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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Recensione del libro di poesia “FUGA IN GONNA DI FARFALLE” ( Aletti Editore ) di Maria Luisa Mazzarini

di Rassegna Stampa

Il nuovo libro di poesie di Maria Luisa si apre con un messaggio di speranza che è già da solo tutto un programma: chi vuole rinnovare il mondo deve imparare a guardarlo con gli occhi di un bambino, con gli occhi della piccola Camilla che con le sue matite colorate disegna ghirigori sulla carta bianca e solo chi ha occhi di farfalla può leggerli e interpretarli.
L’autrice ci dice tutto della sua poetica nelle note introduttive al suo lavoro.
Fuggire nel mistero di un luogo senza luogo e d’un tempo senza tempo significa scegliere di vivere la vita nella dimensione del sogno, che non è negazione del mondo visibile ma sua sublimazione.
Significa riscoprire valori come poesia, amore, natura, libertà, vita, significa saper guardare oltre il nostro piccolo mondo, significa saper mettere le ali per scoprire che la vita può essere anche pace, speranza, gioia e la poesia un modo semplice per cercare il vero senso della vita.
Dopo aver letto attentamente queste poesie per cercare di comprendere sempre meglio il mondo dell’autrice, mi sono venute alla mente tante domande e tante riflessioni.
La prima riflessione riguarda il ruolo della poesia nel mondo contemporaneo.
Alla domanda risponde l’UNESCO che dal 1999 celebra a Parigi, il 21 Marzo, la Giornata Mondiale della poesia come “ recupero del valore sociale della poesia poiché essa è un mezzo efficace per risvegliare le coscienze”.
La poesia può essere poesia lirica, cioè pura espressione dell’Io, e poesia sociale, cioè rappresentazione simbolica di quanto accade nella società, ma sempre e comunque il poeta riesce a comunicare all’inconscio, alla sfera dei sentimenti e delle emozioni in modo diretto.

Bertold Brecth affermava “Se una poesia su un campo di papaveri ti ha insegnato a guardare meglio i papaveri, ha adempiuto ad una grande funzione”.
Gli studiosi affermano che l’arte poetica ha un grande influsso benefico sulle persone, quindi divulgare la poesia, ridarle il ruolo importante che ha avuto nei secoli passati può migliorare questo nostro mondo, soprattutto nel confronto con i nuovi media con i quali questa espressione artistica è costretta a confrontarsi per mantenersi viva.

Lo scrittore Romano Battaglia alla domanda “Che cos'è per lei la poesia. Pensa che se letta di più potrebbe cambiare il mondo?” Risponde:

“La poesia per me è la vita. Non saprei vivere e non potrei vivere senza di essa. La poesia è qualcosa di impalpabile, necessaria alla vita come l' acqua e l'aria. Essere poeta significa soffrire, infinitamente. Ma significa anche avvertire i più lievi palpiti del creato.
La poesia può dare molto a chi la scrive e aiutare chi la legge. Fa più rumore un poeta che una dorata cupola di stelle. Senza la poesia il mondo sarebbe un deserto sconfinato. Se più persone leggessero poesie forse sarebbero migliori e se le persone fossero tante ad ogni latitudine il mondo sarebbe certamente migliore. Proporrei di leggere più poesie nelle scuole in modo da abituare i bambini a percorrere i sentieri della fantasia e dell'amore.”

“Avvertire i più lievi palpiti del creato” per l’autrice significa :
avere una visione “ di cigni e di gabbiani/tra ombre di ulivi/e alberi spogli” nella bella Sirmione e che evoca i versi d’amore di Catullo per la sua Lesbia… ammirare Venezia che sogna, soffre e sospira immersa nel suo paesaggio da fiaba, sotto la luna… lasciarsi incantare da un profumato fiore di mimosa o da un frutto d’arancio che cattura la luce del sole, alla luce di un tramonto color arancio… incantarsi a guardare soffici fiocchi di neve che cadono a terra sciogliendosi… rincorrere gabbiani sulla sabbia finché il mare cancella tutte le impronte… scoprire paesaggi rimasti quasi immutati nel tempo, nel profondo sud dove bacche di ginepro si specchiano nelle onde… dove un cuore di farfalla si unisce al coro silenzioso dei pesci che cantano al sole e una luna rossa illumina un trullo che si specchia nell’acqua, tra gabbiani, fenicotteri , aironi , vegetazione mediterranea, carezza delle onde… la meraviglia di un candido giglio di mare spuntato quasi miracolosamente tra la vegetazione e..pensieri e desideri in fuga…
immergersi nel creato vuol dire ritrovare gli affetti sicuri della famiglia , i ricordi, la propria casa, il giardino, la confidenza con i luoghi amati … risentire il profumo di lillà e giaggioli che riportano alla mente i giochi dell’infanzia… contemplare la pioggia di profumati petali di acacia sull’asfalto mentre si torna verso casa… scaldarsi al sole dell’autunno che saluta la buganvillea ancora in fiore prima della partenza dell’ultima rondine… contemplare la luna che si affaccia tra le nuvole dopo il temporale estivo o che accompagna le solitarie serate in contemplazione delle stelle… sentire la voce delle piante del giardino , del gelsomino profumato, del bucaneve tenero ricordo della madre “diamante di casta memoria, raggi di luce dal suo amore”, della tortora che non ha cercato riparo dalla pioggia sotto i rami…
“Avvertire i più lievi palpiti del creato” per ricercare l’assoluto …nel cuore della vita..oltre il sogno”


Concludendo questa breve riflessione sul ruolo della poesia oggi riporto le parole dello scrittore Erri De Luca che in un’intervista al quotidiano La Repubblica a proposito del suo libro ”Il turno di notte lo fanno le stelle” ricorda che:

“durante l' assedio di Sarajevo, negli anni '90, il più lungo accerchiamento del secolo, si facevano serate di poesia. Erano a lume di candela, erano gremite. I cittadini andavano a sentire parole che potevano aggiungere qualche caloria alla resistenza, parole a contrappeso della malora. La poesia e' un formato di emergenza delle letterature, non una serenata sotto un balcone chiuso. Allora un poeta di quella citta' e di quell' assedio, che ho avuto per amico, Izet Sarajlic, di quelle serate diceva :" Chi ha fatto il turno di notte per impedire l'arresto del cuore del mondo? Noi, i poeti".
Lontano da lì, dall' urgenza di fraternità nell'oppressione, il turno di notte torna a essere di competenza delle stelle".

Nei momenti più bui della storia la poesia ci salva dalla barbarie e ridà un senso alla vita dell’uomo.

Un’altra riflessione riguarda il significato della metafora “farfalla”.
Mi sono tornati alla mente tanti modi di dire , poesie di autori importanti, canzoni, pitture, libri…

Solo per citarne alcuni:
“Il peso della farfalla” di Erri De Luca (la farfalla che si posa sulle corna dell’animale ferito a morte dopo un’estenuante lotta con l’uomo che gli dà la caccia rappresenta la morte)
“Leggera come una farfalla” di Michela Marzano (l’autrice descrive la sua lotta contro l’anoressia che le faceva desiderare di essere leggera come, appunto , una farfalla)
“L’elefante e la farfalla” canzone di Michele Zarrillo (Un uomo innamorato sente di avere un cuore di farfalla che vorrebbe spiccare il volo, ma non ci riuscirà mai perché non ha la forza di liberarsi del peso che si porta addosso e lei che vola libera e leggera non può aiutarlo)
La Madame Butterfly di Puccini
L’Effetto farfalla o effetto caos (Tema scientifico: se una farfalla batte le ali in Brasile… cosa può succedere dall’altra parte del mondo?)
Perché la farfalla esercita da sempre sull’uomo questo grande fascino?
Certamente a causa della sua metamorfosi: da essere ripugnante a stupenda creatura variopinta dalla vita breve ma intensa.
Questa trasformazione da bruco a farfalla simboleggia la condizione umana, essere cioè in grado di passare dalla natura corporea a quella spirituale.
E’ idea di bellezza, di rinascita a vita nuova, è l’anima che uscita dal corpo raggiunge la sua perfezione.

Scrive il poeta Tagore “La farfalla non conta i mesi ma gli attimi… fa che la sua vita danzi sui bordi del tempo come rugiada sulla punta di una foglia”.

Herman Hesse, che amava molto le farfalle, in un libro intitolato appunto “Farfalle” scrive “E’ un emblema sia dell’effimero, sia di ciò che dura in eterno… simbolo dell’anima…”
Lo stesso Hesse nella poesia “La farfalla nel vino”paragona il suo cuore innamorato ad una farfalla che volata nel suo bicchiere sta per morire e il suo dito la solleva via.

“Così il mio cuore, accecato dai tuoi occhi,
felice affonda nel denso calice, amore,
pronto a morire, ebbro del tuo incanto
se un cenno di tua mano non compia il mio destino.”

In un’altra poesia “La farfalla azzurra” il poeta vede la felicità fargli un cenno "scintillare, tremolare, trapassare” come fa la farfalla quando agitata dal vento”sembra un brivido di madreperla che “scintilla,tremola, trapassa.”

Nel libro già citato di Herman Hesse “Farfalle” lo scrittore riferendosi ad un verso di Goethe che parla di “stupore”, scrive che:

“ogni volta che riesco a vivere in sintonia con un frammento di natura grazie all'occhio o a un altro senso, ogni volta che sono da essa attirato e incantato aprendomi per un attimo alla sua esistenza e alla sua rivelazione – allora dimentico, in quello stesso istante, tutto l'avido cieco mondo delle umane ristrettezze, e invece di pensare o di impartire ordini, invece di conquistare o di sfruttare, di combattere o di organizzare, in quell’istante non faccio altro che "stupirmi", come Goethe; e con questo stupore non sono solo divenuto fratello di Goethe e di tutti gli altri poeti e saggi; no,sono anche il fratello di tutto ciò che ammiro e sperimento come mondo vivente; della farfalla, dello scarabeo, della nuvola, del fiume e dei monti: perché lungo il cammino dello stupore sfuggo per un attimo al mondo della divisione ed entro nel mondo dell’unità dove una cosa, una creatura, dice a ogni altra “Questo sei tu”.

Ecco cosa rappresenta veramente la Farfalla: stupirsi davanti alla bellezza del colore delle sue ali come davanti alla bellezza dell’intero creato fa sì che gli uomini si sentano più uniti e scompaiono tutte le divisioni, in nome della fratellanza e della condivisione.
Questo volume si chiude con la poesia “Con una mano sul cuore” e con questi versi

Oggi Donna
Con una mano sul cuore,
e l’altra Rosse stringe
un mazzo di Rose

riferendosi ad una donna dal cuore di bimba che è capace di volare con ali di farfalla perché vive in perfetta sintonia con se stessa e con il suo “essere donna”.

A proposito del disagio che spesso vivono le donne che si sentono “diverse”, perché vorrebbero cambiare , trasformarsi in quelle che non sono, ma non ci riescono, la scrittrice Simona Oberhammer scrive che esse sentono una voce che parla dentro di loro e dice:
“Vai da un’altra parte”, “Segui un’altra strada”.


È la voce delle ali di farfalla. Sono ali che spesso le donne non sanno di avere.
Perché non le vedono. Sono dietro di loro. Sono proprio quelle ali a renderle diverse: speciali. Sono quelle ali che le spingono a volare dove nessuno vola. A cercare dove nessuno cerca. A sperare dove nessuno spera. A cantare dove nessuno canta. Ad amare dove nessuno ama.
Sono ali grandi e maestose, dei colori della notte e del giorno. Sono cariche di
promesse quelle ali. Basta muoversi verso la direzione in cui ti spingono, per iniziare a volare verso spazi misteriosi, ricchi di promesse tutte da scoprire”.

L’autrice di questo volume di versi attraverso la poesia ha trovato queste ali speciali che “la spingono a volare dove nessuno vola”.
Ogni donna dovrebbe trovarle, queste ali “grandi e maestose, dei colori della notte e del giorno”, che aiutano le donne ad affrontare la realtà con più coraggio, consapevoli del loro valore e della bellezza dell’universo femminile ricco di promesse e di speciali emozioni.


(Recensione di RITA EVANGELISTA)

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