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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Giulia Calfapietro che presenta ai lettori il libro “Prima di andare”(Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Prima di andare”?

Giulia Calfapietro - Come spesso accade, il titolo del romanzo è nato per ultimo. Penso che racchiuda l'intero contenuto del libro. Quello che viene raccontato accade in un arco di tempo che non è più vita, ma non ancora morte ed addio definitivo agli affetti che l'hanno caratterizzata. È il narrare di un momento che si dilata fuori del tempo cronologico dove è possibile per la protagonista osservare ciò che fino a quel momento è stata la sua vita, ma senza esserne più coinvolta nelle azioni, ma soltanto con il cuore che è l'ultima parte di sé a lasciare la vita terrena.

Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Giulia Calfapietro - Il libro racconta dei rapporti umani e di quanto la loro qualità influisca sulla nostra vita. Nella storia i rapporti sono analizzati nelle loro diverse tipologie: quelli fra genitori e figli, quelli fra adolescenti, quelli fra studenti ed insegnante. Naturalmente i rapporti umani che vengono fuori in modo preminente nel mio libro sono quelli che riguardano la famiglia della protagonista che, proprio in essi, si riscopre moglie, madre, amica, donna.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Giulia Calfapietro - Credo moltissimo. Come la protagonista del libro io sono sposata, ho due figli, insegno in una scuola superiore, sono spesso coinvolta in vacanze studio all'estero. Rileggendo alcune pagine ho scoperto di aver provato io per prima quello che prova la protagonista riguardo la difficoltà di trovare un punto di incontro fra le generazioni, sia come docente che come madre.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Giulia Calfapietro - Sicuramente una parte della mia vita che mi ha visto figlia prima e poi madre ed insegnante, l'amore per la vita e per il proprio lavoro, la paura della solitudine e l'importanza del confronto e della condivisione nei rapporti umani.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Prima di andare”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Giulia Calfapietro - Faccio fatica ad isolare un episodio o più di uno che preferisco agli altri. Il romanzo, nella sua brevità, è cresciuto, pagina dopo pagina, fra scelte continue di episodi da raccontare e personaggi da presentare. Quindi tutto quello che è raccontato ha un suo valore unico. Ogni sezione di racconto è diventata una parte di me perché conserva emozioni e presenta valori che mi sono appartenuti nel passato o che mi appartengono ancora oggi.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Giulia Calfapietro - Sono una persona che ama leggere e legge molto soprattutto quando è più libera da impegni di lavoro. Alcuni libri ed alcuni autori hanno lasciato il segno sul mio modo di concepire e vivere la scrittura per la ricchezza linguistica, la chiarezza espositiva, la semplicità e l'immediatezza nel comunicare emozioni e stati d'animo. Potrei fare diversi nomi. Di sicuro fra i miei autori italiani preferiti ci sono: Alessandro Baricco, Margaret Mazzantini, Massimo Gramellini e soprattutto il compianto Ugo Riccarelli. Credo di aver letto il suo "Il Dolore perfetto" almeno tre volte e di aver scoperto sempre qualcosa di nuovo nel modo di narrare e di "sentire" il narrato. Il mio libro preferito che credo abbia molto influenzato il mio modo di descrivere è : "If nobody speaks of remarkable things", opera prima di Jon Mcgregor, nato nel Norfolk nel 1976 che ho letto sia in inglese che in italiano.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Giulia Calfapietro - Io amo l'arte in tutte le sue forme. Vivo in una famiglia di musicisti che ascolta e compone generi diversi, dall'heavy metal al jazz classico ed ho deciso di prendermi una seconda laurea per approfondire la storia del teatro, del cinema e della televisione. Amo l'arte pittorica e quella scultorea e mi viene naturale associare il ricordo di una città che ho visitato al museo, la cattedrale o ad altre bellezze artistiche che ospita. Ogni anno, durante la vacanza studio a Londra con i miei studenti, torno alla National Gallery, al British Museum, alla Tate e guardo sempre ogni lavoro con occhi nuovi. Tutto questo fa parte di me e, di conseguenza, entra di prepotenza in quello che scrivo, sia essa una poesia, un racconto o questo romanzo.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Giulia Calfapietro - Credo di non avere un genere preferito di lettura. Sono molto curiosa, mi basta che un libro sia ben scritto e che sappia stimolare la mia immaginazione e toccare la parte più profonda di me.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Giulia Calfapietro - Non disdegno il digitale: i miei primi racconti sono stati sotto forma di e-book, caricati sulla piattaforma gratuita di Fingerbook. Mi piace perché li porto sempre con me, nel mio cellulare e nel mio tablet. Confesso, però, che sento forte il fascino del libro tradizionale: l'odore della stampa e della carta mi dà piacere. Mi piace usare la matita durante le mie letture e sottolineare i passaggi che preferisco o scrivere note lungo i margini del foglio. Lasciare insomma il segno del mio passaggio nella storia che sto leggendo affinché, alla fine del viaggio, non appartenga più solo a colui che l'ha scritta, ma anche un po' a me.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Giulia Calfapietro - Ho scritto il libro in 20 giorni circa. Mi sono immersa nelle pagine che riempivo e, a volte, mi sono dimenticata del trascorrere del tempo. Era necessario che mio marito mi ricordasse che era ora di cena o che bisognava andare a letto. Ho amato molto quello che stavo facendo ed ho vissuto nella speranza che ciò che volevo raccontare, ciò che per prima ero io a provare riuscisse ad arrivare intatto al futuro lettore. Avevo un canovaccio gettato giù prima di iniziare ma, devo ammettere, che alcuni episodi mi hanno preso la mano richiedendo più spazio narrativo per sé e per i suoi protagonisti. Allora mi sono lasciata guidare dal momento: ad un certo punto era come se la protagonista della storia guidasse la mia mente e la mia mano, fino a diventare padrona del mio cuore. Penso di aver amato incondizionatamente questo lavoro.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Prima di andare” se non lo avesse scritto.

Giulia Calfapietro - Perché la condizione di "Prima di andare" è comune a tanti di noi. Quante cose ci riproponiamo di fare prima di andare a lavoro, a letto, in vacanza, quante non riusciamo a farne e per il tempo che segue restiamo a pensare che poteva andare diversamente se solo avessimo avuto più tempo ed una maggiore calma che, oggi giorno, non ci concediamo mai. Ecco! Sarei curiosa di scoprire cosa si nasconde dietro il "Prima di andare" della protagonista e quale sia la meta del suo partire. Sì, lo comprerei per curiosità.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Giulia Calfapietro - Mi piacerebbe continuare a scrivere, magari un altro romanzo breve o una raccolta di racconti a tema. Ho diverse idee per la testa, ma ora non so dire quale troverà il tempo e le energie per concretizzarsi. Nel frattempo mi godo questa mia piccola conquista, senza guardare troppo avanti neppure con troppa fretta.

Titolo: Prima di andare
Autore: Giulia Calfapietro
Prezzo: € 12,00
2015, 84 p.
Editore: Aletti
(collana Gli emersi narrativa)

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