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Info sull'Opera
Autore:
Narrativa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
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Novitą della casa editrice Marsilio ( marzo 2008 )

di Narrativa



Henning Mankell
Scarpe italiane
romanzo, pp. 336, € 18,00

Un romanzo intenso e appassionante sulla forza dei sentimenti,
l’amore e la solitudine

Fredrik Welin, ex-chirurgo, vive in una delle tante, piccole isole che popolano l’arcipelago al largo di Stoccolma, circondato da un mare di ghiaccio. Solo l’arrivo del postino interrompe il silenzio delle giornate, segnate dalle immersioni e da qualche scarna annotazione in un diario, cronaca di un’esistenza che si è persa.
C’è un mistero nella vita di Fredrik Welin, una «catastrofe» che l’ha spinto a cercare la solitudine e a creare una barriera tra sé e il mondo.
Ma un mattino, quasi un miraggio, lo raggiunge una donna. L’ombra nera che si staglia contro il bianco tutt’intorno è Harriet, tanto amata in gioventù e abbandonata senza spiegazioni. Ora, dopo quasi quarant’anni, vuole che Fredrik mantenga un’antica promessa.
Con lei inizia un emozionante viaggio verso nord, pieno di incontri inaspettati, una ricerca serrata alle radici di un segreto del passato.
Con Scarpe italiane, Henning Mankell, il maestro del giallo scandinavo, rivela un registro sorprendente, che come «l’eco di un colpo sulla superficie ghiacciata del mare risuona nel cuore del lettore». Il suo è un romanzo intenso sulla forza dei sentimenti e dell’amore che rinasce, dove il protagonista, che a molti critici ha ricordato Wallander, è alle prese con una caccia che non dà tregua. Ma, questa volta, la caccia non è all’assassino.

HENNING MANKELL è nato in Svezia nel 1948 e vive tra la Svezia e il Mozambico, dove a Maputo dirige il teatro Avenida. È autore della serie del commissario Wallander, che tradotta in 39 lingue ha venduto nel mondo 26 milioni di copie.
Oltre ai nove episodi della serie, Marsilio ha pubblicato il giallo Il ritorno del maestro di danza e i romanzi Comédia infantil e Il figlio del vento. Dall’impegno per l’Africa è nato anche il libro testimonianza Io muoio, ma il ricordo vive. Un’altra battaglia contro l’Aids.

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Francesco Carofiglio
L’estate del cane nero
romanzo, pp. 176, € 14,00

L’indimenticabile estate che segna lo spartiacque tra l’infanzia e l’età adulta del protagonista

Estate 1975. Nello scenario di una Puglia misteriosa, tra la campagna e il mare, quattro ragazzi vivono un’esperienza che segnerà per sempre le loro esistenze. Matteo Leoni, un tredicenne timido e riservato con la passione per la scrittura, e la cugina Valentina, sua coetanea bella e intelligente, gli altri amici.
L’estate scivola tra escursioni avventurose, corse in bicicletta, presenze inquietanti, bagni notturni, rocambolesche vicende familiari, amori sotterranei, risse e scoperte stupefacenti.
Sullo sfondo la traccia misteriosa della foresta, compatta e scura, disegnata a rilievo sulla campagna. Come un cane nero, che corre. Poi arriva settembre, e segnerà la linea di confine, imprevedibile, che dividerà le loro vite.

FRANCESCO CAROFIGLIO è nato a Bari nel 1964. Architetto, regista e illustratore, ha lavorato per molti anni come attore e autore teatrale. Scrive soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione. Ha pubblicato per BUR nel 2005 il romanzo With or Without you e per Rizzoli nel 2007 il graphic novel Cacciatori nelle tenebre in coppia con suo fratello Gianrico. Vive a Bari.

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Ulla-Carin Lindquist
Remare senza remi
Un libro sulla vita e sulla morte
Gli specchi, pp. 208, € 15,00

Best seller in Svezia. Più di 200.000 copie vendute

Ulla-Carin Lindquist, la più importante giornalista televisiva svedese, ha cominciato ad avvertire i primi sintomi della malattia il giorno del suo cinquantesimo compleanno. Da quel momento la sua vita è cambiata e presto la diagnosi è diventata terribilmente chiara: sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la peggiore tra tutte le malattie neurologiche. Non esiste una cura, non c’è miglioramento e la morte avviene rapidamente.
Remare senza remi è stato scritto durante questo breve periodo di malattia. Ulla-Carin racconta la sua esperienza faccia a faccia con la morte. Descrive i momenti ordinari come gli incontri con i medici, le conversazioni con le figlie che studiano al college, i pomeriggi passati con il marito e i due bambini più piccoli, ma anche quelli straordinari come il doloroso declino delle sue abilità fisiche.
Una storia commovente scritta da una donna coraggiosa che lotta con la morte incombente, e ci illumina sulla condizione fondamentale dell’essere umani: esistere, e sapere che non è per sempre.
Un libro indimenticabile che esplora il terrore, l’imbarazzo e il dolore della malattia e contemporaneamente affronta i temi universali della vita, della morte, dell’amore e dell’importanza della famiglia.

ULLA-CARIN LINDQUIST è nata nel 1953 e ha avuto quattro figli, due femmine e due maschietti. Ha iniziato a lavorare nel 1988 come conduttrice a «Rapport», il telegiornale della sera svedese, diventando subito molto popolare. Nel 2000 si è trasferita in Canada con la famiglia ritornando due anni dopo come reporter. Il suo ultimo giorno di lavoro per la televisione svedese è stato nella primavera del 2003. È morta nella sua abitazione in marzo del 2004.

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Paola Severini
Le mogli della Repubblica
La storia dell’Italia vista con gli occhi delle donne
Gli specchi, pp. 256, € 15,00

«Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna». Ecco perché Paola Severini in questo suo libro Le mogli della Repubblica raccoglie le testimonianze di dodici donne coraggiose che hanno contribuito e contribuiscono nell’ombra a raccontare la storia del nostro Paese. Storie ordinarie di donne straordinarie, che hanno trascorso – o che stanno trascorrendo – la loro vita accanto a uomini che hanno rappresentato le più alte istituzioni italiane.
Un modo inedito che può essere utile per comprendere in maniera nuova la storia privata, la verità intima delle persone cui abbiamo affidato, con il nostro voto, anche parte del nostro futuro. Lo scopriamo attraverso gli occhi di chi ha vissuto, da una postazione di prima fila, la storia della nostra Repubblica. Si tratta senza dubbio di una cronaca partigiana, non obiettiva ma sempre affettuosa, che è in presa diretta, senza censure postume.
Questo libro mostra senza ipocrisia il volto umano della politica.

PAOLA SEVERINI è nata a Roma nel 1956. Giornalista professionista, scrittrice, autrice e produttrice televisiva e radiofonica, specialista in biografie per la televisione, nel 1996 fonda la rivista «Angeli», dedicata al terzo settore, che trasforma, nel febbraio 2004 nel primo quotidiano sociale italiano. Dal 2001 è Direttore responsabile dell’Agenzia www.angelipress.net, per la quale ha ricevuto il Premio Saint Vincent di Giornalismo dal capo dello Stato nel 2003. Ha ricevuto inoltre il Premio Marisa Bellisario per il suo impegno nel sociale e per la salute della donne.
È Consigliere dell’Agenzia per le Onlus. Dal 2007 è Segretario generale del Comitato Internazionale Viva Toscanini.

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Angelo Mellone
Cara Bombo...
Berlusconi spiegato a mia figlia
Tempi, pp. 208, € 14,00

12 aprile 2006. È certo: la Casa delle Libertà ha perso le elezioni per venticinquemila voti. Silvio Berlusconi ha perso le elezioni. 13 aprile 2006: nasce una bambina soprannominata «Bombo». Suo padre, un intellettuale di destra in stato confusionale, è convinto che sia tramontata l’epoca berlusconiana e decide di raccontarla alla figlia. 13 aprile 2008: l’Italia va a votare, Berlusconi e la sua Italia sono sempre lì, e per il suo secondo compleanno Bombo riceve in regalo un blocchetto di appunti da leggere quando avrà vent’anni. Così, in una narrazione che si snoda come una lettera affettuosa spedita nel futuro, la figura di Berlusconi, con gli eccessi di onnipotenza e i colpi di genio, le ovazioni e le contestazioni, i treppiedi e gli anfiteatri, le donne e i leccapiedi, gli arcitaliani e gli antitaliani, è il pretesto per raccontare l’Italia di oggi al mezzodì della seconda Repubblica, offrendo un quadro impietoso, divertito e divertente dei vizi e delle virtù di un popolo che, per sopravvivere, deve tifare e credere ai miracoli: per esempio che Berlusconi sopravviverà alla morte del berlusconismo grazie all’elisir del dottor Scapagnini.
ANGELO MELLONE (Taranto 1973), giornalista e scrittore, è editorialista de «Il Messaggero» e di «E Polis». Ha conseguito il dottorato in sociologia della comunicazione all’Università di Firenze e svolge attività di ricerca in scienza politica presso la Luiss «Guido Carli» di Roma. Ha pubblicato diversi saggi di analisi dei partiti e di comunicazione politica su riviste italiane e internazionali, tra cui il più recente Dopo la propaganda (2008). Convinto di possedere una vena narrativa repressa, va per questo fiero del racconto su Rino Gaetano apparso nell’antologia Storie ribelli (2007). Per Marsilio ha curato l’Intervista sulla destra sociale (2002) e ha scritto Dì qualcosa di destra. Da «Caterina va in città» a Paolo Di Canio (2006).

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Daniela Santanchè
Le donne violate
La donna negata e oltre
prefazione di Vittorio Feltri
Tempi, pp. 224 con 25 ill. b/n f.t., rilegato, € 17,50

Con questo secondo libro Daniela Santanchè ci consegna una lucida analisi della drammatica condizione in cui si trovano migliaia di donne islamiche che vivono in Italia. Private dei diritti più elementari da una concezione dell’Islam a cui non sappiamo o non vogliamo dare risposte adeguate, inseguite anche nel nostro paese dalle imposizioni più aberranti del fondamentalismo religioso, Daniela Santanchè denuncia le ambiguità e i silenzi della politica.
Le donne violate con il loro grido di aiuto rendono sempre più attuale il monito che l’autrice lancia ai governanti italiani ed europei. Perché nessuno debba dimenticare che la libertà delle donne dell’Islam è, in ultima analisi, la libertà di tutti noi.

DANIELA SANTANCHÈ, nata a Cuneo, laureata in scienze politiche a Torino, un master alla Bocconi, imprenditrice nel settore della comunicazione e della pubblicità. Parlamentare della Repubblica alla Camera dei Deputati nella XIV e XV legislatura, è stata la prima donna relatrice della Legge Finanziaria.

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Angelo Scola, Paolo Flores D’Arcais
Dio?
Ateismo della ragione e ragioni della fede
i Grilli, pp. 112, € 9,00

Dopo il successo di Una nuova laicità un confronto tra l’ateo e il credente sui temi dell’attualità: scienza, evoluzione, fede, libertà

In una società plurale, qual è anche quella italiana oggi, la questione della religione e del suo ruolo pubblico anima sempre più il dibattito comune.
Sottrarsi alla reattività del giorno dopo giorno e ascoltare in profondità le ragioni altrui per proporre senza falso rispetto le proprie, sono per i due autori le vie privilegiate per ridurre il tasso di conflittualità in una democrazia fondata su procedure e consenso.
Dio? Ateismo della ragione e ragioni della fede propone il dialogo lucido e provocatorio per la nitidezza e l’onestà con la quale il card. Angelo Scola e Paolo Flores D’Arcais - durante un incontro alla Normale di Pisa - hanno messo a fuoco e motivato le loro posizioni.

CARDINALE ANGELO SCOLA, Patriarca di Venezia, nato a Malgrate (Lecco) nel 1941, dottore in filosofia e teologia, vescovo di Grosseto (1991), Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense di Roma e Preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia (1995), nel 2002 è nominato Patriarca di Venezia e nel 2003 viene creato Cardinale. Tra i suoi libri, La persona umana. Manuale di Antropologia Teologica (Jaca Book), Gesù destino dell’uomo (San Paolo), Uomo-donna. Il “caso serio” dell’amore (Marietti, 7 edizioni), Chi è la Chiesa? (Queriniana), Una nuova laicità. Temi per una società plurale (Marsilio, due edizioni), Il Valore dell’Uomo (Bompiani).

PAOLO FLORES D’ARCAIS, nato a Cervignano del Friuli (Udine) nel 1944, filosofo e direttore della rivista MicroMega. Uno degli animatori del movimento del ’68 e dei più recenti girotondi (e nel 1977 curatore del convegno internazionale della Biennale dedicato al dissenso nell’est). Tra i suoi libri, Etica senza fede (Einaudi), Il sovrano e il dissidente (Garzanti), Hannah Arendt (Fazi) e la controversia con l’allora card. Joseph Ratzinger Dio esiste?

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Marco Alfieri
Nord terra ostile
Perché la sinistra non vince
i Grilli, pp. 176, € 11,00

Da quando esistono Forza Italia e la Lega, la “questione settentrionale” è diventata uno dei trailer mediatici più di successo della seconda repubblica. Ma la sinistra, nel profondo nord, ha sempre perso. Nord terra ostile, appunto.
Attraverso un’analisi acuta e disincantata - a metàtra pamphlet di scenario e reportage sul campo - il libro racconta in presa diretta la modernizzazione, spesso caotica ma vitale, di territori a capitalismo diffuso dove la qualità delle infrastrutture, la competitività della propria azienda, i tanti lavori invece del ‘posto fisso’, il rapporto con il fisco, le lentezze della burocrazia e l’emergenza sicurezza sono dimensioni decisive nelle scelte di voto.
Attardata su logori schemi fordisti, la sinistra italiana continua a non saper leggere i mutamenti produttivi e le composizioni sociali che nell’ultimo ventennio hanno investito la parte più dinamica del paese, oggi in piena “secessione di velluto”. Bisogna pertanto cambiare rotta: avendo contro il nord si possono vincere le elezioni ma non si riesce a governare.

MARCO ALFIERI, 34 anni, giornalista, è nato a Varese ma vive a Pavia e lavora a Milano. Già corrispondente dal nord per «Il Riformista», scrive per «Il Sole 24 Ore».

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Emma Giammattei
La lingua laica
Una tradizione italiana
Saggi, pp. 216, € 20,00

Storia di uno stile di pensiero, di un modello di scrittura

Da Cuoco a Cattaneo, da Leopardi a de Sanctis e a Croce, fino a scrittori del Novecento come Ennio Flaiano, Anna Maria Ortese, Gabriele Baldini, afferenti, a titolo diverso, al campo culturale del «Mondo» di Pannunzio, La lingua laica delinea, lungo due secoli, una tradizione continuamente interrotta. È la storia di uno stile di pensiero, di un modello di scrittura che l’autrice definisce come laico, a partire non già dai concetti o dagli schieramenti politico-confessionali, ma dal carattere dell’enunciazione, dalle figure retoriche ricorrenti, dalle forme espressive adoperate. L’analisi restituisce una risistemazione significativa, tra letteratura e ideologia, per molti versi sorprendente.

EMMA GIAMMATTEI è professore ordinario di letteratura italiana presso la Facoltà di lettere dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e docente di storia della critica presso l’Istituto italiano di studi storici. Tra i suoi libri: Retoria e idealismo. Croce nel primo Novecento (1987); Il romanzo di Napoli. Storia e geografia letteraria nei secoli XIX e XX (2003). Ha curato, fra l’altro, il carteggio B. Croce-G. Prezzolini (2 voll., 1990) e il testo autobiografico di Benedetto Croce, Dalle memorie di un critico. Con un’aggiunta di lettere inedite (1994).

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Carla Arcolao
La diagnosi nel restauro architettonico
Tecniche, procedure, protocolli
Saggi, pp. 128 con 46 ill. a col. f.t., € 18,00

Un protocollo per gli interventi di restauro in architettura

Una corretta analisi dei segni visivi, tattili ma anche uditivi, una accurata campagna di accertamenti con misure, rilievi, fotografie, prelievi e una conoscenza specifica dei materiali, delle lavorazioni, delle modalità realizzative sono necessarie per diagnosticare lo stato di conservazione dei materiali e delle componenti costruttive dei manufatti architettonici. Il percorso suggerito è rigoroso, efficace, pratico ed è anche sostenuto da precisi criteri scientifici. I procedimenti indicati possono essere considerati veri e propri protocolli di procedura a disposizione di chi opera nel campo del restauro.

CARLA ARCOLAO, architetto, specialista in restauro dei monumenti, si occupa principalmente della tradizione del costruire pre-industriale. Professore a contratto presso la Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti della FAcoltà di architettura di Genova, ha affrontato negli ultimi anni il problema della diagnostica e del degrado di materiali e manufatti. Con Marsilio ha pubblicato Le ricette del restauro (1998).

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Federico Fornaro
L’anomalia riformista
Le occasioni perdute della sinistra italiana
Saggi, pp. 128, € 16,00

Le ragioni che hanno impedito l’affermarsi nel nostro paese di un partito socialista democratico a vocazione maggioritaria, paragonabile all’SPD tedesca e al Labour Party inglese

Oggi stiamo vivendo il paradosso che il termine riformista, dopo decenni di ostracismo, è entrato a far parte del vocabolario della politica sia di destra sia di sinistra, fino a risultare svuotato di una consistenza di contenuti e usurato per l’uso improprio che troppo spesso se ne è fatto. Questo successo mediatico tuttavia nasconde il persistere di un diffuso deficit di una cultura di governo che ha radici profonde nella storia della sinistra italiana. Ma quali sono le ragioni che hanno impedito l’affermarsi di un grande partito riformista a vocazione maggioritaria? Chi sono stati i nemici storici dei riformisti?
La riflessione sulle scelte e sugli errori che fino ad oggi si sono compiuti e che sono all’origine dell’anomalia riformista del nostro Paese non può che aiutarci, nell’attuale complessa contingenza poli¬tica, ad evitare di cadere nelle trappole ideologiche del passato.

FEDERICO FORNARO autore, tra l’altro, della biografia di Giuseppe Romita (Franco Angeli 1996) e di alcune voci del Dizionario del Fascismo. Vol.II, a cura di Victoria de Grazia e Sergio Luzzatto (Einaudi 2003), scrive per «il Riformista» e collabora con le riviste «Le Ragioni del Socialismo» e «Quaderno di Storia Contemporanea». Con Marsilio ha pubblicato Giuseppe Saragat (2004).

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Carlo Goldoni
I puntigli domestici
a cura di Valentina Gritti
Letteratura universale, pp. 292, € 18,00

Dopo l’uscita sulle scene veneziane della commedia di Pietro Chiari I nimici del pane che mangiano e il suo successo, Goldoni prova a gareggiare con il rivale sullo stesso tema: i servitori che ingannano i propri padroni. Nasce così una commedia (rappresentata a Milano nel 1752) fortemente legata ai vecchi moduli espressivi della Commedia dell’Arte, in cui l’azione drammatica fa da padrona e i caratteri sono modellati sui ruoli dei singoli interpreti, fra i quali spiccano come protagonisti e registi dell’intreccio una perfida e intrigante Corallina (l’attrice Maddalena Marliani) e un generoso e instancabile Pantalone (il famoso Collalto).
Di fronte al comportamento ostinato di due nobili (i cognati Ottavio e Beatrice) per un nonnulla pronti a entrare in lite, i servi (Corallina e Brighella) non fanno altro che attizzare il fuoco dei contrasti e delle incomprensioni; anche l’avvocato di casa, il dottor Balanzoni, invece di giungere a un accomodamento, si adopera per accrescere la loro puntigliosità. Invano Pantalone, il confidente dei due nobili, tenta di sanare i disordini interni alla casa affidandosi alla ragione. Alla fine i servi che hanno seminato zizzania vengono scoperti e allontanati, la pace ritorna, ma la ricomposizione finale ha il sapore di una tregua, conclusa in nome della famiglia e del suo onore di fronte al mondo.

VALENTINA GRITTI insegna filologia della letteratura italiana presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Ferrara; si è occupata di tradizione di testi teatrali e di letteratura rinascimentale, pubblicando, tra l’altro, l’edizione critica della Cassaria in versi di Ariosto.

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Daniele Marini, Federico Ferraro
La classe dirigente del Nord Est:
proposte per la leadership del futuro
nordesteuropa.it, pp. 128, € 7,00

La questione della classe dirigente ha assunto, negli anni, un progressivo interesse, da un lato. E, dall’altro, una crescente preoccupazione legata all’idea di carenza e di scarso ricambio della medesima. Più spesso, però, quando ci si riferisce alla classe dirigente il pensiero corre al mondo della politica. Tuttavia, la classe dirigente annovera una molteplicità di soggetti che operano in diversi ambiti e con diversi ruoli. Tutti accomunati dal fatto di essere dei “decisori” su fenomeni di interesse collettivo, che hanno ricadute sulla società e sull’economia.
Qual è la valutazione della classe dirigente, in senso ampio, del Nord Est? Quali sono i luoghi di formazione, i meccanismi di selezione? È proprio vero che tutta la classe dirigente politica è sotto la cappa di un giudizio negativo?
Il Nord Est conserva ancora un importante potenziale di fondo al quale attingere per la selezione e generazione di una classe dirigente per il futuro. Il mondo imprenditoriale, del volontariato e anche della cultura sono i serbatoi privilegiati dai quali far emergere un nuovo ceto, composto di persone che facciano dell’etica e del senso di responsabilità collettiva il parametro di riferimento del proprio agire quotidiano. È l’uomo, dunque, che deve tornare al centro dell’azione, non solo della politica, ma di chiunque ricopra un incarico in grado di generare riverberi sugli andamenti futuri tanto dell’economia quanto della società.

DANIELE MARINI (Padova, 1960) è professore di Sociologia dei processi economici e del lavoro all’Università di Padova e direttore scientifico della Fondazione Nord Est. Collabora come editorialista e analista del quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Con Marsilio ha pubblicato le diverse annuali edizioni di Nord Est. Rapporto sulla società e l’economia (Venezia). Con Edizioni Lavoro ha pubblicato Una domanda da educare (Roma 1995).

FEDERICO FERRARO (Bassano del Grappa, 1979), laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Trieste, è attualmente responsabile dell’area studi sull’internazionalizzazione delle imprese e quello delle infrastrutture.

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Le meraviglie di Venezia
Dipinti del ‘700 in collezioni private
a cura di Dario Succi e Annalia Delneri
cataloghi, pp. 176 ca. con 100 ill. a col. e b/n, € 35,00 ca.

Gorizia, Palazzo Della Torre
14 marzo – 27 luglio 2008

La mostra, ricca di tesori e di curiosità, si propone di guidare il visitatore alla scoperta del Settecento veneziano attraverso una serie di opere provenienti esclusivamente da raccolte private. Capolavori solitamente accessibili soltanto agli studiosi, sono stati messi a disposizione da collezionisti illuminati che hanno aderito a questo progetto volto a ricreare in maniera originale la storia e lo spirito che animarono il lungo tramonto della Serenissima.
L’esposizione, ospitata nelle sale recentemente restaurate del Palazzo della Torre, storica sede della Cassa di Risparmio e del Monte di Pietà, oggi sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, intende offrire l’immagine variegata di una raccolta di dipinti dei più celebri maestri del Settecento, ricostruendo quella che avrebbe potuto essere la galleria di un collezionista ideale, all’interno di un sontuoso palazzo veneziano.
Le Venezie di Canaletto, di Bellotto, di Marieschi, dei Guardi, che hanno contribuito a diffondere universalmente l’immagine della città lagunare, sono accostate agli smaglianti paesaggi di Marco Ricci, Francesco Zuccarelli, Giuseppe Zais, alle scintillanti scene mitologiche e storiche di Sebastiano Ricci, Antonio Pellegrini, Jacopo Amigoni, alle tele devozionali di Giambattista Tiepolo e Gaspare Diziani, alle scene di interni di Pietro Longhi e Lorenzo Tiepolo.

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Annalisa Noziglia
Aspetti religiosi della teoresi di Sciacca
ricerche, pp. 80, € 12,00

La bibliografia internazionale su Sciacca, che conta seimila voci, in occasione del centenario della sua nascita (2008) viene riccamente integrandosi. La breve raccolta di saggi presentati nel libro tocca aspetti di risvolti religiosi della sua ampia opera teoretica e storiografica – una cinquantina di volumi tradotti nelle principali lingue – con attenzione in prevalenza apologetica. La persuasione di fondo è che niente più del valore metafisico della persona, della società, della storia, necessiti e urga alla cultura mondiale d’oggi.

ANNALISA NOZIGLIA, laureata all’Università di Genova, ha pubblicato i volumi Cultura e civiltà nel pensiero di M.F. Sciacca (Genova 2004), Mundo – Hombre – Dios. Il filosofare poietico di maria Zambrano (Genova 2005), Contempla-azione: la metafisica antropica (Genova 2006). Collabora ad «Antigona», periodico della Fundaciòn Zambrano di Vélez-Malaga, e al semestrale internazionale «Studi Sciacchiani».




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