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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
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Intervista a ROMEA PONZA, che presenta ai lettori la nuova raccolta poetica “Limbo vol. IIAl Guado Respiro”

di Rassegna Stampa

👉Intervista a ROMEA PONZA, che presenta ai lettori la nuova raccolta poetica “Limbo vol. II – Al Guado Respiro”


Partiamo proprio dal titolo, come mai “Limbo vol. II – Al Guado Respiro”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
In questo volume, come nel primo intitolato “LIMBO – Aspettando l’Aurora”, parto dalla ricerca interiore, dalla solitudine in cui mi sono ripiegata negli ultimi anni e che per via della pandemia si è protratta oltre la mia volontà, come se la stessa solitudine volesse farmi conoscere tutti i suoi aspetti, quelli indirettamente accettati come conseguenza delle mie esperienze quotidiane, quelli desiderati per ritrovare la pace e quelli imposti da una situazione globale, come è accaduto per molti di noi negli ultimi due anni di pandemia. Mentre nel primo volume mi sono soffermata di più sugli aspetti relazionali, analizzandoli partendo dalle radici, addirittura da cosa potrei aver ereditato da possibili vite precedenti, aprendo quindi la mente alle discipline orientali, ma senza nulla togliere e amando allo stesso modo le religioni occidentali, e da come i miei rapporti sociali di ora siano stati forgiati dal ruolo delle figure e delle esperienze determinanti della mia infanzia e andando avanti nel tempo; in questo secondo volume, quasi esalto la solitudine, la capacità di stare soli, come condizione di partenza essenziale per potere avere dei sani rapporti con gli altri, partendo dalla solitudine creativa, dalla meditazione e dall’importanza del respiro come agente alchemico di trasformazione interiore e di centratura nella sede più profonda di noi stessi, oltre la mente razionale e le sue illusioni e reazioni incontrollate, quel punto dove possiamo avere intuizioni e ispirazioni per procedere nella vita creando la nostra realtà, non reagendo meccanicamente. Insomma ho invitato i miei simili a fare di questa crisi mondiale un’opportunità consapevole di crescita interiore. Ho esaminato le mie emozioni e ne ho fatto versi, perché le emozioni sono, di fondo, simili in ciascuno di noi, ci accomunano, e poterle conoscere a fondo ci permette di padroneggiarle senza reprimerle. Con i miei versi le ho volute condividere, gettando fuori dalla mia stanza ponti da percorrere con gli altri, per guarire insieme, eliminando ogni distanza.

Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Veramente poco c’è in questo libro e anche nel primo volume che non sia attinente alla realtà. Anche quando mi esprimo in chiave esoterica e spirituale, parto sempre da ciò che mi accade all’esterno come specchio del mio mondo interiore, o, all’inverso, da ciò che sento dentro come radice delle mie esperienze quotidiane; perché è ciò che siamo, la nostra vibrazione, che determina chi incontriamo ogni giorno e cosa ci capita. Il mondo è il nostro specchio. E’ questo il punto che dobbiamo arrivare a percepire, la meditazione e la ricerca interiore ci insegnano proprio questo, partendo dal respiro. Una mia poesia presente in questo secondo volume intitolata LO SPECCHIO DEL MONDO rende molto bene quest’idea.

La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Portare la mascherina anche all’aperto per così tanto tempo non può non aver portato l’attenzione di ciascuno di noi sul respiro. Più spesso che in altre condizioni, ci ha portato a sentirne il flebile suono, l’affanno, il calore o anche l’odore acre e perché no, col caldo e in determinate condizioni anche a farcelo mancare, a desiderare una boccata d’aria, e il tutto al fine di preservarlo. Ammalarsi, perdere amici, colleghi e persone che amiamo per un virus che colpisce i polmoni, ancora di più. Io credo che tante volte la vita ci parli, ci insegni ad apprezzare cose importanti che noi diamo per scontate facendoci vivere delle esperienze che, anche attraverso la sofferenza, insegnano ciò che ha vero valore, mostrandoci la strada verso il nostro vero potere, ma bisogna affinare la nostra capacità di apprezzare i suoi insegnamenti con coraggio, oltre il senso di ingiustizia, il giudizio e la lamentela, osservando cosa di buono possiamo trarre da ciò che ci accade, anche se il dolore ci impedisce, all’inizio, di vederlo. Capire il vero valore del respiro e della meditazione può costituire una vera rivoluzione, interiore prima di tutto. Per poter cambiare il mondo partendo da noi stessi. Così possiamo acquisire un’attitudine positiva nei confronti della vita.
Accanto al valore del respiro, come principio per meditare e stabilire un rapporto profondo con la parte più vera di noi, evidenzio la solitudine (non l’isolamento), la capacità di stare anche da soli come parte essenziale della vita per trovare la nostra integrità originaria, per essere più forti, per stabilire rapporti più sani, improntati sull’autonomia e la voglia di stare insieme e non sul bisogno e la dipendenza, per vedere le persone che abbiamo intorno in una maniera più vicina a chi sono realmente e non con le lenti distorte delle nostre mancanze e delle nostre proiezioni.
Per non dimenticare questo difficile periodo storico ho anche inserito un breve racconto su una mia tipica giornata di lavoro durante la pandemia, lasciando un piccolo ricordo di vicende realmente accadute.

A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Limbo vol.2” se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Descriverei tutto come una crescita, a volte dura e difficile da accettare e da vivere. Tutto ciò che ho vissuto in questi ultimi anni mi ha insegnato una cosa fondamentale: l’accettazione; il sapere accettare le situazioni, il paradosso, l’assurdità, l’imprevedibile, il fallimento, il dolore, i punti di vista diversi dai miei, a dire “ok” anche a ciò che superficialmente reputo diverso da me, perché se mi capita nelle mie giornate sicuramente, in profondità, mi risuona, mi sta dicendo qualcosa di me e io devo capire cosa, indagare conoscere me attraverso gli altri. Accettare l’inaccettabile, dire “ok è successo, è così” è il primo passo per una presa di coscienza e un’ ulteriore evoluzione.

Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Le mie fonti di ispirazione derivano dalle discipline olistiche, dalla spiritualità, dall’alchimia trasformativa interiore e da relatori contemporanei che mi hanno aiutata a conoscermi in quanto essere umano completo, non solo provvisto di un corpo e una mente razionale ma anche di un’anima con le sue dimensioni inconsce, sia quelle più basse e grossolane che quelle più elevate e pure e che mi hanno insegnato, traducendo un linguaggio antico e scientifico in un linguaggio pratico e a me comprensibile, come lavorare sulle emozioni più primitive, che non sono altro che il carbone grezzo che poi diventa diamante. Erica Francesca Poli, Salvatore Brizzi, Mauro Scardovelli, Emiliano Soldani, Osho, Krishnamurti, i principi del Reiki e del Pranic Healing sono solo degli esempi. La letteratura in realtà trova spazio in quello che scrivo solo nel modo di comunicare, la poesia.

Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
In questo secondo volume ho scritto in due modi, sempre seguendo l’impronta spontanea del momento: sia accostando le rime, creando una sonorità nei versi, così come ho imparato dai seminari con Francesco Gazzè, prefatore di questo volume e autore dei piacevoli testi del fratello, il cantante Max Gazzè, sia scrivendo di getto, in maniera discorsiva, rivolgendomi direttamente al lettore, emulando alla mia maniera e alla lontana il poeta Franco Arminio di cui pure ho seguito un seminario e di cui apprezzo gli scritti, consapevole di avere ancora molto da imparare e raffinare.

Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Potenzialmente la narrativa, le storie vere, la saggistica, il sociale, il comico, il teatrale, in realtà però, se devo acquistare un libro, ripiego sempre sugli argomenti di ricerca interiore che ho già elencato.

Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Non c’è paragone tra i due. Gradisco il digitale per la rapida diffusione delle mie opere, amo anche la praticità di ascoltare i libri in un paio di cuffie, ma la sera adoro mettermi a letto e prendere contatto con un libro di carta per leggere due righe prima di dormire, e poi tenerlo lì, sul comodino.

Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Un rapporto amichevole e catartico e pure quello di un sano e piacevole impegno verso la vita, verso gli altri, visto che, in termini spirituali, tutto ciò che si fa, tutto ciò che costituisce il nostro apporto al mondo tra valori, autenticità, opere, doni, condivisione è da considerarsi servizio.

Un motivo per cui lei comprerebbe “Limbo vol.2” se non lo avesse scritto.
Le emozioni decantate nella maggior parte dei componimenti di questo libro mi porterebbero a “vedermi”, a sentirmi riconosciuta in profondità, a sviluppare una curiosità verso lo studio dei miei corpi energetici, degli strati della mia anima, dell’inconscio e del superconscio, di solito penalizzati dal preponderante studio del corpo fisico e della mente razionale, per migliorare il mio rapporto con chi sono in tutte le sfumature di personalità, di anima, di spirito, del senso scopo e significato che posso ricavare dalle mie esperienze e, in particolare, dagli ultimi difficili anni sia a livello interiore ma anche esteriore e mondiale. Io credo che leggere e rileggere, assorbire diverse delle mie poesie, possa creare indirettamente una breccia attraverso la mente razionale e stabilire un dialogo con l’Anima, in verità un po’ come può fare ogni altra opera d’arte in generale, con la sottile differenza che nelle mie poesie uso proprio dei termini squisitamente esoterici, dotati di vibrazioni particolarmente evocative. Per esempio, nella mia poesia BAMBINA, la bambina in questione è, appunto l’Anima, in questo caso un’anima particolarmente evoluta: “l’atomo tra le piccole scapole” di cui parlo è davvero un qualcosa che ci appartiene e con cui quando nasciamo, portiamo in questo mondo quanto di buono abbiamo maturato in altre vite, ciò che ci rende anime antiche, nulla togliendo e nel rispetto profondo di chi nella reincarnazione non crede. Tra le scapole abbiamo infatti la parte posteriore del chakra del cuore, che cito anche come “repére a ridosso del timo” dove il timo apparentemente rappresentato come una pianta in realtà è la ghiandola del timo su cui poggia il chakra anteriore del cuore... “il cielo diamante “tra” gli occhi” è la capacità di visione interiore di chi ha un chakra detto “terzo occhio” molto sviluppato, “le ali nei sandali” non a caso sono di colore indaco, il colore, appunto, del chakra del terzo occhio, ad indicare l’intuizione che guida i passi di chi ha una profonda connessione con la propria anima attraverso “il filo d’argento” che abbiamo tutti e che ci collega al divino, così come “il sole”, che, nel contesto, non è la nostra stella, come si potrebbe credere, ma il chakra del plesso solare, e, infine, “i petali che si schiudono a mille” stanno ad indicare l’attivazione completa dei chakra, i nostri centri energetici (detti comunemente anche loto), in particolare del cuore e della corona; il fatto che si schiudano a mille si riferisce a quella che le discipline orientali chiamano “ illuminazione e che C. G. Jung definisce “individuazione” e che arriva dopo infinite esperienze fatte su questo nostro bel pianeta Terra. Questo per citare una poesia che possa maggiormente rendere l’idea della peculiarità del mio libro sia nel primo che nel secondo volume. Poi c’è HARA, AL GUADO RESPIRO, LA CURA DELL’IRIDE, LA VOCE DELL’ANIMA tutte con altrettanti riferimenti esoterici, per citarne ancora qualcuna.

Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Continuo a scrivere poesie, se col tempo sentirò che il momento di pubblicare magari lo farò ancora, sperando di poter scrivere attingendo ispirazione da un mondo guarito e rinato su un livello più alto di coscienza, perché vorrà dire che anch’io sarò in una dimensione nuova e auspicabile e, soprattutto, che il mio servizio, attraverso la poesia, avrà raggiunto il suo scopo.

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