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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Giacomo Villa, che presenta ai lettori il libro "Il paese sulle nuvole" - Aletti Editore

di Rassegna Stampa

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "Il paese sulle nuvole". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Giacomo Villa - Quello che ho avuto un po’ da sempre la presunzione di provare a descrivere è il turbamento dell’animo umano diviso, e a volte impacciato, fra il tumulto in cui lo scuotono le vicissitudini di quella ineffabile corsa a ostacoli che è la vita. "Il paese sulle nuvole" racconta un po’ questo, perché l’uomo, con le sue dolorose imperfezioni, è per me al centro di ogni storia.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Giacomo Villa - In realtà, poco o niente, in quanto io posso prendere, nelle mie narrazioni, spunto da un qualunque riferimento occasionale, anche da una persona incontrata per caso o da una circostanza del tutto fortuita, però finisco inevitabilmente per dar fondo alla mia fantasia. A volte chi mi conosce trova nei miei racconti un pizzico della mia filosofia di vita, ma non ho mai trattato niente di biografico o autobiografico, non è sicuramente il mio genere e credo proprio di non esserne capace.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Giacomo Villa - Non ho la presunzione di affidare alcun tipo di lascito specifico, se non quello del valore della cultura che l’arte della scrittura, come molte altre, reca con sé. In un mondo che è sempre più finto e plastificato il valore di una emozione suscitata da qualche pagina costituirà comunque e sempre una buona eredità. Ecco, se qualcuno sarà stato colpito da una qualsivoglia emozione dopo la lettura delle mie pagine, vorrà dire che un piccolo scopo l’avrò raggiunto.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito "Il paese sulle nuvole" se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Giacomo Villa - A me piace molto viaggiare e sovente, nel tentativo di dare una nota di colore al racconto, pesco, come mi è successo anche in altri lavori, fra i ricordi dei numerosi viaggi che ho intrapreso con la mia famiglia. Ecco, se mi capita di prendere spunto da una storia come quella, ad esempio, di Ganesh, finisco spesso per intirizzirmi al ricordo di chi me l’ha raccontata la prima volta, magari in uno sperduto villaggio induista del Rajasthan.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Giacomo Villa - In assoluto credo di aver appreso l’amore per la lettura da mio padre, ex insegnante di lettere della vecchia scuola che purtroppo se n’è andato prima di poter vedere pubblicato un mio lavoro, poi c’è da riconoscere una serie di crediti ad autori che ho assorbito da ragazzo come Salgari o Dumas fino ai più contemporanei Ken Follet e Wilbur Smith o altri romanzieri di tal genere, anche se poi, negli anni, i miei gusti sono un po’ cambiati e mi sto tuffando a pesce nella saggistica. Mi dicono che, forse, sto invecchiando …

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Giacomo Villa - Nello scrivere, al di là di quanto affermato poco sopra, non ritengo di avere un mentore che mi abbia particolarmente influenzato, chissà che un domani non si dirà invece di qualcuno: scrive come Giacomo Villa? … (Ah …ah … modestia, dove sei andata a finire?) Scherzi a parte, sono un trombettista dilettante e la musica è un’altra arte che ha fagocitato da sempre una parte importante della mia anima artistica. A questo proposito un piccolo credito devo denunciarlo nei riguardi della poetica di Francesco Guccini e quando il buon maestro di Pavana si autodefinisce “burattinaio di parole”, beh, è una definizione nella quale a tratti vorrei potermi riconoscere anch’io. Giocare con l’infinito lessico che la nostra meravigliosa lingua ci mette a disposizione è una sfida e una ricerca dal fascino irrinunciabile.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Giacomo Villa - Detto che fin dai primi anni di scuola ho amato molto leggere, dai fumetti alla narrativa per ragazzi, in questa fase della mia vita ho riscoperto da qualche anno un grande amore per la storia contemporanea, con un po’ di rimpianto per studi accademici mai iniziati ma con tanta sete di conoscere una pagina del nostro vissuto forse mai abbastanza approfondita. Come ripeto non credo che sarei mai capace di partorire un’opera di saggistica o biografica, ma immergersi nella conoscenza del nostro passato, più o meno recente, è per me una sorta di abluzione benefica.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Giacomo Villa - Sono un vetusto dinosauro fin troppo ancorato alle cose, come si dice, di una volta, per cui opto senza dubbio per il buon vecchio libro cartaceo che magari ti crea problemi di spazio in casa, ma vuoi mettere l’ebbrezza di sfogliare la carta da cui proviene, magari, un buon profumo di stampa e di vissuto?

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Giacomo Villa - Quello di sempre, del confronto, cioè, fra le emozioni che avevo dentro e la sfida di esternarle per il lettore attraverso una esposizione magari sofferta, ma che diventa man mano sempre più personale e intima, come il pittore che, col pennello, traccia un tentativo di suggestione sulla tela. C’è commozione, turbamento, a volte persino eccitazione in quest’opera di trasfusione emotiva, sempre però estremamente appagante.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe "Il paese sulle nuvole" se non lo avesse scritto.

Giacomo Villa - Bruttissima domanda, prima di tutto perché è difficilissimo, se non impossibile, essere giudici di sé stessi, poi perché, come detto, personalmente i miei gusti in questo momento muovono verso altri generi letterari. Posso però dire che, se dovessi fare un viaggio aereo di qualche ora e mi trovassi ad avere come compagno di percorso "Il paese sulle nuvole", gli chiederei di trasportarmi per breve tempo in una realtà evocativa di paesaggi descritti con puntigliosa freschezza e di animi umani aperti alle emozioni più dissimili.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Giacomo Villa - Anni fa avevo buttato giù una storia che mi piacerebbe riprendere arricchendola di pagine e particolari di cui, credo, potrebbe giovarsi. Si tratta ancora una volta di una storia di sentimenti contrapposti che agitano l’animo di un uomo di età non più giovane che si trova scosso fra il rigido dovere familiare e il turbinio d’un'improvvisa pulsione sentimentale … Ma non fatemi dire altro, forse l’Aletti sarà chiamata a giudicare se potrebbe essere meritevole di una nuova pubblicazione.

Collana "Gli emersi - Narrativa"
pp.192 €13.00
ISBN 978-88-591-6182-0
Il libro è disponibile anche in versione e-book

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