Home Page  
Progetto Editoriale  
Poesia  
Narrativa  
Cerca  
Enciclopedia Autori  
Notizie  
Opere pubblicate: 19558

-



VII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE AL FEMMINILE

MARIA CUMANI QUASIMODO

SCADENZA
28 APRILE 2023

 

 



 

 

 

Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.

Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.

Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.

Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.


Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs

Se non hai Amazon o Ibs scrivi ad:

amministrazione@alettieditore.it

indicando nell'oggetto
"ordine libro da una feritoia osservo parole"

Riceverai tutte le istruzioni per averlo direttamente a casa.



Clicca qui per ordinarlo su Amazon

oppure

Clicca qui per ordinarlo su Ibs

****

TUTTO QUELLO CHE HAI SEMPRE VOLUTO
PER I TUOI TESTI

vai a vedere quello che ha da dirti Alessandro Quasimodo
clicca sull'immagine

Le opere più interessanti riceveranno una proposta di edizione per l’inserimento nella prestigiosa Collana I DIAMANTI
Servizi prestigiosi che solo la Aletti può garantire, la casa editrice indipendente più innovativa e dinamica del panorama culturale ed editoriale italiano


 
Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Massimiliano Pegorini e il suo '33 Abajour' e Rosalinda Grazioli Busseti con 'Free shop poesia', presenteranno le opere edite da Aletti Editore durante la manifestazione 'LE CORDE DELL'ANIMA

di Rassegna Stampa

MANIFESTAZIONE LE CORDE DELL'ANIMA 2011

Fonte: L'Anima di Cremona


di Barbara Caffi -CREMONA

— Romanzi, saggi, poesie e soprattutto tanta
musica: il 4 giugno alle ore 18.00, oltre alle Corde dell’anima, ci saranno
anche Le Corde di Cremona, ovvero il festival letterario-musicale in
versione locale.

L’appuntamento è a palazzo Calciati (via Palestro, 1),
nello splendido cortile settecentesco messo gentilmente a disposizione
dell’iniziativa.

Massimiliano Pegorini e il suo "33 Abajour" e Rosalinda
Grazioli Busseti con "Free shop poesia", presenteranno le opere edite da
Aletti Editore accompagnati dal Maestro Pier Paolo Vigolini al pianoforte.


*************************

I libri:

Massimiliano Pegorini - 33 ABATJOUR


Massimiliano Pegorini nasce a Cremona il 27/03/1977, lavora come tecnico di laboratorio chimico in una ditta dolciaria di Cremona; dai tempi delle superiori coltiva la passione per la poesia, valvola di sfogo e vita parallela dove intimamente sa raccontarsi.
Dopo diverse pubblicazioni su alcune antologie poetiche, nel mese di settembre 2008 dopo aver partecipato alle selezioni per il concorso nazionale “Cecina in festa... Naturalmente” vince il primo premio per la sezione poesia con l'opera dal titolo "Da quando Margot non è più Margot".
Sempre con Aletti Editore viene pubblicato sull'antologia dei poeti contemporanei.
Oltre a coltivare la passione per la poesia, si avvicina anche al mondo del teatro ed attualmente sta frequentando il laboratorio teatrale del: “CRT di Cremona presso il Teatro Filo” (Centro Ricerca Teatrale).
Entra in contatto con il gruppo di poeti Cremonesi, “Gli Stagionali”, con i quali sta collaborando prendendo parte assieme a loro, a readings organizzati in caffè letterari e manifestazioni pubbliche.
Tuttora vive a Cremona e se lo incrociate passeggiando, sta semplicemente collezionando emozioni, per poter continuare a scrivere e... a sognare.

Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.48 €12,00
ISBN 978-88-6498-058-4


****************************

Rosalinda Busseti Grazioli - FREE SHOP POESIA


Fa piacere per un Sindaco, che ha passato molti anni sui banchi di scuola come allievo del liceo classico e poi in cattedra come insegnante di letteratura in una scuola superiore, scoprire le pagine di una sua concittadina, Rosalinda Grazioli Busseti, figura caratteristica di Castelverde con la sua treccia sulle spalle impegnata da molti anni nel sociale e nel volontariato, che ama e scrive testi poetici, la quale ha ancora tempo e voglia di soffermarsi – gioire/soffrire – su cose apparentemente scontate: un ricordo, una sensazione, un'immagine, o esprimere un dolore nascosto che quasi sempre cerchiamo di negare. Oppure il soffiare del vento:

Non chiederti perché il vento/ urla e si contorce mentre/ …

Dico questo anche se ci si chiede in continuazione a che cosa può servire la poesia, soprattutto oggi. Quando il mondo è travagliato da problemi ben altrimenti gravi, come le guerre, il terrorismo, il deterioramento dell'ecosistema, la miseria di centinaia di milioni di persone, la riduzione in schiavitù di donne e bambini, quando la stupidità dell'informazione ammorba il senso stesso del comunicare, che posto può esserci per la poesia?

Gli stessi poeti del '900, per superare la retorica delle definizioni roboanti dei secoli precedenti (il poeta-vate), hanno dato risposte spesso ambigue o negative, come Eugenio Montale (premio Nobel 1975) secondo il quale la poesia è inutile, ma necessaria, ma che si espresse anche in modo molto più provocatorio ( La poesia e la fogna, due problemi / mai disgiunti - Satura ); o come Wieslawa Szymborska (premio Nobel 1996), che vedeva nella fragile indefinibilità del testo poetico un'ancora di salvezza, quando scriveva:

Ma cos'è mai la poesia?/ Più d'una risposta incerta / è stata già data in proposito. / Ma io non lo so, non lo so e mi / aggrappo a questo / come alla salvezza di un corrimano.

La risposta vera sta nella realtà: la poesia, anche se si presenta come mondo misterioso adatto per pochi, per un'élite di elevata sensibilità, viene continuamente scritta e letta. È da millenni che capita – certo in forme diverse – e dunque il poeta soddisfa almeno due esigenze: quella sua di esprimersi in forme nuove e quella dell'ipotetico lettore, di ogni età e condizione, che finisce per unirsi allo scrittore immaginato ma sentito come “vicino”, lavorando su emozioni ed esperienze aperte all'incontrarsi in profondità, anche solo attraverso una parola, uno sguardo tacito ed un poco di silenzio intorno.

Si tratta di un “gioco di parole”, che inventa mondi possibili, sempre più necessario oggi. Se non si salva o non si incentiva “il giocare con le parole”, la poesia scompare e con essa una parte della bellezza del mondo, della sua sensibilità. Giocare con le parole significa combinarle in maniera inusuale, montarle insieme in modo inaspettato, accostarle per far sì che sprizzino nuove scintille, in modo che il lettore possa scoprire in loro e attraverso loro sempre nuovi significati, anche i più nascosti e misteriosi.

Questo gioco della poesia è realizzato da Rosalinda Grazioli Busseti in forme brevi, concentrate, a volte allusive e non immediate, rifacendosi a moduli poetici che hanno il loro riferimento in quella stagione della poesia del primo novecento che prese avvio da Giuseppe Ungaretti e dagli ermetici, una poesia che rifuggiva dal verso roboante o seducente, ma preferiva racchiudere tutto un mondo in pochissimi versi.

Sommesso/ infantile/ verso/ garrulo/ omaggio/alla letizia/ Sospeso/ sottile/ malore/ del cuore/ Così/

convochiamo/opposti/ (Convivio)

Ma anche agli haiku giapponesi, quel componimento di tre versi (di cinque, sette, cinque sillabe), che obbliga ad un lavoro di sintesi e al collegamento tra le immagini per accostamento e allusione, richiedendo al lettore stesso di scoprire nello spazio bianco, nei vuoti ricchi di suggestione una traccia e un filo di senso. Versi liberi, dunque, con qualche rima che accentua la musicalità del componimento.

La fotografia/ se coglie il tuo cuore/ perla di poesia.

Bello pensare che ancora oggi, con tutto lo sfavillio di una civiltà presa dal delirio della velocità e del successo a tutti i costi, con a disposizione le tecnologie più impensate, esista ancora qualcuno che impegna la propria intelligenza e la propria sensibilità a scrivere versi anche se, lo sappiamo, interesseranno solo a pochi. Per fortuna la poesia non può diventare produzione di massa – diceva Montale. E basta poco per crearla: basta un foglio di carta e una penna.

Penso che i poeti ci debbano offrire la loro poesia come testimonianza di una patto di fedeltà a sé stessi, nel nome di un'etica cosciente del limite e del finito: dobbiamo ringraziarli quando rifiutano di farsi consolatori/educatori degli altri, offrendoci versi in amicizia, sempre aperti a cogliere con profonda pietas la sofferenza della terra alla ricerca di una purificazione che sempre ci sfugge.

Quindi, finalmente/ il sollievo di vedere/ il cielo/ le stelle/ alla fine del purgatorio/ regno della purificazione/ Non è ancora beatitudine/ questa luce che introduce/ un valore morale mentre/ esplora /la storia dell'uomo.

Carmine Lazzarini


Collana "Gli Emersi -Poesia"
pp.60 €12,00
ISBN 978-88-6498-153-6



Continua a seguirci su facebook al seguente link

http://www.facebook.com/paroleinfuga.it
Segnala questa opera ad un amico

Inserisci una nuova Notizia
Notizie Presenti