 | 👉Intervista a Paola Commissati Bellotti, che presenta ai lettori il libro “GLI ANNI DELLA LUCE”
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “GLI ANNI DELLA LUCE”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Dico subito che io sono più brava a scrivere che a parlare. Sarà per questo che scrivo poesie?
Le mie tematiche si rincorrono. L’amore è il più fotografato. Qui si appoggia allo studio della Vita e della Morte.
GLI ANNI DELLA LUCE sono vita, la vita vissuta.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Io ricopio la realtà. La realtà dei miei sentimenti. La realtà della Natura. In un intreccio visibile.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Non ne ho nessuno in particolare. E sempre uno che viaggia per tutte le righe della mia poesia. L’Amore fatto scienza, motivo di speculazione e di vita.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “GLI ANNI DELLA LUCE”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Qui i ricordi sono sprazzi, vivissimi. Io comunque voglio salvare tutto della mia vita, perché io sono quella che il mio passato ha dettato.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Fonti vere e proprie non ne ho. L’amore per certi poeti è cambiato progressivamente negli anni, da Garcia Lorca a Pablo Neruda a Pessoa.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Io sono anche pittrice. Lo sono stata più forsennatamente in passato. Ora la Poesia occupa tutto il mio tempo. E quindi ho studiato pittori attentamente, dal Da Vinci al Picasso. Non so quanto di questa attenzione sia entrata nella mia poetica.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - La prosa. Anche perché ho scritto venti libri di Narrativa. Sempre con un indice poetico, quando non mi riferissi ad altre discipline, come l’Astrofisica.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Cartaceo cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Una grande sintesi. Le visioni che mi diventano parole.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “GLI ANNI DELLA LUCE”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Lo comprerei per leggere poesia pura. Attuale. E per curiosità.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Sono sempre in scrittura. Essendo la poesia ciò che ora tratto, non si può parlare sempre di opera gigante. Ma la mia sollecitudine nello scrivere mi consente di pubblicare quattro libri in un anno. Certo, uno è in fieri. Sarà un’opera unica? O rimarrà rime sparse?...
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