| Mai come per questa prima esperienza poetica di Eleonora Cogliati non possiamo non attingere a quella splendida intuizione di Paul Celan, tragico esponente novecentesco della cultura tedesca, che in una sua famosa composizione, così definisce la poesia:”canto d’emergenza” - vale a dire un inseguire improvviso, indilazionabile “le vie che una voce percorre incontro a un tu che la percepisce, vie creaturali, forse progetti d’esistenza. Un proiettarsi oltre di sé per trovare sé stessi… Una sorta di rimpatrio”- Ecco, il riuscire a soffermarsi - oggi - sulle soglie di un proprio viaggio esistenziale, scendere nell’abisso della psiche e del vissuto personale e ripercorrerlo, non è assolutamente cosa di tutti i giorni. C’è un frastuono attorno, una macchina dei media che batte le ore, un’indifferenza collettiva, c’è un tutto che non lascia scampo. Tornando a Paul Celan, vaga nei versi di Eleonora, nel suo spazio esistente quel “piccolo morire” del poeta citato. “Un vivere… nell’attesa di morire…”, afferma lei, come di un’esistenza che affonda nei secoli. E’ la parola che s’immerge nella leggenda di una vita, dove non si muovono re, regine o cavalieri, dove non fantastica il pensiero ma dove scaturisce un colloquio, quasi una ribellione, tra un’anima e la parola stessa. Una parola, tuttavia, che nella definizione di un percorso, o meglio, nel riassunto di una delusione esistenziale, non appare solo graffio, incisione, taglio ma attinge la sua presenza, la sua partecipazione a una sorgente di grazia che trae il suo specifico lirismo dalla confortante metamorfosi della natura [...].
Silvio Bordoni (Poeta), dalla Prefazione
Collana "Gli Emersi - Poesia"
pp.60 €12,00
ISBN 978-88-6498-680-7
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