 | 👉 Intervista a GIUSEPPE TRAINI, che presenta ai lettori il romanzo “BENTORNATO CAVALIERE”.
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “BENTORNATO CAVALIERE”. Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Lo spunto per questo romanzo mi è venuto ripensando alla morte del Cavaliere.
Nessuno lo ha visto nella bara e lui ha detto sempre che sarebbe vissuto fino a 120 anni!
Il romanzo tratta della "#ibernazione o #crioconservazione"
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La realtà è il punto di partenza poi la storia prende una piega tutta dettata dalla fantasia.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Nel romanzo ho voluto testimoniare l'importanza rivestita dal #Cavaliere per circa un ventennio nella nostra Repubblica e raccontare le vicissitudini di un particolare periodo storico molto significativo (covid, guerra in Croazia, ecc)
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “BENTORNATO CAVALIERE" e degli episodi che ricorda con particolare favore, come li descriverebbe?
Risposta - Forse gli episodi più interessanti sono quelli che trattano della #criogenesi e delle problematiche legate al risveglio.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Le mie fonti di ispirazione in questo romanzo sono la realtà scaturita da notizie giornalistiche approfondita con ricerche su internet, non ho particolari autori fondamentali nella mia formazione, per il lavoro che faccio leggo maggiormente testi tecnici.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Sono da sempre un appassionato di arte, passando dalla poesia, alla pittura, passando per il teatro, anche dialettale.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - In genere leggo un po' di tutto, da giovane preferivo i romanzi, gialli, ma anche storie.
Le storie che raccontano di persone, la vita vissuta, è sempre motivo di crescita.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Personalmente preferisco il libro cartaceo, credo che le cose digitali prima o poi ce le dimenticheremo in qualche chiavetta.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Questo è il mio primo libro, non sono uno scrittore, però questa storia mi si è formata in testa quasi da sola e, nonostante avessi poco tempo, sono riuscito a portarlo a termine.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “BENTORNATO CAVALIERE”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Già solo il titolo è un motivo di curiosità, poi l'argomento trattato credo che anticipi un futuro non molto lontano, anche se riservato a pochi.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Da un po' di tempo mi sto dedicando a scrivere poesie, anzi la raccolta di poesie doveva uscire prima del romanzo poi il racconto ha preso il sopravvento.
Oltre alle poesie sto scrivendo racconti di vita vissuta che spero di poter mettere insieme e pubblicare.
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