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Info sull'Opera
L’ASSOCIAZIONE ESODO
IN DUE INCONTRI AL CANDIANI IN COLLABORAZIONE CON LA MUNICIPALITA’ DI MESTRE -CARPENEDO Appuntamento venerdì 9 alle 17.00 al Centro Culturale Candiani con Legami di libertà, il primo dei due incontri organizzati in collaborazione con l’Associazione Esodo e la Municipalità di Mestre-Carpenedo. Alla tavola rotonda, parteciperanno Lucio Cortella (Università Ca’ Foscari Venezia), Severino Elias Ngoenha (Università di Losanna), Luigi Perissinotto (Università Ca’ Foscari Venezia), e Diletta Mozzato (Esodo). Si parlerà del nuovo numero della rivista dell’associazione che prende spunto dal tredicesimo capitolo del libro Stare al mondo di Salvatore Natoli. Si parte da due presupposti, la libertà si costruisce attraverso lo sviluppo di legami con gli altri e si diventa liberi soltanto attraverso una giusta e profonda esperienza del legame. Ma che cosa succede se si prova a pensare la libertà come esodo, innanzitutto da sé? Questa “uscita da sé” può essere intesa in almeno due modi: come “dono” di sé agli altri, e come accoglienza del dono dell’altro, ma la libertà che ne consegue diviene anche “schiavitù”come quella, ad esempio, dei cristiani che devono essere schiavi l’uno dell’altro per obbedire al comandamento “amatevi!” o quella del rapporto filiale dove da un lato si ama “per niente” ma dall’altro lato, si è “schiavi” di questo amore e al servizio della relazione, specie con i propri figli. L’attenzione ai legami e alla cura di sé come virtù e saggezza, è l’unica soluzione possibile contro l’inevitabile lotta per il dominio. All’Apologia di Socrate di Platone nella traduzione di Giovanni Reale è invece dedicato lo spettacolo di sabato 10 febbraio alle ore 21.00. Socrate non scrisse nulla, neanche la sua difesa: preferì recitarla davanti a tre accusatori, cinquecento giudici estratti a sorte e l'intera città di Atene; la scrisse Platone, suo discepolo, qualche anno più tardi, ripensandola e rivivendola in forma poetica e drammatica. Carlo Rivolta darà voce a questo dialogo politico per eccellenza, che vede di fronte un uomo e la comunità e la città in cui vive, nel drammatico confronto sul senso del vivere personale e politico, in una versione sostanzialmente integrale che, per ritmo e linguaggio, possa rispondere alle esigenze della messa in scena, della recitazione che non rievoca per verosimiglianza ma cerca di vivere autonomamente per analogie. Ingresso libero
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