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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Claudio Salvatore Testaverde, che presenta ai lettori il libro “Re-esisto: principi poetici senza fine” ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

✅ Intervista a Claudio Salvatore Testaverde, che presenta ai lettori il libro “Re-esisto: principi poetici senza fine” (Aletti Editore)

· Partiamo proprio dal titolo, come mai “Re-esisto: principi poetici senza fine”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
☑Claudio Salvatore Testaverde - La mia natura narrante mi guida in modo occasionale, e per volontà cosciente. Posso dire che non ho un argomento trainante, ma un sentire che mi fa vedere le realtà che incontro da una mia angolazione, che definisco impressionista; quindi direi è ricorrente, o argomento fondamentale, in questo volume, l'interazione tra il mio me (sentire profondo), e la natura vivente, in tutti i suoi aspetti, che incontro.

· Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
☑Claudio Salvatore Testaverde – Pienamente, ma in modo “impressionista”, come se percepissi la realtà variegata in tutte le sue forme, così come percepisco quella mia interiore, e seguo tale configurazione, che diventa poesia.

· La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
☑Claudio Salvatore Testaverde – Sì! Diceva il grande Eraclito: “Os Potamos Pantarei” come il fiume tutto scorre... ma la massima latina ci ricorda “verba volant scripta manent”... Cosa fare? Vivere nelle pieghe del ricordo, e farlo “fluire” dialetticamente, o dare testimonianza spargendo semi, per un raccolto che sia identitario? Fare memoria è importante, in un periodo così drammatico come il nostro, in cui tutto scorre, ma con contenuti “postmoderni” privi di ripetibilità nel valore, e nei termini stessi del senso. La mia è stata una scelta, che parte da lontano, per trasmettere un sentire non consumabile, secondo l'amato principio pasoliniano dell'edonismo consumistico, e dell'omologazione culturale.

· A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Re-esisto: principi poetici senza fine”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
☑Claudio Salvatore Testaverde – Volevo proprio precisare che il titolo RE-ESISTO vuole rivendicare il diritto a RE-inventarsi, a RE-investirsi a non essere solo Res: cosa... Il RE- “suffiso”,vuole essere quindi l'inizio di un termine composto, una “contrazione”, che dà forza al senso della poetica, ai principi che la sottendono, che non hanno né un inizio né una fine in quanto tale, ed è la poesia che agisce in tal senso, perché è un frame nel volgere dell'esistenza, che deve re-esistere per non piegarsi all'omologazione globalizzazione in atto. In altri termini, re-esisto significa: mi reinvento, e la poesia mi è da guida contro l'omologazione... Episodi da ricordare sono tantissimi, posso, per scelta contestuale, dire che sensazioni, emozioni da descrivere li definirei per analogia: come i cerchi spezzati di Mirò, o i “sogni”(Parco Guell) di Gaudì, ma soprattutto come attimi fuggenti, che trovano quiete nel tempo delle emozioni, che scorrono in modo impressionistico, in cui il percepito viene immediatamente vissuto, e diventa vivente.

· Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
☑Claudio Salvatore Testaverde – I miei autori sono stati tanti, cito quelli più importanti: Leopardi, la cui poetica mi ha ispirato notevolmente; Quasimodo e la sua sintesi sublime; Pasolini e la polemica dotta, raffinata, impareggiabile e profetica contro la società dei consumi; i poeti decadentisti francesi, il loro spleen devastante e rivelatore, senza mentalismi. Poi non possono mancare W.Shakespeare, la cui filosofia poetica è sublime e Dante, che inizia alla conoscenza della trascendenza dei sentimenti, e delle passioni, in modo unico e irraggiungibile.
Per quanto riguarda i sentimenti, certamente sono state le pratiche spirituali variegate a formarmi, e soprattutto quelle vediche, che mi hanno anche fatto apprezzare e appassionare alla poesia e alla letteratura in generale.

· Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
☑Claudio Salvatore Testaverde – Certamente la musica Rock, Pop, Progressive, ecc ecc e le arti figurative e cinematografiche; per citarne alcuni: Beatles, Pink Floyd, E.L.P. nel campo musicale. In quello pittorico o delle arti in generale: Masaccio, Leonardo, Michelangelo,Van Gogh, Gaudì, Manet. Dal punto di vista cinematografico: Godard, Pasolini, Bresson, Bergman, Malik.
Sono state figure, tra le tante, che hanno positivamente condizionato la mia voglia di conoscenza e espressione letteraria.

· Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
☑Claudio Salvatore Testaverde – Io ritengo che l'arte sublime per antonomasia, sia la poesia; tutte le altre espressioni artistiche, che non siano tali, al di là dei grandi maestri citati, possono essere interessanti, notevoli, ma non sublimi come la poesia. Quindi posso dire che in passato, oltre avere letto i componimenti dei miei autori preferiti, potevo prediligere un romanzo anziché un altro, una storia anziché un'altra, e tralasciando di elencare le letture principali, che ho fatto in tal senso, devo affermare però, che alcune mi hanno certamente “segnato” come: Cent'anni di Solitudine, e On the Road...

· Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
☑Claudio Salvatore Testaverde – Rimango tradizionalmente legato al cartaceo.

· Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
☑Claudio Salvatore Testaverde – Per me scrivere è come tuffarmi in una tavolozza di colori, se è impressionista è meglio, dove la datità, ovvero l'evidenza della scrittura, la vedo come dipinta sulla carta- dove sempre scrivo prima le mie poesie- e vivo un quadro di emozioni, intense, brevi, come sono quasi tutti i miei componimenti, che mi appaiono dal nulla dentro un orizzonte di parole, che sono il colore della mia tavolozza interiore.

· Un motivo per cui lei comprerebbe “Re-esisto: principi poetici senza fine”, se non lo avesse scritto.
☑Claudio Salvatore Testaverde – Io lo comprerei perché scrivere poesie in un mondo di finzione, globalizzazione, omologazione, mi farebbe respirare la sana tradizione, e anche la buona modernità, nell'ineludibile eternità della poesia.

· Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
☑Claudio Salvatore Testaverde – Sto scrivendo un libro sui sogni, non è propriamente di poesie, e non vorrei smentirmi, ma è una necessità “scientifica”, visto che mi occupo anche di psicoanalisi.

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