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Info sull'Opera
Autore:
Iacopone da Todi
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Que farai, Pier da Morrone?

di Iacopone da Todi

Que farai, Pier da Morrone?
Èi venuto al paragone.

Vederimo êl lavorato
che en cell’ài contemplato.
S’el mondo de te è ’ngannato,
séquita maledezzone.

La tua fama alta è salita,
en molte parte n’è gita;
se te sozz’a la finita
a bon’ sirai confusione.

Como segno a ssaietta,
tutto lo monno a te affitta;
se non ten’ belancia ritta,
a dDeo ne va appellazione.

Se si auro, ferro o rame,
provàrite enn esto esame;
quigno ài filo, lana o stame,
mustràrite enn est’azzone.

Questa corte è una focina,
ch’el bon auro se cci afina;
s’ello tene altra ramina,
torna en cennere e ’n carbone.

Se ll’ofizio te deletta,
nulla malsanìa è plu enfetta;
e ben è vita emmaladetta
perdir Deo per tal boccone.

Grann’eo <n’>abi en te cordoglio
co’ t’escìo de bocca: «Voglio»,
ché t’ài posto iogo en collo,
che tt’è tua dannazione.

Quanno l’omo vertuoso
è posto en loco tempestoso,
sempre ’l trovi vigoroso
a portar ritto el confalone.

Grann’è la tua degnetate,
non n’è menor la tempestate;
grann’è la varietate,
che trovari en tua masone.

[Se no n’ài amor paterno,
’l mondo non girà obedenno;
c’amor bastardo non n’è denno
d’aver tal prelazione.

Amor bastardo à ’l pagamento
de sotto del fermamento;
cà ’l so falso entennemento
de sopre à fatto sbandesone.

L’Ordene cardenalato
posto s’è en basso stato,
ciascheun so parentato
d’ariccar à entenzione!

Guàrdate da prebendate,
che sempre i trovarà’ affamate;
e tant’è sua seccetate
che non se ’n va per potasone!

Guàrdate da baratteri,
ch’el ner per bianco ’l fo vedere;
se non te ’n sai bene scrimire,
cantarai mala canzone.
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