiti, tutti appartenenti alla Biblioteca dell’Accademia Chigiana, un antifonario del 1502 stampato dall’editore fiorentino Luca Antonio Giunti, una partitura della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, omaggio personale a Guido Chigi Saracini dell’editore Tito Ricordi, in occasione dell’esecuzione che il Conte ne fece fare a Siena nella Chiesa di San Francesco nel 1913. Fra gli autografi spicca il manoscritto di Felice Romani del libretto della Norma musicata da Bellini, prezioso documento fra i più interessanti della Collezione. Inoltre l’autografo di Marco Enrico Bossi della Cantata a Siena, con cui fu inaugurato il Salone dei concerti il 22 novembre 1923. In mostra anche due testimonianze musicali appartenenti agli antenati del Conte Chigi, il fac-simile de Le seconde musiche di Claudio Saracini detto il Palusi nobile senese stampato a Venezia nel 1620 e il fascicolo su Scipione Chigi “illustre senese, ignorato musicista, capitano del popolo, gonfaloniere” pubblicato nel tomo I de I Chigi, Siena 1927. Sempre nell’ambito della famiglia, viene esposto lo sparito de La maldicenza, una delle numerose romanze da salotto composte dallo stesso Guido Chigi Saracini e pubblicate dall’editore Ricordi intorno alla prima guerra mondiale. Tra i numerosi oggetti, sempre legati ad argomento musicale, spicca una piccola tabacchiera di porcellana della fine del XVIII secolo decorata con temi musicali. Da questi ultimi Ottorino Respighi, frequentatore del Palazzo, trasse nel 1930 la composizione Suite della tabacchiera, il cui autografo, anch’esso esposto, fu donato al Conte Chigi. Dello stesso Respighi si può vedere anche la Lauda per la natività del Signore dedicata dal musicista al gentiluomo senese. Della ricchissima collezione d’arte racchiusa nel Palazzo Chigi Saracini, si espone una scelta di tele di soggetto musicale e non. Fra le più interessanti è quella di Rutilio Manetti che raffigura dei suonatori a lume di candela e una copia di bevitori e suonatori da Valentin. Pregiati due autoritratti di Salvator Rosa, pittore e poeta napoletano del XVII secolo, che fu fra l’altro protagonista di alcune opere liriche ispirate alla sua vita, tra cui spicca quella di Antonio Carlos Gomes. La mostra resterà aperta dall’8 dicembre 2006 all’11 marzo 2007 con il seguente orario: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18. Il biglietto d’ingresso ha un costo di 2,50 euro. Per informazioni www.chigiana.it www.verniceprogetti.it www.passionearte.it
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