|  | L'intera poetica di Daniele Berto, nasce dall'osservazione attenta di ciò che egli vede dentro e fuori di sé. Il poeta, instaura fra il foglio e l'introspezione, una continua ricerca di risposte e di persuasioni che spesso, come ad ogni essere umano, gli vengono a mancare così come allo stesso tempo, si denota il piacere cercato nella rimembranza di tempi e momenti legati ancora a doppio filo, fra quel passato da rivivere e il presente che veloce ci scorre fra le dita.
 Daniele Berto indaga del suo stesso pensiero e ne vive il repiro, il sussulto e l'attimo in bilico fra un ieri da riabbracciare con nostalgia e un domani da attendere con un
 velo di timore ma con coraggio e positività.
 Ogni lirica è ben selezionata in piccoli capitoli che fanno da contenitori alle varie emozioni dove il carattere, i riflessi, gli stati d'animo prendono mano a mano forma delineando così l'anima nuda ed essenziale di un uomo che sa ridere, piangere, sperare ma anche un uomo che è conscio di un tempo difficile dove le scelte e le complessità che la vita impone sono ben sottolineate e ampiamente comprese pur se nella loro molteplicità.
 La silloge è complessa e i messaggi variano in numerosi argomenti dove il tutto viene testato con ampio respiro e analisi metodica.
 Momenti di commozione e di valutazione, dove l'uomo è pura esperienza fatta di affezione, tenerezza, paura, constatazione ma sempre nella ricerca e nella volontà di
 vivere l'amore in ogni forma dove il bisogno di rispetto, ascolto, amicizia, incontro e complicità, diventano predominanti ed essenziali come essenziale è ogni nostro
 attimo vissuto, nell'altro e con l'altro.
 Daniele Berto spazia con la forza delle sue liriche in una miscellanea di emozioni, poesie, dove la sua voce diventa suadente e convincente dove l'attimo descritto si apre a nitide immagini, lui protagonista o narratore, accusatore o sussurratore trasformandosi anche in attento valutatore di una società distratta e egoista dove l'uomo è il male del suo tempo e lui ne assorbe ogni ombra soffrendone il riflesso.
 Un poeta che rivive e si rigenera dei propri ricordi dove i luoghi hanno visto lui stesso ragazzo, parole di amori di un tempo, carezze mai assopite, viaggi dove l'anima trasmigra su strade, piazze, cammini, incontrando persone e personaggi, storie ch'egli dipinge con regie e scenografie fatte di figure retoriche in quel connubio fra metafore e similitudini che arricchiscono i versi spesso polimetrici ma anche in metrica.
 Riflessioni e asserzioni, deduzioni e disillusioni, un altalenarsi di piccoli mosaici colorati e grigi dove luci ed ombre appaiono e scompaiono all'unisono. Contrasti di emozioni dove la voglia di esserci e di amare a volte si strasformano in tensioni e timori, quel dualismo umano dove il sorriso può scomparire nel tormento o nell'incertezza.
 Parole di uomo che si lanciano come darti nel mondo, nel mare, nella vita che è vita di tutti, idiomi fra il passato e il presente dove il futuro è ancora disegno o schizzo accennato fra SCHEGGE di ieri di oggi e di un domani magari migliore o da migliorare con la speranza.
 
 Marzia Carocci
 
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