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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
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Intervista a Paola Ines Antonucci, che presenta ai lettori il libro “La chiave del tempo”

di Rassegna Stampa

Intervista a Paola Ines Antonucci, che presenta ai lettori il libro “La chiave del tempo”

• Partiamo proprio dal titolo, come mai “La chiave del tempo”?Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Il titolo “La chiave del tempo”? In realtà, c’ho pensato un po' prima di trovare un titolo adatto. Prima iniziai ad avere le ispirazioni per scrivere il testo. Infatti, all’inizio scrivevo nei miei fogli col titolo momentaneo di: “Sul tempo, circa il tempo, valore di vita”. Il mio libro nasce nel 2018 circa, quando iniziai a rispondere alle mie domande, sul perché la malattia vecchiaia e morte. Forse in realtà queste domande ci sono sempre state dentro me, ma solo in quel periodo ho iniziato a mettere nero su bianco, i miei pensieri scritti, circa questo libro.
Allora, il mio intento, ciò che ho cercato di fare in quest’opera letteraria, è dare delle risposte, delle soluzioni a queste problematiche.
Penso che: Fragile è la vita ma allo stesso contempo non c’è forza ed energia vivifica più grande e più forte.
Ed è per questo motivo, che ho sentito anche un bisogno non solo di spiegare a me stessa certe cose, ma anche di trasmettere e comunicare, all’esterno mondo: l’amore, il rispetto sincero ed una certa armonia e comunione che bisogna avere verso la vita stessa. Dopo diverso tempo, mi venne in mente questo titolo: La chiave del tempo. Per intendere proprio quella chiave vitale, dunque non prettamente mortale, che ti apre le porte ed i cancelli, della vita vera. In vitalità e leggerezza esistenziale.

• Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Diciamo una buona parte. Un 80 % della mia realtà vissuta ed osservata.
Diciamo anche che la fede e la speranza, hanno inciso molto sulla stesura della mia opera letteraria. Un’opera, fatta anche di un sogno. Di sogni, di intuizioni, di immaginazione e di volontà. Il sogno di poter, di riuscire a vivere per sempre, o molto a lungo. Più della media delle statistiche di vita, attuali.
E questo sogno di vivere per sempre, in una giovinezza eterna che si rinnova giorno dopo giorno, anno dopo anno, questo forse è sempre stato un mio personale desiderio.
È l’immaginazione accanto alla forza di volontà, forze con le quali si riesce ad immaginare un mondo migliore, ed a realizzarlo. Cambiando, trasformando la vita in meglio.

• La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Dall’oblio della dimenticanza, vorrei salvare questo presente attuale.
Vorrei che il tempo si fermasse, per quanto riguarda, la caducità del tempo.
Stagione dopo stagione, vorrei non dover vedere più le foglie secche cadere dagli alberi e inesorabilmente sparire. Ecco, vorrei che non sparisse più nessuno, nessun essere vivente, sotto la mano della vecchiaia malattia e morte. Vorrei una salvezza piena, della vita, che non scompare ma si conserva e si mantiene in vita, senza fine.
Non è un desiderio prettamente cristiano. È un desiderio sogno e richiesta, che rivolgo a Dio. A quell’Energia universale primordiale ed eterna che è Dio. Ma Dio non ha religione, sennò la vita stessa. Dunque la vita stessa è religione. Il mio è semplicemente il mio desiderio e volontà, di non morire. Ma di vivere per sempre.
E chiedo a Dio questo miracolo.
„Ci sono solo due modi di vivere la propria vita: uno come se niente fosse un miracolo; l'altro come se tutto fosse un miracolo. “— Albert Einstein

• A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “La chiave del tempo” se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Non lo so. In realtà, mi sono sentita spesso sola e con le persone a cui parlavo dell’argomento, mi sono sentita, da parte loro, non compresa. In certi casi.
Sicuramente una grande gioia è stata quella di trovare una casa editrice seria e professionale, che stimo, che abbia voluto pubblicare la mia opera letteraria.

• Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Ho letto molto. Iniziai già da adolescente a leggere molto, restavo affascinata dai libri ed assopita, assorta nella lettura. È stato ed è un grande amore per me, la lettura.
Mi piace molto Jodorowsky che considera la vita stessa come magica, magia.
Ed a volte mi sono ritrovata anche io a fare atti di psicomagia, com’è descritto nel suo libro “Psicomagia Una terapia panica”. Mi ha trasmesso molto e mi ha anche motivato a continuare a Credere! A credere nei sogni.
Poi anche Paulo Coelho ho letto “L’Alchimista”, e altro ancora. Ed è come se io avessi voluto trovare, la mia pietra filosofale, il mio tesoro nascosto in quel deserto d’oriente, un tesoro prezioso e d’inestimabile valore. E forse l’ho trovato nella mia ricerca di verità. Ed il fatto concreto che siamo mortali, non è l’unica verità. Non siamo solo questo.
Un altro autore che mi ha sempre colpito ed affascinato è Friedrich Wilhelm Nietzsche.
Mi piace per certi versi leggere Charles Bukowski.
Mi piace anche Albert Camus ed il suo esistenzialismo.
Ho letto di Eric Fromm “Avere o essere”, “L’arte di amare” e altri. Poi mi sono interessata anche a Carl Jung, Sigmund Freud.
Mi piacciono le filosofie orientali. E la ricerca spirituale.
Ricerca spirituale, che, poi abbraccia e comprende ogni aspetto ed ambito della vita.
Vita in quanto valore sacro santo e prezioso.
Mi piace anche la poesia. La corrente dell’ermetismo. I poeti maledetti. Anche tutta la letteratura contemporanea, amo leggere. Mi ritrovo idealmente connessa ai poeti maledetti, nel rifiuto di una società standardizzata e standardizzante, uniformata ed omologata, conformatasi all’infelicità, che ne deriva l’essere sempre in catene, prigionieri di qualcosa, ma la mia risposta e soluzione non è distruttiva o un po' negativa, bensì è positiva e creativa. Credo che se c’è qualcosa che non va bene nel mondo, si cambia.
Credo nel cambiamento per il miglioramento e nella trasformazione verso un’esistenza perfettibile. Cambiare il mondo in ciò che non va bene. Cambiarlo in meglio.
Ascolto spesso video di Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore e regista. Lo vedo come un attento osservatore della sua realtà e periodo storico, quanto anche a volte anche un visionario.
Sono molti comunque gli autori dai quali ho tratto ispirazione, nel senso di essere sotto ispirazione, sotto l’influsso positivo e costruttivo, di qualcuno o qualcosa. Io, nella vita traggo ispirazione da diversi fattori ed aspetti della vita, anche da autori, o canzoni, brani che ascolto o melodie che sento.

• Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Sì certo. Semplicemente il vivere. La vita in sé stessa è fonte d’ispirazione, fatta da una moltitudine infinita di aspetti. Mi piace molto ascoltare, a volte la radio, la tv, a volte una parola di qualcuno di amico o conoscente, un concetto che magari vuole nascere e si fa sentire, in infiniti modi. La musica, che adoro, mi ha ispirato da sempre, fin da bambina. Mi ha sempre motivata ed ispirata. E la pittura, dipingo da circa vent’anni. Ed è anche terapeutica come arte.

• Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Mi piace leggere filosofia, che ti sprona a pensare. A pensare con la tua propria testa.

• Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
In realtà sono propensa a credere che tutte due le versioni, libri cartacei e libri formato elettronico, siano delle realtà ambe due utili e funzionali.
Amo leggere sia su carta che su supporto elettronico.

• Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
In me, vi sono sentimenti contrastanti, a volte in conflitto e molte volte sono combattuta dentro me stessa, verso me stessa. È un rapporto di amore e passione, sicuramente. Scrivo per una necessità ancestrale, di scrivere. Di imprimere i miei pensieri, immortalarli su carta, al di là del tempo. Amo scrivere. Sotto periodi di molteplici ispirazioni, a volte non è semplice, sotto un turbinio di emozioni, di idee, pensieri e cose che mi voglio annotare e poi ampliare. A volte ci vuole metodo, a volte organizzazione. Ma il più delle ispirazioni non nasce solo dall’ordine, ma spesso dal caos. Dal caos creativo dell’immaginazione ed ideazione che si progettano e proiettano, volendo prendere vita.
Ma, come diceva Einstein:
La conoscenza è limitata, l'immaginazione abbraccia il mondo, stimolando il progresso, facendo nascere l'evoluzione." (Albert Einstein)

• Un motivo per cui lei comprerebbe “La chiave del tempo” se non lo avesse scritto.
Io lo leggerei senz’altro perché è un libro motivazionale, di vitale importanza, credo.
È un libro che ispira e che ti accompagna dall’inizio fino alla fine del testo, come un amico fedele e sincero. Penso che lo comprerei perché mi affascina l’argomento e la tematica del tempo e della vita. Penso che ci sono risposte e soluzioni, riguardo alcune domande esistenziali, che possono essere scaturite da questa tematica ed argomento del tempo, del valore del tempo e della vita.

• Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Sì. Sto già elaborando “La chiave del tempo 2”. Che è un approfondimento su questo argomento. Penso che tra qualche mese, l’avrò ultimato.
Sto lavorando ad altre opere letterarie.
E se i lettori avranno la pazienza di seguirmi, potranno anche leggere altri miei libri, dove parlo di valori, quali l’importanza della pace, del rispetto, della giustizia, dell’educazione, serietà e neutralità. Per popolazioni non armate, per un mondo senza guerre.
E poi sto lavorando a due libri di poesie, penso che usciranno altri miei libri nel prossimo anno.

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Il libro è acquistabile, previa ordinazione, presso qualsiasi libreria
Collana "Gli Emersi - Narrativa"
pp.388 €15.00
ISBN 978-88-591-7458-5
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