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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Giuseppe Vitolo, che presenta ai lettori "Memorie di un italiano" ( poesia )

di Rassegna Stampa

✔Intervista a Giuseppe Vitolo, che presenta ai lettori "Memorie di un italiano" (poesia)

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Memorie di un italiano”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Giuseppe Vitolo - Vogliono essere le memorie di un uomo che ha creduto sempre e che crede tuttora profondamente nella risorse del suo popolo e della sua terra natia, l’#Italia; di una persona che è testimone del suo tempo, desiderando tramandare alle nuove generazioni, nonché ai posteri, i valori dei Padri nobili che hanno profuso tutto l’impegno possibile, pagandolo spesso col sacrificio della loro vita, al fine di costruire una nazione unita, giusta e solidale. Questa silloge poetica si propone umilmente di diffondere valori e ideali, che si traducono in militante impegno civile nel fluttuare di un’epoca in cui la società appare priva di punti di riferimento morali e di modelli culturali robusti, che cedono il passo a disvalori latori di materialismo, relativismo e culto dell’effimero.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Giuseppe Vitolo - Il mio lavoro fa riferimento alla realtà italiana attuale, che fornisce un’immagine sovente offuscata da corruzione, da cultura dello scarto, ma che è anche capace di mostrarsi resistente al disfacimento etico e materiale.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Giuseppe Vitolo - Attraverso questa silloge poetica mi propongo di salvare e custodire elevati ideali di giustizia, onestà, equità sociale, coerenza, lealtà, che si legano al mio profondo amor di patria, con cui si intrecciano il valore cristiano della famiglia, che si coniuga, tuttavia, con l’impossibilità di ricomposizione della relativa dimensione affettiva, il richiamo all’infanzia e il culto della grande bellezza della quale sono specchio l’arte e il paesaggio italiano. Vi è, altresì, l’invito a riscoprire la preziosità della natura, nonché il fondamentale contributo offerto dalla scuola quale agenzia formativa volta ad assolvere realmente i suoi obblighi educativi, la saggezza nel governare la società, l'equilibrio e la moderazione da parte di persone adeguate a ricoprire ruoli istituzionali che perseguano un unico e fondamentale obiettivo, l'interesse comune.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Memorie di un italiano”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Giuseppe Vitolo - Sono gli episodi legati alla mia infanzia e caratterizzati da profonda nostalgia soprattutto in riferimento ai momenti lieti trascorsi in compagnia del mio nonno materno: quando ero ancora piccolo acquistò una piccola dimora in prossimità del mare di San Mauro, nel Cilento; spesso mi ci recavo insieme a lui col piacere di stargli accanto. È proprio oggetto di una delle poesie della raccolta il rimembrare quegli intensi attimi che ho impresso amorevolmente nel cuore e che ho rivissuto nel ricordo in un pomeriggio di fine estate sul lungomare di Acciaroli, guardando con occhi umidi di nostalgiche lacrime i luoghi che vissi circondato dal suo affetto.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Giuseppe Vitolo - Gli autori che considero fondamentali riguardo alla mia formazione culturale e sentimentale sono Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Antonio Fogazzaro per l’encomiabile impegno civile profuso mirabilmente attraverso i loro scritti letterari, volti ad affermare il supremo valore della libertà e degli inalienabili diritti dell’essere umano di fronte all’oppressione dell’Uomo ai danni del proprio simile nella temperie storica del Risorgimento italiano. Un altro punto di riferimento per me essenziale dal punto di vista dello stile poetico e della spiccata sensibilità d’animo è rappresentato da Giacomo Leopardi, che ritengo essere sublime cantore dei più nobili sentimenti umani.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Giuseppe Vitolo - Soprattutto la Pittura ha influenzato le mie composizioni poetiche che ritengo essere chiaroscurali, avendo quale fonte d’ispirazione le rappresentazioni pittoriche di un artista come Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, che ha instillato nei suoi quadri i contrasti del suo animo tempestoso, che si sono tradotti visivamente in un costante dissidio cromatico scandito da luce e tenebre in stridente alternanza. Se ciò è specchio del mio animo tormentato, di contro innalzo a modello di ineffabile bellezza l’arte di Sandro Botticelli, che non è solo indice di beltà esteriore, ma anche e soprattutto, attraverso la visione dei suoi dipinti, esaltazione di grazia, di eleganza, di raffinatezza interiore e di amore per la natura.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Giuseppe Vitolo - La narrativa, la saggistica storica in riferimento all’epoca del Risorgimento italiano, come anche la saggistica afferente, in particolare, al campo della linguistica storica, della dialettologia e della sociolinguistica.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Giuseppe Vitolo - Da questo punto di vista mi ritengo un tradizionalista, quantunque aperto alle novità offerte dalle nuove tecnologie: infatti preferisco fruire del libro cartaceo senza, tuttavia, disdegnare quello digitale.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Giuseppe Vitolo - Si è trattato di un rapporto simbiotico, dettato dall’esigenza di esprimere, attraverso la scrittura, il mio mondo interiore.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Memorie di un italiano”, se non lo avesse scritto.
Giuseppe Vitolo - La ragione per cui acquisterei “Memorie di un Italiano” risiede nella possibilità di leggere un’opera poetica in controtendenza rispetto alla dimensione effimera della società attuale, fondata su uno sfrenato consumismo, che perde di vista i valori autentici della vita. Questo libro tenta di riaffermare tali valori attraverso parole dense di speranza di redenzione per l’Italia, dedicando adeguata attenzione a fattori imprescindibili di vero progresso quali la famiglia, la Scuola e il potere inteso come servizio, dunque esercitato da chi lo detiene esclusivamente nell’interesse della propria comunità di riferimento.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Giuseppe Vitolo - Qualora dovessi avere tempo, tra i molteplici impegni scolastici e di ricerca in campo linguistico, scriverei un romanzo ambientato in epoca risorgimentale, che, come si è ben capito, è il periodo storico che suscita maggiormente in me quelle passioni civiche che animano profondamente la mia quotidianità, soprattutto in relazione al ruolo di docente di scuole secondarie di secondo grado, che affronto come vera e propria missione al servizio della mia amata nazione, l’Italia, al fine di formare le menti del domani che le garantiscano sviluppo e progresso, specialmente in termini di crescita culturale e morale.

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