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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Lorenzo Triolo, che presenta ai lettori il libro "Un’estate movimentata” ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Un’estate movimentata”?
Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Lorenzo Triolo - Il perché del titolo si capisce facilmente dopo aver letto le prime venti pagine del libro; all’inizio dell’estate del 1999, quella della grande eclissi di fine millennio, in un piccolo borgo di mare non lontano da Taormina dove le stagioni si susseguono senza che mai succeda qualcosa di memorabile a parte l’arrivo dei turisti, si diffonde una insolita euforia nei maschi locali, soprattutto quelli in età matura, all’arrivo di una bella villeggiante che torna puntuale in quel posto da diversi anni. All’improvviso cominciano ad accadere fatti inspiegabili, prima la morte improvvisa di un anziano in perfetta salute, poi un incidente sospetto ad un altro anziano tra i più vivaci del gruppo e infine la scomparsa, forse il rapimento del cagnolino della signora Viola, la protagonista del libro.
Gli argomenti ricorrenti sono purtroppo i numerosi decessi, sempre di anziani che stranamente avvertono una strana attrazione per la bella forestiera. Fondamentali sono la figura dell’affascinante signora Viola e del commissario Lanza, un poliziotto anomalo che non alza mai la voce ma utilizza la sua capacità di entrare nella psicologia delle persone per avvicinarsi progressivamente e inesorabilmente alla verità.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Lorenzo Triolo - La realtà c’entra soltanto per l’ambientazione in questo strepitoso borgo di mare, per l’eclissi totale di fine millennio, quella che secondo alcuni poteva presentarsi come la premessa per l’imminente fine del mondo e infine per alcuni ricordi personali legati alle comuni vacanze abituali del gruppo di amici che, nella finzione del romanzo, la mattina in spiaggia o la sera al bar o al ristorante, segue e commenta gli sviluppi delle misteriose vicende di quella ‘estate movimentata’.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Lorenzo Triolo - Il valore testimoniale è rappresentato da una simbolica dichiarazione d’amore a questi posti incantati dove sono nato e che frequento immancabilmente in estate da tanti e tanti anni. Le sensazioni della signora Viola descritte a pagine 8 e 9 quando passeggia sul lungomare all’inizio della vacanza sono le mie stesse sensazioni ogni volta che ci ritorno; quando lei si accinge ad armonizzare i suoi sensi con la luce, i colori, la carezza del sole sulla pelle, gli odori e i rumori che pur con il loro eccesso, a volte esagerato, costituiscono il fascino straordinario di questo luogo, compie un rito che anche io compio all’arrivo, completandolo con un tuffo a qualsiasi ora nelle limpide e trasparenti acque del mar Jonio. Anche l’empatia della signora Viola per gli abitanti del posto somiglia in buona misura alla mia.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro “Un’estate movimentata”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Lorenzo Triolo - A parte l’intreccio da romanzo giallo sui generis la cui efficacia lascio giudicare ai lettori, sono abbastanza soddisfatto di come sia riuscito a descrivere l’ambiente naturale e le caratteristiche umane e comportamentali di una piccola comunità, con partecipazione intima e con una prosa sfiorata qua e là da venature poetiche e suggestioni pittoriche. A mio avviso la conclusione dell’indagine è piuttosto originale e difficilmente intuibile e il finale lascia un residuo di mistero che non guasta.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Lorenzo Triolo - Sicuramente gli autori siciliani da Pirandello a Vitaliano Brancati, da Ercole Patti all’ormai monumentale Andrea Camilleri.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Lorenzo Triolo - Dipingo da quando ero ragazzo e probabilmente, almeno così m’illudo, la mia vena artistica traspare anche nei miei scritti. Ritengo che anche la mia recente esperienza teatrale durata cinque anni, possa influenzare il mio modo di scrivere.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Lorenzo Triolo - Amo i romanzi classici, i libri di storia, i racconti e qualsiasi libro che parli di arte, inclusi i cataloghi di mostre, ma sostanzialmente leggo di tutto.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Lorenzo Triolo - Preferisco incondizionatamente il libro tradizionale cartaceo; del resto la mia attività professionale si è sviluppata dall’inizio alla fine nel mondo della carta: sono laureato in Chimica Industriale e ho lavorato sia in laboratori che si occupavano di caratteristiche e problemi di carte da stampa, sia in aziende produttrici di carte da imballo e imballaggi in cartone ondulato.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Lorenzo Triolo - Felicissimo! L’ho scritto quasi di getto e non ho dovuto perdere troppo tempo per mettere a punto la stesura definitiva.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Un’estate movimentata” se non lo avesse scritto.

Lorenzo Triolo - Un’ambientazione ricca di fascino, un intreccio che regge sino alla fine e, soprattutto, la possibilità di leggerlo rapidamente, potendo al contempo gustarselo, perché la scrittura è chiara, essenziale e priva di inutili paludamenti.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Lorenzo Triolo - Come tanti altri che amano scrivere, pur avendo iniziato tardi, ho già alcuni dattiloscritti nel cassetto che attendono di essere riportati alla luce; il primo, dal titolo ‘Il barone e il cameriere’, è una biografia romanzata di un famoso fotografo tedesco di fama internazionale Wilhelm von Gloeden, vissuto a Taormina per circa 50 anni a cavallo tra l’800 e il ‘900 (è morto nel 1935); è anche pronta la seconda raccolta di ‘Storie di un borgo di mare’ (la prima è stata pubblicata nel 2015) che contiene 30 racconti ambientati nelle stesse località (Letojanni e Taormina) del romanzo appena pubblicato: ‘New York New York’ è invece un libro che racconta di un lungo soggiorno nella ‘Grande Mela’ di qualche anno fa e delle impressioni di viaggio attraverso alcune località della costa orientale fino a Washington. Come si può evincere da quanto detto sopra, non sono specializzato in alcun genere letterario, ma mi piace cambiare ogni volta il tipo di scrittura. Attualmente mi sto cimentando in un genere che forse è il mio preferito: raccontare l’arte. Sto scrivendo un’opera dal titolo ‘Roma città d’arte’ che al momento prevede 50 capitoli (ne ho scritti per ora 26) relativi ad artisti, movimenti artistici, luoghi caratteristici e monumenti che hanno caratterizzato nel corso dei secoli questa città incredibile che conserva testimonianze di oltre 2000 anni di storia e possiede il più alto numero di opere d’arte di ogni altra città al mondo. Non si tratta di approfondimenti o di critica d’arte ma di semplici racconti su aspetti poco conosciuti delle opere d’arte e degli artisti vissuti a Roma, destinati a tutte le persone che hanno curiosità per l’arte, ma non hanno avuto l’occasione o il tempo di leggere 50 e più libri su questi argomenti, come ho potuto per fortuna fare io, avendo iniziato molto presto ad interessarmi della materia.

Pagine: pp. 112
Euro: 12,00

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