 | 👉Intervista a Giuseppina Damonti, che presenta ai lettori il libro di poesie e racconti "Passione, vita e dintorni" (Aletti Editore)
Domanda - Partiamo dal titolo, come mai "Passione, vita e dintorni"?
Risposta - Quando pensai al titolo per questa raccolta di poesie e brevi racconti, arrivò immediatamente la parola passione, ma suonava riduttivo…e se esprimessi un titolo che fosse il concentrato del contenuto? Fu naturale aggiungere “vita e dintorni” poiché è esattamente quanto espresso, il nostro vivere quotidiano e tutto quanto succede, mentre la vita scorre, per cui non ho escluso alcun argomento, anche se il rapporto con la natura è privilegiato. Le emozioni sono nei nostri sentimenti, grandi o piccoli, saper cogliere e vedere l’attimo, ci aiuta a trasformare l’ordinario in straordinario. Ricordo una sera al tramonto, le nuvole oscurarono il sole, improvvisamente un raggio, bucata la nuvola, arrivò a noi, che stavamo contemplando. Quale meraviglia, esclamai. Che cosa? mi chiesero. Quel raggio di sole, risposi, ha attraversato la nuvola per donarci la sua luce, e scattai una fantastica fotografia. Ancora oggi, quando capita di rivederla, percepisco la stessa sensazione di bellezza di allora. Quando un’emozione ci parla, è speciale, bussa al nostro cuore, vuole uscire, per proferire, per farsi sentire, anche se è solo un raggio di sole!
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Direi fondamentale, descrivere le emozioni, positive o negative, quando vibrano dentro, inducendo gioia, sorriso o dolore e lacrime, sono manifestazioni legate alla realtà, le reazioni avvengono perché percepiamo, sentiamo.
Se dovessi comporre di fantasia, lo farei per raccontare favole ai bambini, senza esimermi da un finale reale, poiché la favola viene narrata per insegnare una verità morale!
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Amo profondamente la storia, noi siamo la somma del nostro passato, un testimone autentico che certifica tutti i nostri progressi di crescita, alcuni momenti restano nella memoria, basilari nei nostri cambiamenti che, nemmeno volendo, il tempo con le sue spire può portare all’oblio. Alcune poesie e racconti riguardano l’infanzia e l’adolescenza, trascorsa in paese con i ritmi della campagna ed i suoi lavori specifici, che rendevano l’attesa un po’ magica, usi e costumi ormai scomparsi, una vita semplice, naturale, avevamo quanto bastava per nutrire il corpo e la mente. Ho dentro me, tante memorie di quel periodo, di una esistenza diversa da quella di oggi, ma ricca di rapporti umani, quindi direi, salvare e custodire dall’oblio del tempo l’importanza ed il valore dei rapporti umani.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Passione, vita e dintorni”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore, come li descriverebbe?
Risposta - Sono un po’ in difficoltà, momenti con particolare favore, ne ricordo diversi: il volo delle lucciole nel buio della sera, il primo bacio, Palmira la nostra guaritrice, l’anima quando lascia la materia, l’incontro con mia madre nei sogni della notte, in estate sentire la pioggia sulla pelle, lo spettacolo incantevole del golfo di Follonica, isola d’Elba inclusa… come li descriverei? Ovviamente con una mia poesia, una minuscola poesia:
“Nostalgia”
Nostalgia,
che ti insinui a tradimento
tra le pieghe dei ricordi,
punzecchiando il cuore
per sentire la stessa vibrazione,
accarezzare la gioia di quel momento!
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?Risposta - La passione per la lettura inizia presto. Anni Cinquanta, era normale trovare la pubblicazione di un racconto a dispense, che mia nonna materna acquistava, poi passava a me e, quando lo restituivo, commentavamo il contenuto. Il primo libro che ho letto, dopo “I promessi sposi” programma scolastico, fu “il diario di Anna Frank”, avevo quattordici anni, l’ultimo “La passione di Artemisia” di Susan Vreeland, nel mezzo alcuni anni di lettura con una media di tre volumi a settimana che prendevo in biblioteca e da amici, letteratura russa, inglese, americana, francese, italiana…a diciotto anni presi la collana BUR della Rizzoli, 75 romanzi. Ho letto tutti i generi, tranne quello “horror”, invece ho avuto predilezione, per un periodo, verso i gialli ed i thriller, dal Poe a Chandler, Simenon, Christie, ecc. ed i gialli Mondadori. Ho pure comperato, per parecchio tempo, le opere dei vincitori dei vari concorsi letterari italiani. Non ho mai quantificato i libri letti o quanti ne ho in casa, poi un giorno incontrai Hemingway, i suoi romanzi, i suoi 49 racconti, qui mi fermai per un po’. Penso d’aver “rubato” a tutti qualcosa, formando inconsapevolmente la mia personale espressività, quando penso ad Hemingway e mi chiedo cosa ho in comune con lui, sorrido e mi dico: l’amore per le gatte! Vi pare poco?
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Amo l’arte in ogni sua espressione, pittura, scultura, architettura, musica, danza, ecc. ecc., mi ha insegnato a saper cogliere la bellezza. Adoro la storia, mi aiuta a capire chi siamo e come la nostra conoscenza si è evoluta, guardo l’infinita abilità del passato da millenni raccontare l’intelligenza umana, ma la memoria nasce con la scrittura, è un filo conduttore che attraversa il tempo, lasciando testimonianza di vite. Quando passo da Roma non manco mai di soffermarmi ad ammirare il Pantheon… Le parole danzano, se sono in armonia una accanto all’altra, le parole cantano, se il loro suono è intonato… direi che musica e danza hanno contribuito. Ho visto danzare una giovane Carla Fracci, quando ancora era una promessa, ho ascoltato, in una intervista, le parole di Franco Battiato declamare la bellezza ed i profumi del suo giardino al mattino…anche le parole possono essere musica e danza…ed infine quando scrivi, dai vita all’immaginazione di chi legge, formando nella mente quadri sempre diversi.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Se un libro mi appassiona, va oltre il genere, non escludo a priori, comunque, ho una predilezione in generale per le biograe storiche, ed in particolare quelle femminili, oltre ai thriller, gialli, ecc. ecc., l’unico genere che non ho mai letto e che non leggerò mai è quello horror…
Domanda - Preferisce il libro tradizionale o quello digitale?
Risposta - Preferisco il libro cartaceo, perché mi piace sottolineare i passaggi più significativi, scrivere appunti a piè di pagina, segnalare le parole che non conosco e appuntarne il significato, tutto questo rende il libro vissuto, prezioso e personale, solo mio.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Il rapporto con la scrittura durante la composizione del libro, è stato ottimale, fluido e amorevole, non altrettanto nella correzione della bozza per l’ok di stampa, sono d’accordo che i dubbi servono per migliorare, ma a volte opprimono: se dovessi nuovamente rileggere il mio lavoro, sono certa, troverei ancora qualcosa da cambiare…
Domanda - Un motivo per cui comprerebbe “Passione, vita e dintorni”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Un motivo per acquistare questo libro l’ha scritto nella prefazione l’editore, e non saprei trovare parole migliori, dice: È un titolo evocativo che dichiara fin dal principio il fulcro tematico dell’opera. La vita, nelle sue gioie e nelle sue contraddizioni…E conclude con “Passione, vita e dintorni” è una raccolta in cui la voce di Giuseppina Damonti esplora con delicatezza e profondità il nostro arco vitale nella sua complessità. La sua poesia, essenziale e vibrante, ci ricorda che la vita è un intreccio di luci e ombre, di gioie e dolori, e che sta a noi trovare la forza di “reperire il coraggio / per capire le meraviglie ancora nascenti”. Attraverso la sua visione, l’autrice invita il lettore a riflettere sulla propria esistenza, e a riconoscere, nel fluire del tempo, la bellezza del vivere.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Scrivere è una passione, lo faccio ogni volta che sento di poter comunicare qualcosa di utile, di riuscire a trasmettere a chi legge, le stesse sensazioni ed emozioni che io percepisco e trasformo in parole! Non faccio programmi, sono gli accadimenti a determinare se il puzzle si formerà, e se sarà unico, allora perché no! Pubblicare un libro è un’avventura coinvolgente, appassionante, entusiasmante…“…ad un certo punto hai la necessità di trasfondere, non la realtà che vedi con gli occhi, ma quella che la tua mente percepisce, questo succede quando l’arte entra nel cuore…”
P.S. Una nota a proposito della fotografia di copertina:
Se consentito, vorrei fare una breve considerazione sulla scelta della fotografia di copertina. Non è stata selezionata a caso, ma perché rappresenta il contenuto del libro, una bambina che gioca in riva al mare con un aquilone, e cerca con una mano di toccare l’elemento svolazzante. L’aquilone descrive in modo pertinente la nostra mente che è formata da una parte emotiva, ed è quella in volo, ci fa sognare, provare sensazioni, passioni, sentimenti, ma… è trattenuta da un filo, saldamente stretto nelle nostre mani, la componente razionale. Se parliamo di vita nel suo complesso, penso che l’aquilone possa essere un esempio esplicativo ideale e splendido!
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