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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista alla poetessa MATILDE ESTENSI, che presenta ai lettori il libro “Liriche da Castelvecchio” ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

📌 Intervista alla poetessa MATILDE ESTENSI, che presenta ai lettori il libro “Liriche da Castelvecchio” (Aletti Editore)



Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Liriche da Castelvecchio”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Matilde Estensi - Liriche da Castelvecchio vuole essere un omaggio al #poeta #GiovanniPascoli, che ha scelto di abitare nella nostra Valle del Serchio, (Prov. Di Lucca) da Lui stesso chiamata "La Valle del buono e del bello", qui dove insieme alla sorella Maria ha ricostruito il "nido familiare" distrutto dalla malvagità degli uomini.
Le tematiche ricorrenti riguardano: La natura intessuta in una ricca simbologia, intrecciata con la vita dell'uomo ed il suo senso;
Il mistero che anima la vita, la morte, il dolore, la fatica del vivere quotidiano, in un'ottica di speranza e di rinascita interiore.
Temi cari anche a Giovanni Pascoli.

" Ogni volta
che cadi rialzati…"
(Dalla poesia - Ogni volta).


Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Matilde Estensi - Nella stesura di questo #libro, la realtà circostante ha inciso molto, poiché abito a pochi Km da casa Pascoli, che, come già scritto, si trova a Castelvecchio Pascoli (LU).
Nel giardino della stessa vi si respira un'aria di poesia e di ricordi, ancor più vivi, visitando l'abitazione interna, dove il poeta ha trascorso parte della sua vita.
Inoltre come docente di italiano, ho accompagnato più volte, nel corso del tempo, i miei alunni in visita, alla prestigiosa abitazione, ed ho partecipato ad eventi realizzati dalla Fondazione Pascoli, realtà, importante, presente nel territorio.


Domanda - La #scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Matilde Estensi - La mia scrittura, come valore testimoniale, ha voluto salvare e custodire dall'oblio del tempo:
il ricordo e l'omaggio al grande poeta Pascoli, poi l'inquietudine esistenziale dell'uomo, eterna ed incessante, ancora di più in questi tempi post moderni segnati da nichilismo, edonismo, relativismo etico ed ultimamente segnati da una terribile pandemia.


Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Liriche da Castelvecchio”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Matilde Estensi - Episodi che ricordo con particolare favore li descriverei abbinandoli ad immagini, poiché la pittura è poesia e spesso la poesia è colori ed emozioni.
Queste due profonde espressioni artistiche sono strettamente connesse, forse ancor di più in me, essendo anche una pittrice.
Voglio ricordare questa immagine:
Stavo andando a piedi da #Barga verso #Castelvecchio, passando per vecchie mulattiere (strade sterrate strette dove vi si passava con i muli), e rimango incantata da un meraviglioso campo di papaveri, così è nata la #poesia:

I papaveri

"Nel campo tutto d'oro
rossi come un tesoro,
papaveri al vento…"


Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Matilde Estensi - La filosofia mi ha "aperto la mente" ed ha inciso molto nella mia formazione culturale, credo che questa disciplina ponga le basi per ogni sapere.
Provengo da studi teologico-filosofici, (Pisa) anche se, poi, nel corso degli anni, mi sono interessata ad ogni ambito del sapere, facendo mio il detto socratico "più sai, più ti accorgi di non sapere".
Sono i compagni delle mie letture i grandi filosofi greci, Platone, il mio preferito, Kant, i filosofi esistenzialisti, K. Popper, filosofo della scienza.
I poeti che amo di più sono: E. Montale, spesso sono andata a Monterosso al Mare (La Spezia) dove l'ho sentito vicino, ed ho rielaborato in modo nuovo e vivo "Ossi di Seppia", Giacomo Leopardi, il poeta della mia adolescenza, Giovanni Pascoli conosciuto già alle scuole elementari con le sue poesie indimenticabili che imparavamo rigorosamente a memoria, Emily Dickinson, Eliot, Neruda, non dimenticando i poeti francesi.
Leggo U. Galimberti, M. Cacciari, Paolo Crepet, i libri del prof. G. B. Cassano, della professoressa Liliana Dell'Osso.
Adoro anche le neuroscienze e la psichiatria.
L'elenco è interminabile, mi piace conoscere, studiare, sapere.
Mi emoziono e mi soffermo davanti alle "piccole cose": un fiore in boccio, un tramonto, i colori ed i sapori del bosco, nuvole in viaggio, bambini in gioco…


Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Matilde Estensi - La disciplina artistica che ha influenzato la mia scrittura è la pittura, sono una pittrice ed amo gli impressionisti.
Vincent Van Gohg è il mio grande amore.
Pittura e poesia sono nate in me contemporaneamente. Da bambina passeggiavo con libri, album da disegno, colori sotto il braccio.
Mi sedevo in un prato, a quel tempo abitavo in montagna, ed iniziavo a "lavorare".
Già mi chiedevo il perché delle cose e mi emozionavo al mutare delle stagioni, al cadere della neve; nelle calde sere d'estate salivo in soffitta ed ammiravo le stelle dalle piccole finestre.
Quale mistero porta con sé il cielo?
Domande profonde per una bambina di otto anni.


Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Matilde Estensi - Scrivo brevi racconti e fiabe che sono già state pubblicate on line ed in cartaceo in una raccolta insieme ad altri autori.


Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Matilde Estensi - Sono cresciuta con il cartaceo ed lo preferisco.
Che emozione il profumo di un libro nuovo, poter toccare le pagine, sottolinearle leggermente con il lapis, abbracciare, viverle.


Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Matilde Estensi - Mi piace tanto scrivere, ha anche una funzione catartica, i "lavori migliori" pare mi vengano durante i miei momenti di sofferenza interiori, dovuti alle dure prove alle quali la vita mi ha sottoposto.
Mi sento spesso una "canna sbattuta dal vento, a terra," vi rimango un poco, poi mi rialzo più forte che mai.
Mi ritengo una "guerriera" che supera le difficoltà e le trasforma in arte, in positività, curando i miei numerosi hobbies.
Scrivere il libro è stato un piacere, una pagina veniva dopo l'altra.


Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Liriche da Castelvecchio” se non lo avesse scritto.
Matilde Estensi - Comprerei questo libro attratta dal titolo e dalla copertina, pensando che abbia a che fare con qualche cosa che ricorda ed onora il poeta Giovanni Pascoli.
La foto stessa del portone di casa Pascoli, fa immaginare l'ingresso nel mondo della poesia ed il suo viaggiare nel tempo e nello spazio.


Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Matilde Estensi - Sì, ho firmato da poco un nuovo contratto con Aletti Editore, che colgo l'occasione per ringraziare profondamente, avendo creduto in me.
Il nuovo libro si intitola Il colore dei pensieri, sarà tradotto in arabo, occasione da non perdere, offerta dalla casa editrice Aletti.


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