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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Il Dottor Paul, opera prima per la scrittrice Nunzia Manzo

di Rassegna Stampa

BENEVENTO – “Il Dottor Paul”. È questo il titolo dell’opera prima di Nunzia Manzo, edito da Aletti, disponibile on-line e in tutte le librerie dalla scorsa settimana. Prima delle presentazioni ufficiali che l’autrice napoletana, che vive e lavora a Benevento, terrà nei prossimi giorni, abbiamo avuto l’opportunità e il piacere di incontrarla.
“Il Dottor Paul” è un’emozionante vicenda che si sviluppa lungo due generi mirabilmente fusi: narrativo e saggistico; è la storia di un’anima, di tante anime alla ricerca della propria compiutezza, del senso della propria esistenza. Esistenze che trovano la loro ragione più profonda in quello che è il vero protagonista del romanzo: l’amore. Un amore che si esplica nel donarsi all’altro, nell’essere dono offerto al mondo.
“Il libro – come ci spiega la stessa autrice – parla d’amore ma in un senso molto ampio, non solo nell’ambito della relazione di coppia ma come il motore della vita, fondamentale per qualunque cosa. Anche il lavoro dello psicologo, se non c’è una capacità di amore inteso come accoglienza e come cura, non è un lavoro che può funzionare. La migliore scuola, la migliore professionalità, crolla di fronte all’incapacità di accogliere e di avere cura dell’altro. Quindi, l’amore come capacità di dare e mettere al centro l’altro”.
L’autrice, inoltre, invita chi si avvicina alla sua opera ad una lunga riflessione per auto analizzarsi, per trovare, attraverso il dipanarsi della vicenda, un frammento della propria anima, sensazioni rimosse che si risvegliano pagina dopo pagina. Un romanzo aperto, nel senso che ogni lettore potrebbe aggiungere il suo vissuto, la sua esperienza, le sue sensazioni, le sue emozioni.
Sulla questione l’autrice spiega: “Credo di essere riuscita a trattare aspetti importanti e profondi, a toccare tematiche serie con una leggerezza grazie alla quale il lettore impara e comprende delle cose senza rendersene conto, cioè legge un romanzo facendosi trasportare dai personaggi e dalla storia senza accorgersi che in realtà gli si stanno offrendo degli spunti per riflettere sui dei temi importanti della sua vita e si ritrova con degli input senza aver sentito quella pesantezza dell’insegnamento”.
Un romanzo nato dall’esigenza dell’autrice Nunzia Manzo di raccontare come anche uno psicologo sia un essere umano con dei problemi personali da affrontare: “La mia professione di psicologa è stato lo stimolo principale per farmi scrivere il libro. In realtà, con questo libro, volevo raccontare il lato umano dello psicologo. Sembra strano a dirsi ma io ho sempre riscontrato nelle persone, finanche nei rapporti amicali, quell’idea che lo psicologo viva in un totale equilibrio, che non ha problemi, che ha trovato la chiave per gestire la sua vita in totale armonia. Poi c’è la reazione strana di chi ti ascolta e sii rende conto che non è così, che anche uno psicologo ha dei problemi, delle situazioni familiari particolari e delle macerie che si porta dentro. Volevo parlare quindi di quanto lo psicologo è un essere umano che si trova a vivere la sua vita con tutti i suoi casini e le sue situazioni e quanto molte volte queste non siano un ostacolo per esercitare al meglio la sua professione ma, anzi, diventino una risorsa. Proprio il fatto di viverle e affrontarle diventa una maniera per riconoscerle negli altri e per fare un percorso che in realtà diventa biunivoco. Una relazione di scambio in cui aiuti e vieni aiutato”.
Nunzia Manzo ci confessa come, inizialmente, avesse pensato di comporre questo lavoro sotto forma di saggio parlando di alcuni argomenti e spiegando come lo psicologo vive e affronta la quotidianità: “All’inizio ero orientata a scrivere un saggio poi, però, ho avvertito l’esigenza di dare un tono di leggerezza alla cosa perché volevo che fosse approcciabile un po’ da tutti; non solo un lavoro tecnico che poi venisse letto soltanto dalle persone del campo; dunque, l’ho trasformato in un romanzo”.
Chiudiamo citando una parte della prefazione de “Il Dottor Paul” scritta per l’autrice da Romina Nardone: “Quella di Paul è una storia che ha il sapore dell’universalità, in quanto la progressiva presa di coscienza della sua esistenza, dei suoi traumi, dei suoi conflitti irrisolti, che trovano il loro senso più profondo alla luce di una nuova consapevolezza che si affaccia nella sua vita, possono essere i passaggi che accomunano l’esistenza di ciascuno di noi. “Risignificare” la propria esistenza, “fare delle esperienze dolorose degli alleati” sono sicuramente i segni di una rinascita. È un’ardua impresa da compiere perché abbandonare il proprio dolore significa trasformazione. Trasformare sé stessi, per diventare ciò che realmente si è, potrebbe significare andare incontro al dissenso di chi ci ha conosciuti nella vecchia identità, perdere persone che hanno fatto parte della propria esistenza. La luce che viene regalata a chi, come il dottor Paul, ha il coraggio di ripercorrere la sua esistenza, e di riconciliarsi con un passato doloroso, fatto di abbandoni, di separazioni dolorose da chi non ha condiviso la sua interiorità, potrà illuminare anche il mondo circostante.

(FM - Articolo pubblicato su OGGI BENEVENTO)
Link diretto: http://www.oggibenevento.it/il-dottor-paul-opera-prima-per-la-scrittrice-nunzia-manzo)



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